Il Sistema delle Acli della Provincia di Cagliari (Associazione Spazi di Ascolto, Coordinamento Donne Acli Provinciali, le Acli Provinciali di Cagliari, il Servizio Punto Famiglia Acli di Cagliari, US Acli Cagliari, Ipsia Acli Sardegna, Caf Acli, Acli Colf), organizza il seminario tematico dal titolo “STALKING, MOBBING E DISCRIMINAZIONI DI GENERE. Oltre la barriera del silenzio: dalla solidarietà al sostegno”. L’incontro, rivolto agli esperti del settore ma anche ai semplici cittadini, è fissato per venerdì 15 febbraio, dalle 16.30, nella sala American bar dell’Hotel Mediterraneo (lungomare Cristoforo Colombo 46, Cagliari).
L’obiettivo del seminario è quello di approfondire i diversi aspetti ed effetti di fenomeni sempre più diffusi nella società contemporanea come lo stalking, il mobbing e le discriminazioni di genere sul lavoro. Ma l’appuntamento sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il nuovo “Sportello di Ascolto e Sostegno Anti Stalking e Anti Mobbing”, organizzato dall’Associazione Spazi di Ascolto Acli in collaborazione con il Coordinamento Donne Acli Provinciali: un servizio di supporto, accoglienza e consulenza pensato per dare a tutte le vittime di stalking, mobbing e discriminazioni di genere una possibilità concreta di risolvere il proprio problema, rompere con il passato e affrontare un nuovo percorso nella vita, nella famiglia e nella società.
Il seminario si aprirà alle 16.30 con i saluti di benvenuto e una breve introduzione da parte del Presidente Provinciale delle ACLI di Cagliari, Mauro Carta, a cui faranno seguito gli interventi della Sociologa della famiglia Ester Cois, dell’Avvocata Debora Amarugi (Associazione Luna Nera), dell’esperta in Politiche di Pari opportunità Annarella Casu e dell’Ispettore Superiore della Questura di Cagliari Alessandra Meloni. I lavori si chiuderanno alle 18.30 con il dibattito (coordinato da Maria Basciu, responsabile di Spazi di Ascolto Acli) e le conclusioni.
I fenomeni dello stalking e del mobbing. Alcuni dati
Basta sfogliare un giornale o guardare un tg per accorgersi che, anche in Sardegna, quelli dello stalking, del mobbing e delle discriminazioni di genere sul lavoro sono fenomeni in netta crescita. Le statistiche non sono ancora in grado di fotografare la realtà in tutte le sue sfaccettature, ma la corsa verso l’alto degli indicatori dà un segnale forte e chiaro di un problema che ormai è impossibile sottovalutare. I numeri in crescita sono dovuti anche al fatto che l’opera di sensibilizzazione portata avanti da istituzioni, associazioni e media sta inducendo una fetta sempre più ampia di vittime a uscire allo scoperto e denunciare le persecuzioni subite. Purtroppo, però, in fatto di stalking, mobbing e discriminazioni di genere il tasso di sommerso calcolato dagli esperti si attesta ancora intorno all’80%: otto persone su dieci che non denunciano i loro persecutori per paura, scarsa consapevolezza della propria condizione o, peggio, perché si addossano le colpe di quanto gli accade.
Lo stalking – termine inglese che significa “fare la posta” – in Italia è un reato che consiste nel compiere nei confronti di una persona atti persecutori tali da ingenerare in lei gravi stati d’ansia o paura per l’incolumità propria o di un parente prossimo con la conseguente scelta di cambiare abitudini di vita. Il fenomeno, secondo l’Osservatorio nazionale sullo stalking, riguarda almeno il 20% della popolazione italiana e il 18% dei residenti in Sardegna. Il 70% delle vittime di stalking sono donne; i persecutori sono invece uomini nel 70% dei casi (sei volte su dieci si tratta di un partner, ex partner o di un familiare). L’entità del fenomeno fa ancora più impressione se si pensa che il 20% degli omicidi compiuti in Italia sono stati preceduti da atti di stalking.
Nel caso del mobbing – in inglese, to mob significa aggredire – le vessazioni nei confronti della vittima si realizzano tipicamente in ambito lavorativo. Nella definizione dell’ISPESL (l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, soppresso nel 2010 con conseguente passaggio di funzioni all’INAIL) il mobbing è infatti una “forma di violenza psicologica intenzionale, sistematica e duratura, perpetrata in ambiente di lavoro, volta all’estromissione fisica o morale della vittima dal processo lavorativo o dall’impresa”. Oltre a darne una definizione, l’Ispesl negli anni scorsi ha anche provato a misurare il fenomeno del mobbing attraverso il proprio centro d’ascolto: un osservatorio privilegiato da cui è emerso che in Italia i lavoratori mobbizzati sono almeno un milione e mezzo, pari a circa il 4% sul totale degli occupati. Una percentuale contenuta, soprattutto rispetto alla media Ue (8%), sulla quale pesano tuttavia le difficoltà nel definire e rilevare in modo preciso un fenomeno che (spesso sotto traccia) è più presente al Nord (65%), colpisce maggiormente le donne (52%) ed è diffuso soprattutto tra i lavoratori della pubblica amministrazione (70%).
