IL CANNONAU, UN VINO MILLENARIO IN UNA TERRA DI CENTENARI


di Angelo Russo

Il vino Cannonau è entrato nelle cronache nazionali ed internazionali dopo l’attestato di eccellenza ricevuto dal medico statunitense Mehmet Oz nel suo seguitissimo programma tv “Dr Oz Show”, trasmesso in Italia da La7. Per il chirurgo americano le particelle contenute nel vino sardo, sarebbero un vero e proprio elisir di lunga vita per le loro proprietà antiossidanti. Inutile dirlo, nel mercato a stelle e strisce è stato boom di vendite. Abbiamo chiesto a Franco Usai, direttore commerciale di Antichi Poderi, la cantina produttrice del famoso Cannonau di Jerzu, cosa ne pensi di questa impennata di popolarità.

“Il Cannonau allunga la vita, infatti sta parlando con un direttore commerciale di 110 anni in perfetta salute – ride, si schiarisce la voce e prosegue – apparte gli scherzi, sappiamo che la famosa longevità sarda dipenda da motivi genetici ed alimentari, il Cannonau fa sicuramente la sua parte”

Direttore, le parole di Oz hanno lanciato il Cannonau su tutte le prime pagine, una bella sorpresa? “Per chi conosce le proprietà del nostro vino non è proprio una sorpresa, pensi che il fondatore della cantina, il dottor Josto Miglior ha vissuto in perfetta salute fino a 102 anni. Il fatto che Tv e personaggi pubblici ne parlino amplifica la notizia e, per noi ogliastrini doc, è un motivo d’orgoglio”

Si è parlato di boom di vendite in America, ma non sempre i prodotti sardi riescono a superare i confini nazionali, se non quelli dell’isola, le cifre dell’export agroalimentare sardo sono irrisorie. Voi quanto riuscite ad esportare? “La nostra è la cantina leader nella produzione di Cannonau, produciamo il 35% del totale. La maggior parte delle nostre bottiglie vengono consumate nel territorio nazionale, anche se negli ultimi anni abbiamo portato la quota dell’export intorno al 12-13%, partendo da numeri veramente irrisori – poi una stilettata alla situazione dei trasporti della regione – certe volte si potrebbero contare come bottiglie esportate anche quelle vendute a Cagliari viste le difficoltà infrastrutturali che dobbiamo affrontare”

A proposito di numeri e politiche agricole, nell’ultimo anno le risorse stanziate per l’agricoltura sono diminuite un po’ dappertutto, cosa ne pensa? “Non penso che sia stata una scelta sbagliata, condivido l’impostazione per cui si abbandonino i sussidi per dirottare quelle risorse alle aziende che investono. La priorità dev’essere il sostegno alle esportazioni e l’accesso al credito per incentivare gli investimenti”

Il vostro rapporto con l’Ogliastra è forte e si respira anche in questa chiacchierata, qual’è però il rapporto del vino con il territorio? “Vado per gradi, l’Ogliastra è un’isola nell’isola, con tutte le sue peculiarità e per noi questo è fondamentale, il vino è frutto del territorio e il nostro territorio è l’Ogliastra. Poi le recenti ricerche archeologiche stanno smentendo la voce che il vitigno del Cannonau sia stato introdotto dalla penisola iberica, alcune tracce del vino sono state trovate negli insediamenti nuragici, l’ipotesi è quindi che il vitigno sia stato portato in Sardegna dai Fenici. Possiamo parlare quindi di un vino millenario in una terra di centenari”

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