di Elisa Sodde
Per una vacanza in completo relax vi consiglio una splendida e singolare meta del Sulcis-Iglesiente immersa nel verde dell’istituendo Parco Naturale della Regione Sardegna del “Marganai-Linas”, dove stare a stretto contatto con la natura e gustare la classiche ricette della cucina sarda sapientemente realizzate, da 10 anni a questa parte, dalle abili e creative mani della cuoca Valeria Piras (ritornata a lavorare nella sua Terra dopo un’importante esperienza professionale presso un rinomato locale di Madonna di Campiglio, in Trentino), simpaticamente rinominata dai clienti “Marcella” perché molto somigliante alla cantante Marcella Bella.
Accolti nella sala da pranzo dall’affabile Davide Sanna, col quale è anche molto piacevole conversare di giovani, progetti interessanti e di Sardegna, tra una portata e l’altra vi consiglia anche gli angoli più caratteristici da visitare e le esperienze da poter fare dopo il lauto pranzo. Si inizia con una vasta carrellata di stuzzicanti antipasti a base di verdure coltivate in loco; si continua con i primi piatti di pasta fresca conditi con diverse salse che vanno dagli appetitosi sappueddus ai deliziosi ravioli aromatizzati all’arancio (cruguxionis), si passa poi ad assaporare i succulenti secondi, come su proceddu e la, non da meno, carne di capra, agnello o di cinghiale, per poi chiudere in bellezza con tanta frutta e i dolci tipici sardi. Anche tutti i dolci, come ad es. le squisite sebadas vengono preparate da Valeria insieme a Patrizia Pintus – che, giustamente, si definisce “tutto-fare” perché con la sua gentilezza da una mano dove occorre, dalla cucina agli altri spazi della struttura dedicati agli ospiti – e servite con dell’ottimo miele di corbezzolo prodotto dai ragazzi della cooperativa che si occupa di tutto quanto necessario alla vita del relativo complesso ricettivo … ovviamente il buon vino ed il profumato mirto non mancano!
Siamo nell’Agriturismo Perda Niedda a 620 mt di altezza, fra alberi di leccio e corbezzolo sui monti di Domusnovas (CI), sorto dai resti dell’antico ed omonimo villaggio minerario (la prima concessione mineraria per la coltivazione di materiali ferrosi risale al 1853, mentre, la sua chiusura definitiva avviene nel 1964) che in tal modo rinasce a fini turistici e naturalistici. Dopo gli imponenti lavori di recupero effettuati da una cooperativa costituita da venti volenterosi giovani del luogo (la Società Cooperativa Agricola Mediterranea ’94), il sito è meta di numerose visite per la sua rinomata cucina, la possibilità di pernottamento in un ambiente rilassante e confortevole, circondati dai soli rumori della natura, immersi tra i tanti colori della più grande foresta di macchia mediterranea. La struttura dispone di ampio ristorante (oltre 100 posti); 10 mini-appartamenti indipendenti arredati in stile rustico, ognuno dei quali dispone dai 2 ai 4 posti letto, bagno, riscaldamento autonomo alimentato a legna e impianto di climatizzazione; sala videoconferenza, piscina (attrezzata anche per portatori di handicap), parco giochi per bambini, area picnic, parco naturalistico e museo minerario.
All’interno dell’ex villaggio minerario, infatti, è possibile visitare il piccolo museo della miniera, curato dal signor Roberto Camedda, grande appassionato di archeologia mineraria e proprietario dei tanti reperti originali datati a partire dal 1700 in poi che lì vengono esposti. Se prenotate la visita verrete accompagnati proprio da lui nella riscoperta di quel mondo antico intriso di grande umanità e forti emozioni: vi racconterà la storia di ogni reperto da lui gelosamente collezionato in tanti anni di studi e ricerche.
Perda Niedda è conosciuta anche come una buona zona per gli appassionati di funghi, in particolare il porcino reale, gli ovuli e i gallinacci. Per i più tenaci o audaci, invece, si propongono passeggiate ed escursioni a piedi, in fuoristrada, con le mountain bike o le moto da cross con tappe come Oridda e le cascate naturali di Piscin’e Irgas, fino alle Grotte di S. Giovanni e de Su Mannau, conosciute oltre che per la loro valenza naturalistica, anche per le loro pareti esterne che ben si prestano per i cultori delle arrampicate. Chi volesse, infatti, cimentarsi nel free climbing, quello di Domusnovas è un territorio particolarmente ricco di pareti attrezzate come La Tana delle Tigri, Cinatown, Baby Parking, la Ruota del Tempo e tante altre. La particolarità della zona è data dal fatto che il free climbing può essere praticato per 365 giorni all’anno poiché l’alto numero di vie e la loro dislocazione permette l’arrampicata sportiva con pioggia, sole, freddo, caldo; questo porta, appunto, ogni anno in Sardegna e a Domusnovas tantissimi appassionati di questo sport estremo.
