di Salvatore Carta
Inaugurata a Monza la mostra fotografica “Profili e paesaggi della Sardegna e della Lombardia” dedicata allo scienziato monzese Paolo Mantegazza, nella Sala Mostre della Circoscrizione 3. L’iniziativa è stata voluta dal circolo culturale Sardegna di Monza (in collaborazione con la Regione Sardegna – Assessorato del Lavoro, e la FASI.) per rendere omaggio all’autore del volume Profili e paesaggi della Sardegna, scritto a seguito della sua partecipazione nel 1869 al viaggio di studio nell’Isola intrapreso dai componenti della Commissione parlamentare, presieduta da Agostino Depretis, allo scopo di indagare sulle cause dell’arretratezza delle condizioni economiche e sociali e indicare i possibili rimedi. Paolo Pulina, nella conferenza di presentazione, ha ricordato che «i membri della commissione si recarono in Sardegna nel febbraio 1869 e vi si trattennero per circa un mese spostandosi da un capo all’altro e visitando anche l’interno. La commissione non stilò però mai la relazione scritta che avrebbe dovuto far seguito alla visita nell’Isola. Solo Paolo Mantegazza colse l’occasione per la stesura nello stesso anno del volume Profili e paesaggi della Sardegna (che fece conoscere aspetti essenziali della civiltà isolana con l’ampia trascrizione dei proverbi sardi raccolti dal canonico Giovanni Spano di Ploaghe; e che riporta minuziose e pittoresche descrizioni di usi e costumi del popolo sardo), mentre Quintino Sella (ingegnere minerario) pubblicò nel 1871 un saggio sulle condizioni dell’industria mineraria sarda». La mostra (che fruisce del patrocinio e del contributo dell’assessorato al Turismo e Spettacolo del Comune di Monza) resterà aperta fino al 25 aprile. Essa vuole favorire la conoscenza di molti angoli nascosti della Sardegna e della Lombardia confrontando in particolare le rocce modellate nelle due regioni, nei secoli, dall’azione della natura e dell’uomo: in Sardegna gli 8 mila nuraghi, costruiti pietra su pietra, testimoniano la grandezza della civiltà nuragica sarda; in Lombardia abbiamo le rocce scolpite dalla Civiltà Camuna, con migliaia di graffiti, in Val Camonica (la Rosa Camuna della Bandiera lombarda è tratta da un graffito di queste rocce). Entrambe le civiltà sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Dopo Monza, l’esposizione sarà allestita a Concorezzo dal 6 al 20 maggio 2012, nell’ambito di “Concorezzo d’Estate” e del gemellaggio culturale tra Carloforte e Concorezzo; poi sarà trasferita a Vimercate e dal 12 al 23 settembre sarà a Carloforte-Isola di San Pietro insieme a una folta delegazione di concorezzesi e brianzoli. I rappresentanti degli altri Enti co-organizzatori dell’iniziativa (l’assessore al Turismo e Spettacolo Andrea Arbizzoni per il Comune, e Pietro Zonca, presidente della Circoscrizione 3) hanno confermato un giudizio molto positivo sull’azione costante svolta dal circolo sardo nel favorire un permanente scambio interculturale fra Monza (e la Lombardia) e le città e i paesi della Sardegna. Dopo il taglio del nastro da parte dell’assessore Arbizzoni, si è passati alla visita guidata della mostra, composta da una settantina di immagini. Non poteva mancare un ulteriore appello per Rossella Urru, la nostra conterranea cooperante, rapita nell’ottobre 2011 in Algeria. Dopo la manifestazione di Monza dell’11 marzo, continua la mobilitazione dei circoli sardi e del popolo del web per chiedere la liberazione di Rossella e degli altri sequestrati.