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E’ morto in Calabria all’età di 88 anni il regista Vittorio De Seta. nato a Palermo nel 1923, negli anni Cinquanta De Seta realizzò documentari su Sicilia e Sardegna. Nel ’61 diresse il film ‘Banditi a Orgosolo”. Nel ’72 fu il regista della miniserie tv Diario di un maestro, con Bruno Cirino nei panni di un insegnante che combatte l’abbandono scolastico in una scuola della periferia romana. Vittorio De Seta cominciò la sua carriera cinematografica nel 1953, lavorando come secondo aiuto regista per un episodio del film, Amori di mezzo secolo, di Mario Chiari. In seguito si cimentò anche nell’ attività di sceneggiatore e documentarista. I primi documentari risalgono agli anni Cinquanta e sono ambientati prevalentemente in Sicilia e Sardegna. Tra questi lavori, Isola di fuoco, ambientato nelle isole Eolie, viene premiato come miglior documentario al Festival di Cannes del 1955. Nel 1961 De Seta debuttò al cinema con Banditi a Orgosolo, sceneggiato con la moglie Vera Gherarducci, un film stilisticamente asciutto che arricchisce di una sensibilità più moderna e consapevole la lezione del neorealismo. Il film vince il premio Opera prima al Festival di Venezia e il Nastro d’Argento alla migliore fotografia. Nel 1966 De Seta realizzò, Un uomo a metà, che si allontana dal documentarismo che contraddistingue la sua carriera all’inizio. Tra il 1969 e i primi anni 1970 il regista si trasfer?ìin Francia per girare L’invitata. Il film, anche se apprezzato da Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, sarà accolto freddamente. Nel 1972 De Seta ri torna alle tematiche degli esordi con una miniserie televisiva prodotta dalla Rai: Diario di un maestro, documento di una difficile esperienza didattica condotta in una borgata romana. Il suo profondo legame con la Calabria, dove nacque sua madre, è esplorato nel documentario In Calabria, del 1993. L’ultima opera, nel 2006, il lungometraggio Lettere dal Sahara, che segue la vita di un migrante africano in Italia. Il film ha partecipato fuori concorso al Festival di Venezia.