riferisce Gioele Figus
La cultura in senso esteso si può comparare a una creatura vivente , che per sopravvivere si adatta e si trasforma a seconda delle influenze esterne. Alla luce di questa metafora riduttivista si può testare lo stato di salute di una cultura data: attraverso la sperimentazione. Il progetto Genau! Sardinia si è sviluppato con questi presupposti teorici.
IL progetto Genau!Sardinia , nasce come un esigenza di ricerca sulle potenzialità dell’arte contemporanea , in relazione alla ricchezza culturale sarda.
Il Genau! Sardinia berlinese ha sperimentato la capacità della cultura sarda di rinnovarsi e confrontarsi. Tramite il confronto di 6 artisti in “esilio” volontario a Berlino, ha esplorato i tratti comuni che avrebbero potuto ritracciare radici comuni.
Allo stesso tempo ha messo in relazione la qualità delle opere di artisti contemporanei sardi e la realtà internazionale della scena artistica berlinese- che come sappiamo rappresenta un laboratorio di nuove idee di altissimo livello , di nuove culture e sembra un inesauribile calderone creativo a livello mondiale.
Il risultato è stato (a parte la promozione della vitalità dell’identità culturale sarda a Berlino) il confronto tra punti di vista eterogenei permeati da una sostanziale predominanza per l’apertura cosmopolita.
Abbiamo constatato che se la salute delle cultura sarda si rivela tramite le opere di artisti sardi contemporanei , in questo momento appare chiara una sperimentazione legata all’assimilazione di culture altre, cosmopolite appunto, che hanno come tratto comune il distacco dal territorio. Per altri versi appare una sottile e chiara linea comune. Possiamo interpretarla come una radice comune? Come il sintomo di una cultura comune che malgrado le aggressioni, i flussi, le influenze mantiene la propria capacita di sopravvivenza ?
Se le risposte non appartengono al quadro di indagine di questa prima esposizione, lasciamo comunque gli interrogativi aperti. La seconda parte del progetto Genau! Sardinia , che si chiama appunto Holidays Island intende testare le capacità della cultura sarda di fecondare giovani artisti stranieri .In questo senso ogni artista è anche un contenitore, un contenitore di informazioni e culture che tramite il processo creativo crea, produce nuovi linguaggi e riproduce rinnovando ( nel migliore dei casi ) modi di pensare e di sperimentare il mondo ancestrali.
Gli artisti che vi presentiamo oggi i sono tre tra i più talentuosi artisti della loro generazione, abitano e lavorano nella cosmopolita Berlino, centro della creazione contemporanea.
Nuno Vicente (Portogallo), Ewa Surowiec (Polonia) ,Bryn Chainey (Australia),
Possiamo immaginare Bryn (vincitore della Berlinale per i giovani talenti – festival internazionale di cinema di Berlino) farsi raccontare le leggende atemporali tramandate davanti al caminetto; o Nuno sperimentare le tecniche di cottura. Potremo anche seguire Ewa mentre tratteggia con la matita le colline nei dintorni di Samatzai.
Porteranno dopo questa esperienza il seme della sardità. Questo esperimento culturale testa “en plein air” IL POTENZIALE DI FECONDAZIONE/ RIPRODUTTIVO della cultura sarda, che si esprime appunto attraverso il proprio territorio, la propria storia , la letteratura etc.
Questi due primi esperimenti hanno come obiettivo e ambizione la promozione di un evento duraturo di arte contemporanea in Sardegna. Vogliamo qui iniziare un dialogo con il territorio che porti alla realizzazione di una biennale d arte contemporanea in Sardegna: sia come motore di sviluppo sia per un turismo diverso, sia per la promozione dell‘arte contemporanea come laboratorio di culture vive. E’ una risorsa che lavora a diversi livelli , promuove un turismo culturale rivolto a realtà sarde ancora lontane dai flussi turistici e allo stesso tempo stimola e promuove alla base la vivacità – vitalità della cultura sarda.