di Alexandra Porcu
Ad Ottobre dell’anno scorso ho ricevuto un piccolo video via WhatsApp da Alessandro Spanu, presidente del Circolo Sardo ”Su Nuraghe“ di Stoccarda. Loro avevano partecipato ad una sfilata al al “Volksfestumzug” (Festa popolare) a Stoccarda, indossando costumi sardi di Oliena che il Circolo ha a disposizione da più di trent’anni. Non è stata la prima volta che il loro Circolo abbia partecipato a questo evento che attira 250000 spettatori all’anno e che viene trasmesso nella televisione regionale, in una delle Regioni tedesche più forti dal punto di vista economico. Ne stavamo chiacchierando al telefono e Alessandro mi ha chiesto se abbiamo una festa simile a Berlino. Essendo la presidente del Circolo Sardo di Berlino ovviamente ho già avuto in mente da un paio di anni di fare una cosa simile. Gli ho detto che c’è il Karneval der Kulturen (Carnevale delle Culture) e che potrei informarmi come sono le modalità per la partecipazione. A Gennaio ho registrato il gruppo folk “Su Nuraghe” per la sfilata che si è svolta l’8 giugno. Ci sono stati vari incontri con gli organizzatori ed altri partner, per non parlare dell’organizzazione delle persone che hanno partecipato all’evento stesso. Pubblicità, mail, newsletter e chiamate al telefono. Il Karneval der Kulturen si svolge ogni anno, nel mese di Giugno, dal 1996. Con una media di 1,3 milione di persone presenti e delle cifre che vanno oltre ogni numero pensabile, considerando che c’è la televisione che lo trasmette e una marea di video su Youtube e in altri siti. A Cagliari ho incontrato Pierpaolo Cicalò dell’Istituto Fernando Santi che ci ha proposto il suonatore di Launeddas Jonathan Della Marianna l’organettista Paride Peddio. Proprio in quei giorni a Cagliari ho anche incontrato Tore Cubeddu e gli ho chiesto se fosse interessato a venire a Berlino per fare delle riprese e un servizio sull’evento. Il gruppo di Stoccarda è arrivato in pullman sabato sera con la cantante Paola Puggioni che si è esibita con un bel concerto molto emozionante dove ci ha reso a lacrime con una canzone che ha scritto per gli emigrati sardi, quando viveva a Norimberga. Tore Cubeddu ha intervistato gli emigrati e i figli degli emigrati in sardo. È un giornalista che riesce a tirare fuori l’anima delle persone. La domanda che ha commosso tutti e dove hanno pianto in tanti, era: Vorresti rientrare in Sardegna? C’erano tante persone, amici tedeschi, spagnoli, americani, francesi e ovviamente italiani che per la prima volta hanno sentito un concerto in sardo, hanno mangiato il formaggio, il pane carasatu e i dolci che ci hanno portato gli amici da Stoccarda. Hanno bevuto il nostro vino e hanno sentito la nostra lingua. Si sono avvicinati nuovi emigrati, arrivati recentemente e si sono iscritti al nostro Circolo. La sfilata il giorno dopo, la domenica, ci è rimasta impressa e nel cuore di tutti coloro che hanno partecipato. Sentirsi uniti, camminare in costume sardo, accompagnati dai nostri strumenti e con le nostre bandiere, sventolarle di fronte a tutte queste persone, era fantastico. Vedere gli altri sardi che poi ci hanno salutato e che erano orgogliosi che per la prima volta vedevano la loro terra rappresentata nella capitale tedesca, è un sentimento che non si può spiegare. C’erano 37° al sole e la sfilata è durata dalle 12.00 – 16.30. Era pesante, i costumi erano pesanti, le donne con i tacchi, ballando, i suonatori suonando, sorridendo, facendo la manina, camminando dritti con orgoglio e a testa alta, uniti. SARDI. Aggiungo che i ragazzi di Stoccarda, pur avendo già fatto l’esperienza di sfilare in Germania a feste grandi e camminando tanto, quest’esperienza è stata ovviamente sconvolgente, non solo per quanto riguarda i chilometri che ci siamo fatti, ma il numero degli spettatori, era assolutamente oltre ogni aspettativa. Credo di poter parlare anche a nome di Alessandro, ringraziamo tutti che erano presenti, i nostri direttivi, soci e amici che hanno dato una mano, a coloro che ci hanno ospitato, qui un caloroso saluto al Caffé degli Artisti e al ristorante Terra Sarda. Sapete dove mi sono emozionata io dando l’intervista a Tore Cubeddu? Quando mi ha chiesto cosa direi se la telecamera fosse il presidente della Regione Autonoma Sarda? La mia risposta: Seus innoi. Seus in custu mundu e traballaus po fai promotzioni a sa terra nostra. Ddu scis poita, Francesco Pigliaru, presidenti de sa RAS? AMORI!