CIN-TIRRENIA AGGIRA L'UNIONE EUROPEA CON NOLEGGI E SCATOLE CINESI: AFFARI D'ORO A COLPI DI VERNICE SULLE NAVI PER LA SARDEGNA


di Mauro Pili

Quello della Tirrenia sta diventando sempre di più un affare d’oro infinito giocato a colpi di pennello e vernice, scatole cinesi e accordi sottobanco tra armatori. Dopo le navi greche trasformate in una notte a colpi di vernice nei traghetti della Tirrenia, ora è la volta della Moby Tommy. Se prima l’inganno era stato scoperto a giochi fatti, ora la Tirrenia nasconde nel molo 20 del Porto di Civitavecchia il suo prossimo coniglio dal cilindro. Una nave del gruppo Moby Lines trasformata con tanto di doppio marchio, per risparmiare un po’ di vernice e per tentare la ridicola carta della trasparenza. In realtà la grande truffa ai danni della Sardegna non solo non si arresta ma diventa anche spudorata. Magari i monopolisti del mare pensavano anche di fare un’ennesima inaugurazione farsa con tanto di taglio di nastro e champagne infranto sulla nuova livrea. Gli è andata male, niente inaugurazione questa volta  per l’ennesima presa in giro ai danni della Sardegna e dei sardi. Con i 560 milioni che lo Stato deve dare a questi signori per adesso è stata comprata solo vernice. Tentativo maldestro di ingannare i sardi con un raggiro senza pudore. Quelle risorse dovevano servire non solo per gestire in regime di continuità territoriale le rotte da e per la Sardegna ma anche per rammodernare la flotta. Non sta avvenendo ne l’una ne l’altra. Tutti confermati i prezzi stratosferici e proibitivi con tanto di incontri farlocchi del sottosegretario di Alitalia, e navi usate riciclate e di proprietà degli acquirenti di Tirrenia. Una partita tutta giocata in casa. Navi che vanno e che vengono a colpi di pennello e vernice. Il molo 20 del porto di Civitavecchia è blindato. La nave inavvicinabile, ormeggiata ad un passo dai cantieri industriali. Le insegne sono trasformate. La Moby ha lasciato lo spazio alla Tirrenia. Onorato noleggia a Onorato. Tirrenia con i soldi dello Stato destinati alla Sardegna paga tutto e tutti. Una storia che si ripete come quella con le navi greche sulle quali domani inoltrerò un esposto alla commissione Europea per raggiro delle disposizioni e delle decisioni in materia comunitaria per palese concentrazione nel mercato europeo. L’unione europea aveva, infatti, bocciato la concentrazione per l’acquisto di Tirrenia.Una compagine formata da Aponte, Onorato e Grimaldi. Uscirono Aponte e Grimaldi,senza nessuna spiegazione e senza svelare eventuali accordi sottobanco. In realtà la notte stessa della vendita di TIRRENIA due navi certificate dal registro navale greco arrivano in Italia per un noleggio alla Tirrenia. Ora si scopre che quelle navi sono all’87% di Grimaldi attraverso un incrocio societario che è stato possibile ricostruire nei dettagli. Gli stessi che sono usciti dalla compagine di acquisto sono rientrati dalla finestra con un noleggio spartendosi di fatto i 72 milioni di euro che all’anno lo Stato regala alla Tirrenia. Si tratta di un vero e proprio raggiro della decisione europea e tutti i documenti in mio possesso saranno trasmessi alla commissione europea perché intervenga su questo monopolio concentrazione occulto o occultato a suon di pennello e vernice. Si tratta di un vero e proprio misfatto a suon di milioni di Stato elargiti senza dare nessuna vera continuità territoriale considerato che la Tirrenia e questo monopolio nei mari della Sardegna sta affondando la già flebile economia dell’isola. Il gioco delle scatole cinesi greche e ora la corsa al noleggio di navi verniciate sembra l’unica azione di questa nuova Tirrenia. Se non verranno riviste le convenzioni, rese pubbliche e abbassate le tariffe si dovrà fare di tutto per cancellare questo spreco di denaro pubblico alla faccia dei sardi e della Sardegna.

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