Un po’ di storia e di attualità. Siamo tutti particolarmente felici per l’ottima riuscita della festa “Sa Die de sa Fraternidade”, edizione 2016, nell’incantevole scenario naturale e urbanistico di Piobbico.
L’annuale evento, carico di storia, tradizione e festosa testimonianza dell’ eccellente integrazione culturale e sociale tra la comunità dei sardi e la popolazione locale, inizia il suo percorso nel 2010 con i tradizionali arrosti, un saggio di tosatura manuale di alcune pecore a cura dell’amico Mario Fadda e le performances del meraviglioso gruppo folk di Siniscola, alla presenza di circa 500 persone, fra cui autorità, personalità ed il Presidente pro tempore della FASI Tonino Mulas, convenute nel ridente e accogliente complesso di “Nettare e Ambrosia” di Colbordolo.
Dopo avere festeggiato “Sa Die de sa Sardinia”, evocativa dei c.d. vespri sardi del 1794, di cui fu protagonista la parte migliore del popolo sardo, con a capo l’eroico G.M. Angioy, per la libertà, l’autonomia e l’indipendenza dal governo oppressore, nel 2010 – primo anno di vita dell’Associazione – decidemmo che per onorare gli ottimi rapporti delle comunità sarda e marchigiana, risalenti all’emigrazione dei marchigiani minatori in Sardegna di fine anni ’30 del secolo scorso e consolidatisi a seguire dagli anni ’60 con l’arrivo dei sardi in questa provincia, fosse appropriato il titolo “Sa Die de sa Fraternidade”. Direi che il puntuale susseguirsi dei successi della festa conferma la lungimiranza, lo scrupolo, la passione e la perspicacia con cui opera l’Associazione.
La festa, anche quest’anno, ha perfettamente esaltato tutti i valori della cultura, dell’arte, della tradizione e della spiritualità ispiratrice dell’intitolazione originaria della ricorrenza. Essa è stata straordinariamente coinvolgente e sentita da parte di tutti gli oltre 350 partecipanti.
Quindi il più sentito ringraziamento al Sindaco dott. Giorgio Mochi per l’offerta della location (il suggestivo Castello dei Conti Brancaleoni), all’ospitale e generosa popolazione ed alla fattiva collaborazione della Pro loco di Piobbico, nonché a tutti coloro che hanno infaticabilmente lavorato per la realizzazione della festa così memorabile, a partire dal Presidente dell’Associazione Luciano Zucca. Il tutto è stato reso ancora più entusiasmante e valorizzato dalla partecipazione del Sindaco ing. Gian Luigi Serra, del gruppo folk e di una rassegna di prodotti di artigianato artistico ed enogastronomici di Ulassai. Un comune del territorio centro orientale della Sardegna, fisicamente simile a Piobbico, che ha contribuito a rendere più palpitante e significante l’amicizia e lo scambio dei rispettivi valori civili, culturali, storici e sociali in modo spontaneo e con un forte afflato di fratellanza. Gli stessi costumi indossati per la sfilata congiunta, rinascimentali quelli di Piobbico e ultramillenari i sardi, anellavano ad una sorta di gemellaggio della tradizione che ci appartiene e che rafforza i vincoli originari ed il senso di appartenenza e d’identità dei popoli.
Ma in un contesto così edificante non poteva mancare il rito della Santa Messa, celebrata nella locale chiesta di S. Antonio, con cui elevare a valore spirituale la bellezza e l’importanza della festa, magnificata nell’omelia di Don Salvatore Amico, il quale ha sapientemente spiegato il significato della fratellanza (essenza e messaggio della festa), che ha l’humus nell’animo umano e si realizza mediante le azioni, le opere, i comportamenti e le relazioni. In merito, il sacerdote ha ricordato la compianta Maria Lai, incomparabile poetessa e pittrice di Ulassai, che, con il linguaggio universale della sua arte, ha indicato una filosofia di vita relazionale, feconda di gratificanti risultati.
Grazie al bravo e caro amico Don Salvatore, che per l’Associazione aveva già concelebrato la Santa Messa al campo (sotto una bellissima struttura tensotesa), con il Vicario Generale Don Stefano Brizi, in occasione della festa Sa Die de sa Fraternidade 2014, negli stupendi spazi messi a disposizione dal socio Salvatore Mulargia, in Tavullia.
La Sardegna, attraverso l’ammirevole comportamento dei sardi residenti in questo territorio e la promozione a tutto tondo dell’Associazione, ha veramente conquistato la simpatia e la stima della popolazione marchigiana, che ha recepito i valori della sardità ed è entusiasta delle bellezze naturali e archeologiche, nonché dei prodotti della tradizione isolana. Inoltre, essa partecipa alle nostre manifestazioni con amicale vicinanza e collaborazione. Gliene rendiamo merito.