di Massimiliano Perlato
Dopo il preambolo iniziale consacrato all’Unità d’Italia con un filmato orchestrato dal Liceo Scientifico “Lorenzo Mascheroni” di Bergamo dedicato alla città che diede il via alla spedizione dei Mille, nell’autorevole “Sala dei Paesaggi” della storica Villa Ghirlanda di Cinisello Balsamo, la giovane scrittrice sarda Claudia Zedda, invitata dal circolo A.M.I.S. (Alleanza Milanese Immigrati Sardi) ha presentato i suoi due libri “Creature Fantastiche in Sardegna” ed “Est Antigoriu”. La Zedda, laureata con il massimo dei voti in Lettere Moderne nel 2008 all’Università di Cagliari con indirizzo antropologico, è ricercatrice indipendente di tradizioni sarde. Nell’appuntamento di Cinisello Balsamo, dopo i saluti iniziali del Presidente dell’A.M.I.S. Carla Cividini, l’introduzione e la presentazione è spettata allo scrittore e giornalista Aldo Tanchis, sardo di origine e milanese d’adozione, che ha incalzato la relatrice con attinenze profonde sulla concretizzazione dei due saggi bramando di evidenziare con certosina ed alacre costanza le tematiche tanto care alle genti di Sardegna. Claudia Zedda, dalla dialettica semplice ma opportuna ha enunciato del suo attaccamento all’isola e alle sue origini accertate. L’amore per la scrittura ha prodotto il resto: nei suoi libri racconta le vicende di una Sardegna arcaica, legata alle tradizioni. Il primo libro “Creature Fantastiche in Sardegna” è nato come tesi universitaria, pubblicata pochi mesi dopo la discussione. Per lei ogni presentazione di quel primo testo è un viaggio sublimale in un accostamento diretto con il pubblico che l’ascolta diligentemente in una disanima primitiva e senza retorica di un’isola ingegnosa. Sono tanti i personaggi fantasiosi che ne hanno contraddistinto quelle pagine attraverso la cognizione dei quattro elementi naturali esistenti, quali l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria e le mitologie sarde tramandate più da una cultura orale che da quella scritta. Tanti i ruoli menzionati dalla Zedda: dalle streghe vampiro alle mitologiche panas. Personaggi leggendari che hanno come unico comune denominatore il fatto di essere quasi esclusivamente delle figure femminili: donne, dee, sante, martiri. Un passione che affascina e intimidisce quello che avvolge il mondo di Claudia Zedda, fra Giganti e Janas, Kogas e Mommotti. Più cosciente è stata la creazione del secondo libro “Est Antigoriu”, che ha richiesto fatica e costanza, ma che già restituisce in cambio compiacimenti. Entrambe le opere proferiscono di Sardegna. Ma se la prima è prettamente fantastica, l’altra è più reale, vista con gli occhi mediterranei di chi ha smaliziato questo percorso di assimilazioni e di osservazione. Come dice la traduzione dal sardo all’italiano del titolo, il secondo libro è “cosa antica”. Forse in nessun’altro luogo del Belpaese è concepibile ascoltare il battito del tempo come in Sardegna, una terra enigmatica, ricca di miti e leggende, una terra che da tempo s’interroga sulle sue origini e, non rivelando riscontri certi (Egiziani, Atlantide e così via), persiste nell’interrogarsi e a interpellare le testimonianze del tempo rappresentate dai complessi megalitici e nuragici e dalle tante leggende e miti che gravitano sull’isola. “Est Antigoriu” di Claudia Zedda nasce da queste domande e si sviluppa come un tragitto in terra sarda, in un profluvio di odori, in un caleidoscopio di tradizioni e folklore capace di avvinghiare anche chi isolano non è. Perché l’incantesimo della Sardegna è ammaliante e ipnotico come solo una amante appassionata ed esigente sa esserlo. E la Zedda ama definire la sua terra come una vecchia signora , un po’ in là con gli anni, che siede taciturna e osserva l’orizzonte, gelosa del suo trascorso e attenta al proprio futuro. Quando la domanda viene posta nella maniera giusta, lei racconta, e le sue narrazioni sono leggende, canzoni, poesia. E questa giovane giunta da Cagliari per incontrare principalmente l’altro popolo sardo, quello che vive in emigrazione, continuerà il suo itinerario di ricerca con altre pubblicazioni in approntamento che dirigeranno la lente d’ingrandimento sul ruolo e l’importanza della donna in Sardegna.
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Volevo fare i complimenti all’autore di questo articolo perchè mi ha regalato una forte emozione. Una descrizione ottima per un ottima scrittrice.