IL CONCERTO DI LUCA TILOCCA ALLA FESTA DI SANT'IGNAZIO DEL CIRCOLO CULTURALE "SU NURAGHE" DI ALESSANDRIA

Luca Tilocca sul palco


di Pia Deidda

Luca Tilocca, cantante ospite alla festa di Sant’Ignazio del Circolo Culturale “Su Nuraghe” di Alessandria, resta sbalordito, mai avrebbe pensato di ritrovare proprio qui una perfetta copia di un angolo paesano tutto sardo. “Manca solo la chiesa” mi dice, ma sembra di essere nella piazza del paese, con il rituale del bar, delle persone che si conoscono come in un piccolo centro, dell’invito e della cordialità, che puoi ritrovare solo in un piccolo centro dell’isola. Eppure il 22 e il 23 giugno eravamo nella periferia di Alessandria, a celebrare come tutti gli anni il santo patrono del circolo, quel santo tanto caro a tutti i sardi. “Un posto extraterrestre, sembra che sia atterrato ad Alessandria un quadrato di Sardegna”. Le persone che incontra Luca Tilocca gli ricordano i compaesani, i parenti, gentilissimi e generosi, che si offendono se non rispondi all’invito, che se la prendono se non mangi o bevi quello che ti offrono. E nel mangiare sono compresi i malloreddus alla campidanese, il maialino allo spiedo, i dolci tipici casalinghi. Se ne stupisce, cosa può spingere emigrati anche di tanti anni fa ad avere ancora forte questo legame con gli usi della terra che hanno lasciato? La malinconia è il termine che poi viene fuori dalla conversazione. Una mancanza, aggiungo. Si ricrea quello che manca. “Sarà difficile andare via di qui” mi dice il cantante che, nel frattempo, si è fermato anche il 23 per cantare nella S.Messa. “Lascio persone splendide. Riproverò lo stesso distacco come quando ero ragazzo e dovevo lasciare la Sardegna per ritornare a Genova dove ho vissuto per 14 anni”. Capisco che è stata per lui una bella esperienza che non dimenticherà facilmente. Condivide con me una frase di De André “Non sei tu che scegli la tua terra, ma è la terra che sceglie te”.  La stessa impressione l’ha avuta il maestro Fabrizio Figoni, il pianista del gruppo, il quale dice “Mi porterò dentro il cuore la vostra ospitalità e tutto quello che ho vissuto in questi due fantastici giorni trascorsi insieme a voi. Penso che sia una bella realtà. Mi ha emozionato il fatto che fuori dalla nostra terra ci sia sempre un pezzo di Sardegna che voi valorizzate e vi ringrazio”. Luca Tilocca di De Andrè, il suo autore preferito, la sera del 22 ci ha fatto sentire qualche brano insieme ad altri scritti da lui. Era accompagnato sul palco da Gianmaria Puledda alla chitarra elettrica e al bozouky greco, Fabrizio Figoni al pianoforte e Piermario Masia all’organetto diatonico. Con grande generosità ha condiviso lo spettacolo con Laura Santucciu di Tissi, voce giovane che è stata una rivelazione per gli ascoltatori, e con grande energia ha coinvolto noi tutti nei balli come se fossimo… “in sa pratza de bidda”.

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