di Riccardo Sgualdini
La serata, organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Shannara, prevede l’ingresso con cena a partire dalle 20.30 (il concerto inizia alle 22.30) previa prenotazione al 3939933399.
Fabrizio Bosso, con l’organo e il piano di Alberto Marsico e la batteria di Alessandro Minetto, presenta uno dei suoi progetti live più divertenti: Spiritual, evidente omaggio in chiave soul alla tradizione gospel. La memoria del passato e l’energia di nuovi linguaggi si alternano e alimentano la carica deflagrante della musica di un organ trio molto adrenalinico. Progetto nato nel 2008 sulla matrice comune della black music, tende a esplorare per lo più un repertorio di tipo tradizionale nel quale spiccano grandi classici come Down by the Riverside, Amen, il più noto When the Saint Go Marchin’in e Amazing Grace, quell’inno molto amato dalla comunità afroamericana che per assurdo fu composto proprio da un mercante di schiavi.
Le sonorità di Spiritual invadono pacificamente i sensi e l’anima, richiamando alla memoria quella frase pulsante dai Salmi di Davide che Mahalia Jackson amava ripetere trasformandola in musica ipnotica: “Let’s make a joyful noise unto the Lord!” (“Leviamo un gioioso frastuono in gloria del Signore!”). La maestosa cantante, creatura straordinaria dei torridi e palpitanti circuiti gospel di New Orleans e Chicago, a quell’imperioso richiamo biblico rispondeva nel modo più diretto ed esuberante, lasciando che la sua voce si librasse sulle ali di un’ispirazione schietta, liberatoria, e combinando la sua ardente devozione tanto a un senso palpabile che a una potente sensualità lirica. Così, alla loro maniera altrettanto peculiare e verace, fanno i tre jazzisti piemontesi: scatenano un gioioso e ben controllato frastuono in cerca di alte vette spirituali mentre swingano con la più rocciosa e carnale eloquenza.
Reduce dal successo di Enchantment, l’omaggio a Nino Rota inciso con la London Symphony e da Vamos, inciso con i Latin Mood, Fabrizio Bosso ha da poco finito di registrare il suo nuovo album con il fisarmonicista Luciano Biondini, in uscita a novembre.
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Fabrizio Bosso > tromba
Alberto Marsico > organo Hammond
Alessandro Minetto > batteria
- Fabrizio Bosso
Fabrizio Bosso ha iniziato a suonare la tromba a 5 anni. A 15 era già diplomato al conservatorio G. Verdi di Torino. Coltivando di continuo gli interessi per la musica di estrazione colta si è accostato al jazz. Un richiamo forte, suadente, a cui il torinese non ha saputo reagire. Tecnicamente impeccabile, ciò che più colpisce di Fabrizio è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell’interpretazione di standard. Oltre ad aver svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman, è stato anche reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour di un album della Liberation Music Orchestra. Nel 1999 viene votato come Miglior nuovo talento del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz, e negli anni collabora stabilmente nei gruppi di Salvatore Bonafede, Giovanni Mazzarino ed Enrico Pieranunzi.
Sono proprio gli ultimi anni a incoronare Fabrizio come uno dei più grandi musicisti italiani. Dapprima il successo nel 2007 di quello che è considerato il suo esordio da leader per la casa discografica importante, la Blue Note / Emi Italia, “You’ve Changed”, realizzato con il suo quartetto stabile e un’orchestra di tredici archi, la Bim String Orchestra diretta da Paolo Silvestri. Inoltre la partecipazione al successo di “Trouble Shootin’“, bel disco di Stefano Di Battista con il quale ha realizzato importanti tournée in Europa.
Nel 2008 invece, oltre a “ Five Four Fun” degli High Five, Fabrizio ha pubblicato “Sol!” con il Latin Mood composto da Javier Girotto (co-leader), Natalio Mangalavite, Marco Siniscalco e Luca Bulgarelli, Lorenzo Tucci, Bruno Marcozzi, più l’ospite special Raul Midón. E, sempre nello stesso anno, il funanbolico duo con Antonello Salis per la Parco della Musica Records: “Stunt“, che gli è valso la vittoria del Top Jazz comeMiglior disco del 2009 e anche come Miglior trombettista dell’anno.
Ha partecipato inoltre al progetto inedito, realizzato da Roberto Gatto e dedicato al rock progressivo, inciso anche per la serie Jazz Italiano Live 2008 del La Casa del Jazz / L’Espresso ed è presente anche in un altro progetto realizzato nella stessa collana, “ Omaggio a Fabrizio De André“.
Nel 2009, dopo un’apparizione in qualità di ospite speciale al Festival di Sanremo (cui aveva già partecipato nella precedente edizione con Sergio Cammariere) al fianco della giovane promessa Simona Molinari, ha partecipato al progetto “ About a Silent Way” di Maurizio Martusciello con Francesco Bearzatti, Eivind Aarset e Aldo Vigorito, pubblicato prima in allegato a Musica Jazz per celebrare i 40 anni dell’opera di Miles Davis e poi uscito per la casa discografica Itinera.