Ancora più difficile da catturare è il fenomeno delle discriminazioni di genere sul lavoro. La legislazione italiana le definisce come qualsiasi atto o comportamento che in via diretta o indiretta produca un effetto pregiudizievole per le lavoratrici o i lavoratori in ragione del loro sesso, con l’effetto di un trattamento meno favorevole rispetto a quello di un’altra lavoratrice o di un altro lavoratore in situazione analoga. Quanto però tali discriminazioni siano realmente diffuse non è affatto semplice accertarlo. Un recente studio curato dai ricercatori dell’Università di Cagliari per conto della Consigliera regionale di parità mostra che negli ultimi anni, pur in un quadro di grave crisi, l’occupazione femminile è cresciuta e con essa sono aumentate le promozioni delle lavoratrici e le trasformazioni dei contratti in senso migliorativo. Le discriminazioni di genere restano tuttavia assai diffuse anche in Sardegna e continuano a colpire soprattutto le donne: soltanto nel periodo 2004-2011 l’ufficio della Consigliera di parità ha dovuto sbrogliare ben 144 casi di discriminazione arrivati da tutta l’Isola e anche negli ultimi dodici mesi la maternità è stata la principale causa di discriminazione delle donne sul posto di lavoro. Un segnale evidente di quanto ci sia ancora da fare per garantire anche nella nostra regione la parità di genere, aiutando le vittime a uscire allo scoperto e sensibilizzando le istituzioni a nuove e più efficaci politiche pubbliche.
Lo sportello di Ascolto e Sostegno Anti Stalking e Anti Mobbing
Lo “Sportello di Ascolto e Sostegno Anti Stalking e Anti Mobbing”, promosso e organizzato dall’Associazione Spazi di Ascolto in collaborazione con il Coordinamento Donne delle Acli provinciali di Cagliari, è un nuovo servizio di supporto, accoglienza e consulenza rivolto a tutte le persone oggetto di stalking, mobbing e discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro. L’obiettivo dello Sportello è quello di agire affinché le vittime, anche attraverso la crescita della propria autostima, possano prendere coscienza della possibilità concreta di risolvere i rispettivi problemi, rompere con il passato e affrontare un nuovo percorso nella vita, nella famiglia e nella società.
1.1 Strumenti
Attraverso l’attivazione di un portale web, di un contatto Skype e di una linea telefonica, il personale dello Sportello di Ascolto e Sostegno creerà un primo contatto diretto con la vittima. Quest’ultima, in un secondo momento, verrà accolta nella sede di via Roma 173 e là, nel corso di un primo colloquio motivazionale, avrà la possibilità di cominciare a definire il problema da affrontare e risolvere. Attraverso una consulenza specifica, si individuerà la via migliore per dare una soluzione utile e soprattutto condivisa al problema stesso. Agli utenti dello Sportello verranno inoltre proposti, se necessari, l’assistenza di un legale e il supporto di counseling individuale o di gruppo. Parallelamente sarà incoraggiata la nascita di gruppi di mutuo aiuto in cui le vittime e le persone a loro vicine possano conoscersi, confrontarsi e raccontare liberamente tutte le proprie esperienze all’interno di un contesto protetto.
Oltre all’attività di ascolto e consulenza, lo Sportello anti mobbing e anti stalking porterà avanti anche l’organizzazione di seminari formativi, informativi e di workshop sul tema. Le azioni di sensibilizzazione della popolazione si terranno nei circoli Acli del territorio, nelle sedi delle associazioni culturali e soprattutto nelle scuole, al fine di informare e coinvolgere il più possibile le nuove generazioni.
1.2 Obiettivi
Lo “Sportello di Ascolto e Sostegno Anti Stalking e Anti Mobbing” punta a contrastare gli effetti delle pratiche di stalking, mobbing e delle altre forme di persecuzione e violenza che si verificano con sempre più frequenza dentro e fuori i luoghi di lavoro, con ripercussioni gravi sia sulle vittime che sulle rispettive famiglie.
Il progetto prevede la possibilità di dare supporto e consulenza a un bacino di almeno 600 persone con una particolare attenzione alle donne, a cui sarà riservato almeno il 40% delle attività dello Sportello. Attraverso i seminari formativi, informativi e workshop, oltre 1500 persone saranno inoltre sensibilizzate sulle tematiche al centro dell’iniziativa e avranno la possibilità di avvicinarsi ai diversi servizi offerti.
Laddove necessario, coloro che si rivolgeranno allo Sportello di Ascolto e Sostegno saranno supportati anche mediante un’attività di informazione, orientamento e accompagnamento agli altri servizi presenti nel territorio della provincia (Questura, ASL, Servizi Sociali o Associazioni specializzate) in un’ottica di forte collaborazione e cooperazione in rete.