La famiglia Urru (Graziano, Marisa, Fausto, Mauro e … Rossella)
Adesso possiamo finalmente dirlo. Dopo nove lunghi mesi di cattività e di attesa, il grido per la liberazione di Rossella, Enric e Ainhoa non può più essere trattenuto. Deve potersi elevare al cielo, e poi sedimentarsi e colmare con gioia il vuoto che la loro assenza aveva scavato. Nell’impotenza costitutiva a cui la delicata vicenda ci ha relegato, come famiglia ci sentiamo in debito con tantissime persone. Non si superano da soli tanti mesi, tanti affanni. Questo non ci stancheremo mai di ribadirlo. Un sincero ringraziamento, quindi, va al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Affari Esteri e a quello della Cooperazione per l’impegno decisivo con cui hanno svolto il loro difficile compito. Un ringraziamento particolare all’Unità di crisi, al suo Capo Claudio Taffuri e segnatamente ai Consiglieri Nicola Minasi e Vito Paganelli. Non solo per aver contribuito in maniera decisiva alla liberazione di Rossella, ma anche per averci sostenuto ed informato quotidianamente. Sempre ai nostri fianchi, pur se all’ombra e nel silenzio della stampa, hanno saputo coniugare l’indiscussa professionalità che li contraddistingue ad una profonda umanità. Un ringraziamento fraterno, poi, spetta a tutta la famiglia del Comitato per lo Sviluppo dei Popoli (CISP), che giorno dopo giorno hanno dato fiato e corpo alla speranza con le loro parole ed i loro gesti. Al Presidente della Giunta Regionale Sardegna, Ugo Cappellacci, per la sua permanente vicinanza e disponibilità; all’On. Emanuele Sanna, per la sua attenzione ed il suo impegno costante e spesso sotterraneo. Inoltre, un ringraziamento speciale al Sindaco di Samugheo, Antonello Demelas, al Parroco don Alessandro Floris, a tutti gli amici, i comitati spontanei per la liberazione di Rossella, la comunità samughese, la Sardegna nel suo insieme e l’Italia, per essersi stretti attorno a noi sin da subito. Il loro delicato abbraccio ci ha consentito di sopportare la tragedia senza vacillare, nella certezza di essere sorretti da tanta generosità e fiducia. Infine, solo alcune parole per tentare di ringraziare quanti non hanno mai smesso di vibrare, da più parti e all’unisono, con la stessa armonia sincera e solidale. Come abbiamo già avuto occasione di dire, per noi non si è trattato solamente di gesti simbolici, di marce, di fiaccolate e cortei; non si e trattato solo di lettere, striscioni e appelli per la liberazione di Rossella. Ciò che qui vogliamo ringraziare ancor prima è l’impulso all’origine di queste diverse manifestazioni, la radice comune da cui tutte traggono la loro linfa vitale. È l’umanità nella sua più palpitante vocazione sociale a cui va tutta la nostra gratitudine, la vostra umanità più pura a cui quei gesti danno un viso ed una voce. Vorremmo potervi ringraziare di persona e trovare, per ognuno di voi, le parole giuste per la vostra grandezza d’animo, per la sollecitudine, la tenacia e l’onore con cui avete portato avanti il vostro (per noi preziosissimo) impegno. Ma questo desiderio, al momento, ci pare impraticabile. Di fronte a tanta emozione le parole si annoderebbero in gola e il filo di voce rimasto non basterebbe nemmeno a dare la misura di mezza persona. Grazie di cuore. In conclusione, abbracciamo con dolore quanti non hanno avuto la fortuna di festeggiare il rientro a casa dei propri cari, e con speranza quanti aspettano ancora quel momento. Sappiate di non essere soli, mai un solo momento.