La Società C. A. Mediterranea ’94 gestisce quasi 2.000 ettari di terreno che ricadono all’interno del futuro Parco Naturale del Marganai-Linas. Più del 50% del territorio è costituito da bosco, dove l’azienda è impegnata nella silvicoltura; il restante è destinato al pascolo brado, dove viene praticato l’allevamento caprino e suino. Tra le miniere abbandonate, presenti all’interno dei terreni gestiti, la più imponente è sicuramente quella di Barraxiutta (da cui si estraevano piombo, zinco e rame), chiusa alla fine degli anni 60; poi la miniera di Perda Niedda (da cui si estraeva il Ferro), dove sorge l’agriturismo; infine le miniere di Cruccueu, Sa Terula, Su Isteri, Sa Nebidedda, Mont’ei, Bega Trotta, Fenugus.
Chi volesse conoscere meglio l’azienda e i suoi metodi di lavoro, può chiedere di partecipare alle visite: una guida vi farà conoscere come lavorano, cosa significa produrre miele (miele millefiori in primavera, miele uniflorale al corbezzolo in autunno e all’eucaliptus in estate) e olio extravergine d’oliva biologico (denominato di S. Giovanni). Per le scuole sono stati anche pensati vantaggiosi pacchetti tutto compreso: visita alla struttura, all’ambiente circostante, merenda e pranzo.
Dopo la visita che parte dal Centro Aziendale situato lungo la SP 89, dai laboratori per la produzione del miele e dell’olio, ci si sposta al caprile, dove sarà possibile oltre che conoscere la tipologia di allevamento che l’azienda adotta, vedere come, utilizzando le antiche tecniche, dal latte si ottiene il formaggio. I caprini di razza sarda allevati per la produzione di carni e di latte sono circa 600; le tecniche di allevamento sono quelle tradizionali della cultura sarda. Il pascolo montano collinare è l’alimento principale ogni mattina le greggi partono dal caprile, per far rientro solo al tramonto, per le zone circostanti dove, la macchia mediterranea domina selvaggia. Anche i suini vengono allevati allo stato brado e come i cinghiali si cibano prevalentemente di radici, tuberi e ghiande.
Da contorno a queste attività vi poi è la produzione di verdure sott’olio (funghi, peperoni, melanzane, pomodori secchi), formaggi freschi e stagionati sia caprini che ovini, e salumi. Queste produzioni, a differenza delle precedenti, sono destinate esclusivamente al solo consumo nella struttura agrituristica.
Il miele di Corbezzolo, prodotto tra ottobre e dicembre, è la specialità più prelibata e ricercata. La stretta localizzazione della produzione, il fatto che il miele di corbezzolo rappresenti l’ultima produzione delle api prima del riposo invernale e le problematiche causate dal periodo di raccolta (piovoso, freddo e le con poche ore di luce) costituiscono gli eventi che rendono scarsa la produttività delle api e che portano a considerare il miele di corbezzolo uno dei più rari, conferendogli un alto valore commerciale. Questo miele presenta una colorazione ambra quando si trova allo stato liquido e da nocciola a marrone con tonalità grigio-verdi nello stato cristallizzato; l’odore, pungente erbaceo fresco, ricorda quello del caffè non ancora tostato. Il sapore caratteristico decisamente amaro è dato dall’arbutina.
Un abbinamento consigliato a turisti e non è quello che vede accompagnare il miele di corbezzolo con il formaggio pecorino. Perché non provarlo subito? Io segnalerei l’Agriturismo Perda Niedda al Progetto “Isole di Sardegna” promosso dall’Associazione dei Sardi, “Sebastiano Satta” di Verona, come meta da inserire di una prossima escursione nel Sulcis-Iglesiente per soci e simpatizzanti delle nostre associazioni.
Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sulla struttura agrituristica e sulle attività proposte può visitare il sito http://www.agriturismo-perdaniedda.com