L’ULTIMA TAPPA DELL’ITALIA CHE NON FUNZIONA? LA FINALE DI COPPA ITALIA A ROMA: OSTAGGI DI GENNY O’ CAROGNA

Genny O' Carogna, ultrà del Napoli


di Maria Vittoria Dettoto

Italia: popolo di santi e navigatori. Della pizza. Della pasta. Del fashion. Dell’arte. E patria del calcio.

In Italia può scoppiare la rivoluzione. Può morire la gente suicida perché ha perso il lavoro.
I politici possono mangiare a due o a quattro mani.
E non gliene frega nulla a nessuno.

L’italiano osserva inerme.
Lascia che siano gli altri a scendere in piazza. A organizzare iniziative. La politica del lassez faire,regna sovrana.

Ma non toccate all’italiano il calcio: per  difendere la propria squadra del cuore, l’italiano può fare qualsiasi cosa.
Persino ferire a morte tre persone, ree di appartenere ad un opposta tifoseria , prima di una finale di Coppa Italia.
Roma,ombelico del mondo, è diventata ieri sfondo di una vergogna che troppe volte si ripete.

Gli interessi economici vincono su tutto il resto: sull’etica.
La morale.
La ragione.
La legge.

La colpa non è mica del capo ultra’ o carogna.
Anzi a Gennaro, c’è chi attribuisce il merito di aver calmato la curva.
Di aver impedito altri lanci di bombe carta.
Di aver concordato con capitano del Napoli e con le forze dell’ordine, l’inizio della partita.

Gennaro. Capo curva.
Leader indiscusso di centinaia di persone.
Figlio di boss di camorra.
A quanto pare.
Se Gennaro ieri è diventato un mito, la colpa non è sua.

La colpa è di chi ha permesso che questo accadesse.
Tutta l’Italia e non solo, parla oggi di questo.
Molti neanche conoscono neanche il risultato della finale magari.

Ieri abbiamo scritto un’altra pagina buia del calcio italiano.
E mostrato agli occhi del mondo di essere più che un’Italia, un italietta.

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