PICCOLO MONDO ANTICO: NORAGUGUME, POCHI ABITANTI SULL’ALTIPIANO DI ABBASANTA

murales a Noragugume
di Elisabeth Ledda

Ogni luogo vissuto, grande o piccolo che sia, ha qualcosa da dire a chi lo attraversa. E poco importa se a parlare è una città estesa o un modesto insediamento di campagna. Il suo modo peculiare di raccontarsi sarà egualmente degno di considerazione e di ascolto perché le storie confidenziali, prive di sensazionalismi e grandi clamori, nella loro semplicità lasciano sempre un segno. Noragugume è un piccolo borgo di circa trecentosettanta abitanti situato nell’altopiano di Abbasanta, in una zona di modeste colline di tipo alluvionale che digradano progressivamente verso la vallata del Tirso. La catena montuosa del Marghine incornicia a nord il territorio del paese, mentre a sud si stende placido il lago Omodeo.

 Il nome del paese, secondo una delle ipotesi proposte, trarrebbe origine da un caratteristico nuraghe a forma di pentola che si trova poco fuori dall’abitato. Le prime testimonianze archeologiche di questo territorio risalgono all’epoca prenuragica e nuragica. Infatti sono diversi i nuraghi presenti nella zona, tra i quali i più famosi sono quello chiamato Tolinu, che conserva ancora oggi un bastione e una torre, il nuragheMuresuneLitzera e l’Irididdo. Nel territorio comunale è presente anche un importante menhir, Sa Pedra ‘e Taleri, posto su un pianoro a150 metri d’altitudine. Di straordinarie dimensioni e di buona fattura, questo menhir raggiunge un’altezza di quasi cinque metri e una larghezza di circa un metro, ed è realizzato in basalto, pietra distintiva di questa zona.

Nel periodo giudicale il paese prese il nome di Nuracogomo e venne annesso alla curatoria del Marghine, nel giudicato di Torres. L’attuale abitato risale al XV secolo, come testimonia la chiesetta di Santa Croce edificata nel 1593. Posta al centro del paese, mantiene importanti elementi architettonici quali la croce e l’oculo della facciata e l’architrave del portale. Vanno inoltre ricordate la chiesa della Beata Vergine d’Itria, risalente al 1623, di impianto gotico-catalano, anch’essa situata nel centro del paese, e la più moderna chiesa parrocchiale di San Giacomo. L’impianto tradizionale dell’abitato è rimasto inalterato e percorrendo le fitte stradine che attraversano il nucleo del paese si possono ancora ammirare le tipiche case in pietra a due piani, alcune delle quali abbellite da architravi fregiate che incorniciano elegantemente le finestre. Procedendo nella visita di Noragugume, a catturare gli occhi sono le immagini rappresentate dagli enormi murales che campeggiano solenni lungo i muri di alcune abitazioni. Il tema che ricorre è quello del cavallo, presente in ogni manifestazione religiosa e profondamente radicato nella cultura locale, così come quello della pastorizia, espressione di un mestiere ancora fondamentale per la vita degli abitanti.

Non mancano poi temi più leggeri, con rappresentazioni meno classiche, più vivaci, dai colori sgargianti. Il cuore del paese, minuto e composto con le sue graziose chiesette dalle tinte tenui, trasmette una piacevole sensazione di ordine e serenità. Si dice che un tempo l’abitato noragugumese fosse diviso in rioni e che questa distinzione rivestisse un’importanza notevole durante i festeggiamenti in onore della Madonna d’Itria. In occasione delle celebrazioni, nel paese si svolge un’àrdia che affonda la sua identità nelle tradizioni locali ed ha lontane radici. I cavalieri corrono al galoppo intorno al santuario e anticamente, in rappresentanza dei rioni, cercavano di conquistare il drappo della Vergine per avere l’onore di portarlo nelle celebrazioni dell’anno successivo alla guida della corsa.

L’economia di Noragugume è prevalentemente di tipo pastorale, come testimoniano le belle tanche che circondano il paese, ideali per il pascolo. Altra attività è quella legata alla trasformazione dei prodotti locali, in particolare salumi e formaggi. Noragugume è anche patria di abili cavalieri, il più famoso dei quali è Antonio Zedde, ex fantino. Per la loro grande perizia una menzione particolare meritano poi gli attuali pariglianti, che si esibiscono in varie manifestazioni equestri nell’isola dando prova di coraggio e maestria. Noragugume fa parte dell’Unione dei Comuni del Marghine, comprendente tutti i paesi che appartengono a questa regione storica. Scopo dell’Unione è quello di promuovere, favorire e coordinare le iniziative rivolte allo sviluppo economico, sociale e culturale di questo territorio e alla sua valorizzazione, con l’esercizio associato delle funzioni comunali. Un’opportunità importante per i paesi di modeste dimensioni che, consorziandosi, possono cooperare per favorire la crescita di ciascuno. In un mondo sempre più globalizzato, il ritorno al locale e all’origine delle cose è salutare non solo per chi ha dovuto abbandonare la propria terra emigrando ma anche per chi non è più capace di apprezzare il valore di antichi e immutati gesti.

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