E’ parte del quartetto Complete Communion di Aldo Romano, con Henri Texier e Geraldine Laurent, progetto dedicato alla figura di Don Cherry. I cinque hanno registrato all’inzio del 2010 il primo album per Dreyfus.
Il 21 e 22 giugno 2011 Fabrizio ha registrato a Londra, agli Air Studios, “Enchantment – L’Incantesimo” (SCHEMA) con la London Symphony Orchestra. Il progetto è dedicato alla musica di Nino Rota in occasione del centenario della nascita. Gli arrangiamenti e la direzione d’orchestra sono del M° Stefano Fonzi, che è stato anche l’ideatore del progetto. Con lui la ritmica di Claudio Filippini al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria.
“Enchantment” ha già un curriculum concertistico. Il repertorio viene eseguito con orchestre residenti ed è stato per ora suonato a Sulmona, Caserta, Ravenna, Taranto, Matera, Roma, nella sala A di via Asiago e trasmesso su RAI RADIO1, a Castellaneta, a breve nelle Marche e a Vicenza, in attesa delle numerose date estive.
Il 17 febbraio scorso Fabrizio ha calcato nuovamente il palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo come special guest di Nina Zilli. Nel mese di marzo ha partecipato come ospite musicale fisso alle quattro puntate della trasmissione, in onda su Canale 5, “Panariello non esiste”, esibendosi con artisti come James Taylor, Massimo Ranieri, Rocco Papaleo, Claudio Baglioni, Renato Zero.
A maggio 2012 quattro concerti tra il Blue Note di Nagoya e quello di Tokyo e la partecipazione al Festival Poiesis di Fabriano con il progetto You’ve Changed e con una particolarissima performance con Pierfrancesco Favino. A fine giugno torna in RAI per eseguire in diretta dallo studio 2 di via Teulada, la sigla dell’ultima puntata di Ballarò, il seguitissimo programma di approfondimento condotto da Giovanni Floris. Il 30 giugno inaugura il Festival di Ravello con Enchantment, eseguito nel meraviglioso Belvedere di Villa Rufolo con la Nuova Orchestra Scarlatti.
L’estate 2012 conferma Fabrizio come uno degli artisti più apprezzati e amati del momento: a Umbria Jazz, sul palco del Teatro Morlacchi, esegue le due partiture di Gil Evans “Miles Ahead” e “Quiet Nights” con la Eastman Jazz Orchestra diretta da Ryan Truesdell, alternandosi con Paolo Fresu che ha invece eseguito“Porgy & Bess” e “Sketches of Spain”. I due trombettisti si sono poi ritrovati insieme sul palco per i richiestissimi bis con grande entusiasmo del pubblico.
In ottobre Fabrizio ha partecipato al Santiago Jazz festival con Antonello Salis. Il 22 novembre uscirà per la Abeat la nuova fatica discografica: “Face to Face”, in duo con il grande fisarmonicista Luciano Biondini.
- Alberto Marsico
Nato a Torino nel 1966, Alberto Marsico è attivo a livello professionale da circa venticinque anni come organista e tastierista; la sua passione per l’organo Hammond nasce però nel 1994, dopo aver frequentato i seminari di Jack McDuff a Genova. Lo stesso McDuff registra una composizione a lui dedicata, firmata da Marsico e intitolata Jack-pot, nell’album omonimo uscito per la Red Records. Lavora a San Francisco e Los Angeles, dove incontra il chitarrista blues Alex Schultz. Molte le sue collaborazioni:con i cantanti soul-blues americani Finis Tasby e Tad Robinson, con il grande batterista jazz Alvin Queen all’interno del suo progetto chiamato Organics, con il grande maestro dei batteristi jazz italiani Gianni Cazzola.
- Alessandro Minetto
Dal ’94 ad oggi Alessandro Minetto ha dedicato al jazz gran parte del tempo, cercando di maturare il maggior numero possibile di esperienze, che unite alla passione per questa musica potessero fargli raggiungere un buon livello di competenza in materia e permettergli di relazionarmi con i musicisti con cui desiderava suonare. Ha avuto la fortuna di esibirsi dal vivo e talvolta in studio con musicisti di fama internazionale tra cui: Lee Konitz, Ronnie Matheus, Bud Shank, Benny Golson, Steve Grossman, Michelle Hendrix, Bruce Forman, Larry Shneider, Rob Sudduth, Terrell Stafford, Donald Braden, Dena De Rose, Francesco Cafiso, Piero Odorici,Fabrizio Bosso e molti altri, anche in Festival internazionali e in famosi club europei. Lavorando come assistente in diversi seminari (Bercklee in Umbria per citarne uno) e seguendo seminari di approfondimento ha acquisito negli anni maggiori competenze didattiche per la batteria che lo hanno aiutato a migliorare come insegnante, uno degli aspetti del lavoro che ama particolarmente. Durante gli ultimi anni ha approfondito assiduamente dei concetti nuovi che derivano dalla scuola di Freddy Gruber riguardanti l’impostazione e la meccanica del movimento sulla batteria al fine di migliorare la fluidità nel timing.