di Elio Turis
Non sono passate che poche ore, da quando li abbiamo lasciati in Santa Croce, che risalivano sull’autobus che li portava al recupero dei bagagli per riprendere la strada del porto di Livorno,direzione Sardegna,che già ci mancano. Chi sono? Sono il gruppo di bambini, le maestre e i genitori di Terralba, in totale 62 persone, ospiti ,per tre giorni a Firenze. I bambini, dell’Istituto Comprensivo, scuola primaria e materna, classi quinte C e D di Terralba, Oristano, sono arrivati mercoledì 15 Maggio , ma erano a Firenze, con la mente già da molti mesi. Per loro non è stata solo una “gita” scolastica, ma il frutto di un percorso didattico, è nato in prima elementare, grazie all’impegno e al sacrificio delle maestre Maria, Nicoletta, Maria Teresa,Cristiana, Elena, Pier Anna, Giuseppina. Il progetto titolato “Diamoci una mano”, parte dalla voglia di conoscere e scoprire le proprie origini, la storia, le tradizioni e la lingua. Per questo i bambini hanno coinvolto genitori e nonni, per sapere e conoscere la vita e le abitudini del tempo in cui hanno vissuto. Tra testimonianza storiche e verbali, hanno imparato che la storia e la tradizione trasmettono valori e speranze sempre attuali. I bambini si sono appassionati allo studio del contesto familiare e culturale dei sardi nel novecento, l’alimentazione e la società. Parte rilevante è stata riservata alla suddivisione dei balli Sardi, del ballo a carnevale, alla musica e agli strumenti musicali, non tralasciandone alcuno. Tutto questo è stato poi tradotto in ricerca, e la ricerca in un libro. ”Su Baddu e sa Vida” il titolo, edito dalla casa editrice Mariapuntaoru di Terralba, nella collana scuola, che può essere richiesto sia direttamente alla casa editrice o trovare presso le migliori librerie. A Firenze, oltre a presentare il libro alla nostra Associazione, hanno voluto presentarlo anche alle scuole del Comprensivo Torrigiani e del Comprensivo Carducci ,in due momenti si socializzazione. Il primo, nel chiostro del Convento delle Ex Leopoldine, nello storico quartiere di San Frediano, dove anche la primaria Torrigiani ha dato il benvenuto ai coetanei ,con un saggio di chitarra, subito ricambiato da coreografie, rigorosamente in costume, di ballo sardo, perfettamente organizzato e accompagnato da canti tradizionali in sardo e non. Il secondo incontro, si è svolto all’interno della Scuola Carducci, in una atmosfera di sincera amicizia e condivisione, sia da parte del corpo docente che da parte dei bambini. I bambini della Carducci hanno illustrato momenti salienti della storia di Firenze, dalla Festa della Rificolona, passando per l’Ascensione, al Calcio Storico Fiorentino. I bambini di Terralba hanno allietato e divertito i loro coetanei, con momenti di forte emozione, interpretando la storia e la tradizione del ballo e del canto Sardo. Il momento conviviale seguente, ha favorito il suggello di questo entusiasmo. I bambini della Carducci hanno voluto omaggiare quelli di Terralba, con delle ceramiche da loro prodotte a scuola; dono apprezzato e ricambiato con l’omaggio del libro “Su baddu e sa vida”. Non sono mancati naturalmente i momenti di apprendimento culturale, come la visita alla Basilica di Santa Croce, alla Galleria Palatina ,passando per il Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Palazzo vecchio, e non sono mancati momenti anche di curiosa soddisfazione, quando i bambini, in costume, hanno voluto rendere omaggio al vecchio rione delle Cure, tra lo stupore e l’entusiasmo degli abitanti con una esibizione “on the road”, da alcuni definita il più originale “Flash mob” realizzato a Firenze. Quindi hanno preso la via del rientro, non dimenticando di ringraziare l’Acsit per aver dato la possibilità di realizzare questo evento, e tramite sempre l’Acsit, ringraziare l’amministrazione del Comune di Firenze che non ha fatto mancare il suo sostegno e aiuto, menzionando, in particolar modo, il personale del trasporto locale, Ataf, e il personale dell’assessorato all’Educazione del Comune di Firenze.
da terralbese, una notizia e una iniziativa degli amici di Firenze che mi rende felice.
Ciao Massimo, non lo sapevo….è stata una splendida esperienza, per i bambini ma sopratutto per l’Associazione