di Massimiliano Perlato
Andrea Atzori è nato a Cagliari nell’orwelliano 1984 ed è cresciuto a Carbonia, nel south far west dell’isola di Sardegna. Laureato in Storia all’Università di Cagliari, nel 2011 ha conseguito un master in editoria al Politecnico di Oxford (Oxford Brookes University), dove ha lavorato come assistente editoriale per la David Fickling Books – casa editrice di letteratura fantasy e per ragazzi – a fianco dell’autore e senior editor Simon Mason e dello stesso Mr Fickling; a Londra ha lavorato come assistente marketing per i marchi DK Travel e Rough Guides guide di viaggio. Nella scrittura ha iniziato come giornalista curando dal 2008 al 2013 la rubrica di viaggio “Giramondo” per il mensile Sardinews. Nel 2011 ha scritto per le pagine culturali di Sardegna24 e al momento collabora come editor consultant con Edizioni Condaghes e dal 2012 con l’agenzia letteraria Sul Romanzo e kLit, festival italiano dei blog letterari. Da autore ha pubblicato la saga fantasy per ragazzi Iskìda della Terra di Nurak (Condaghes), la cui Prima Stagione si è classificata seconda al Premio Cittadella 2014, premio nazionale per la narrativa fantasy. Vive a Friburgo in Germania nella Foresta Nera tra orsi, lupi e cestini di funghi.
Andrea raccontaci di te. Sono nato a Cagliari ma sono cresciuto a Carbonia, dove i miei genitori si trasferirono per lavoro quando ero ancora un micro-coso; trasferirsi per lavoro a Carbonia suona un ossimoro di questi tempi, lo so, ma fu così. Non che fossimo nuovi della città. Mio nonno è stato eroe martire della miniera, e Carbonia è sempre stata il ritrovo estivo della famiglia allargata di ritorno dalle vite “in continente”. Sono rientrato a Cagliari per gli studi universitari e da allora non ho più smesso di viaggiare: Università di Tartu, Estonia, per un anno; Oxford, per un master in editoria; nel mezzo Irlanda, Olanda, lì dove trovavo cose da fare, cose da scrivere. Sino alla Germania.
Come è vivere in Germania per un sardo? Il fulcro della domanda temo sia “com’è per un sardo vivere fuori dalla Sardegna”, e mi rivedo a buttare giù il mio intervento per “La Sardegna di dentro, la Sardegna di fuori” di Giacomo Mameli (CUEC, 2008). Forse scriverei le stesse cose, forse con un po’ meno rabbia (ah, gioventù). Com’è per me vivere fuori? È necessario. È bello. È difficile. La Germania in sé è una terra invidiabile per molti aspetti, dove lo stato funziona e non per le banche, ma perché i tedeschi rispettano il bene comune, che diviene il bene del singolo.
E la Sardegna osservata da lontano? La vedo possibile. Sotto i nostri mali storici, sotto la nostra insicurezza cronica e non bene compresa un po’ come gli slanci di identitario amore incondizionato; oltre tanta, troppa ignoranza, vedo una terra che si racconta, che prende coscienza di sé e che cambia per il meglio. “Crisi”, dal greco “crino”: distinguere. In latino ha dato “cerno”, che in italiano ha dato “discernere”. Insomma: giudicare e scegliere. Nel concetto vi è sia la caduta quanto la rinascita. Sono in tempi come questi che le persone, le terre, aprono gli occhi e si reinventano. Se volessimo osare, in quanto a potenziale è da prima del 1410 che non stavamo meglio di così.
Parlaci del tuo percorso letterario sino all’ultima pubblicazione. Ho iniziato a scrivere come blogger, poi come giornalista, cominciando con un veterano come Giacomo Mameli. Da allora mi sono mosso verso l’editoria e dopo gli studi in Inghilterra ho iniziato a lavorare sia come editor che come autore. Ho esordito con un acerbo (ma carino, mi dicono) diario di viaggio, “Brogliaccio del nord”; poi, acquisito qualche strumento in più, ho potuto cimentarmi sul genere a me caro, ovvero il fantastico in tutte le sue sfumature. Così è nata la grande avventura di Iskìda della Terra di Nurak, de facto la prima trilogia fantasy scritta e prodotta in Sardegna e ispirata al nostro immaginario fantastico secondo i criteri contemporanei del genere. A breve sarà pubblicato per Origami Edizioni anche un mio nuovo romanzo, un collage di storie brevi dal titolo Multiverse Ballad.
Facci conoscere meglio Iskida. Iskìda è nata da un’idea sotto forma di progetto editoriale presentato a Edizioni Condaghes. In redazione, dopo aver preso atto, mi guardarono e dissero: “Tutto molto bello, ma chi dovrebbe scriverlo?” A quel punto mi sono rimboccato le maniche e sotto contratto mi sono messo a stendere la storia. La collaborazione grafica di Daniela Serri e Daniela Orrù – mi sento di dire due delle fumettiste più capaci che la Sardegna possa vantare – ha fatto sì che “Iski” avesse una marcia in più sin dal primo sguardo in copertina. “Ah, ma allora è un fumetto!” No, è un romanzo illustrato, e oltre l’entusiasmo dei lettori L’Amuleto del Sonno (prima stagione della trilogia) è arrivato secondo al Premio Cittadella 2014, concorso letterario nazionale per la narrativa fantasy e rivolto a romanzi editi. Una piccola soddisfazione. In attesa del terzo e ultimo libro, qualcosa si muove anche all’estero… ma acqua in bocca e dita incrociate.
Dove ti troviamo Andrea? Per chi volesse, mi trovate sul mio blog www.andrea-atzori.com. Iskìda invece è in libreria.