di Ennio Porceddu
L’arte di Nivola parte dai materiali popolari che studia e impara a plasmare nella sua terra di origine e si incrementa a contatto con il ricco ambiente culturale newyorkese, dove sono rappresentate le maggiori correnti artistiche del momento e c importantissimo per sua formazione, mentre il distacco dalla Sardegna gli ha permesso di acquisire consapevolezza delle proprie radici. Di grande importanza è stato anche il rapporto con Le Corbusier e la sua intelligenza analitica, purismo e rigore. Le sue sculture si oppongono con consapevolezza alla forza di gravità, affermando in tal modo la propria volontà di vita. La serie delle “Madri” che richiama la scultura della civiltà primitiva , ne riprende la forma originaria sostanziale e l’attenzione all’espressività della materia. La passionalità della materia si rintraccia anche nei grandi rilievi, che fanno parte della cultura dell’arte informale. Un’altra importante caratteristica dell’arte di Costantino Nivola è la vocazione delle sue opere a un’intesa con lo spazio circostante e a un’esposizione d’insieme e universale più che personale. Costantino Nivola, nato a Orani nel 1911, figlio di un muratore a quindici anni inizia a lavorare come apprendista presso lo studio di Mario Delitala. Nel 1931 ottiene una borsa di studio e frequenta l’Istituto Superiore di Industrie Artistiche di Monza. A Monza, ha come compagni di studio i due sardi Fancello e Pintori. Nel 1937 diventa direttore dell’ufficio grafico dell’Olivetti e realizza le decorazioni del padiglione italiano all’Esposizione Universale di Parigi. Un anno dopo conosce una sua compagna di corso Ruth Guggenheim, bella ebrea tedesca che ben presto diventa sua moglie: con lei, a causa delle persecuzioni razziali nel nostro paese, si reca a Parigi, dopo aver lasciato il lavoro alla Olivetti
come art director, dove ha modo di continuare a lavorare come disegnatore. In seguito con l’invasione nazista è costretto a fuggire in America, a New York. Qui deve affrontare diverse difficoltà, prima di affermarsi e raggiungere l‘apice del successo. Nel 1941, Nivola è nominato direttore artistico di un’importante rivista “Interions and Industrial Design”, un impegno che dura fino al 1947. A New York, l’artista sardo si ambienta molto bene nel mondo artistico e culturale della grande mela, ricco di movimenti stimolati per il suo rinnovamento. Stringe l’amicizia con l‘avanguardia artistica del momento e con personaggi importanti quali: Le Corbusier e Saul Stember. Nel 1948 Nivola si stabilisce a East Hampton, a Long Island. Qui crea una nuova tecnica che vede una colata di cemento sulla sabbia modellata.
Poi, ritorna in Sardegna per realizzare, per conto della rivista “Fortune”, dei disegni simbolici utili per la campagna antimalarica. In seguito si dedica alla plastica decorativa legata alla architettura. Dopo avere portato a termine incarichi di grande rilievo, insegna disegno al “Graduate School of Design di Harvard . Nel 1962 insegna, sempre disegno, presso il Dipartimento d’arte della Columbia Universit, ottenendo diversi importanti riconoscimenti. In seguito, è docnte a Harvard e Berkeley. Membro dell’ Academy and Istitute of Art and Letters di New York (1978), nel 1975 è nominato membro onorario della “Royal Academy of Fine art dell’Aja. Dal matrimonio con Ruth Guggenhein nascono due figli: Pietro (1944) Chiara (1947). Costantino Nivola è conosciuto in tutto il mondo per le sue straordinarie sculture che manifestano il profondo radicamento alla cultura millenaria della sua terra. Le sue opere sono presenti nei musei e gallerie di tutto il mondo: Connectcut, Washington, Brooklin, Chicago, Kansas City, Boston, Filadelfia, Città del Messico, Università Harvard e Yale, Quartu S, Elena e Ulassai (Sardegna), ecc. A Cagliari, sculture e progetto urbanistico del nuovo Palazzo della Regione Autonoma della Sardegna sito un Via Roma. A Nuoro sculture in Piazza Sebastiano Satta, con massi di granito che ospitano piccole sculture di bronzo. L’arte di Nivola trae origine da materiali tradizionali che ha imparato a lavorare in Sardegna e si materializza in America, dove risiedono i maggiori rappresentanti delle correnti artistiche del momento. Non dimenticando i suoi “Lettini” in terracotta che, come afferma qualcuno: “invitano all’esplorazione e inteneriscono l’anima”. Costantino Nivola muore negli Stati Uniti, a Long Island, il 6 maggio 1988, ma le sue opere continuano a stupire in tutto il mondo.
grande artista ” antine “