di Cristoforo Puddu
Viene da lontano un canto
-vibrante suono di vita-
a spezzare dolce il silenzio
col suo dialogo d’amore
e intenso breve momento
racchiude l’emozione
nell’alito vitale di Dio
plasmante nella polvere
un solfeggio di sogno e tempo.
Viene da lontano un canto –
coltivo acerbo dell’anima
e intarsio profondo di pensieri
meditati solitari nel cuore
come schegge ultime sfuggenti
di aurora multicolore incontaminata
dove fili invisibili trasmettono
del creato il mistero perduto
nel primordiale bagliore solare.
Da Oriente a Occidente un canto
sospinge ad anelito di Assoluto
come il tralcio e il grappolo
come i chicchi di grano e la spiga
come il cuore e il palpito
come l’aria e il respiro
come il kefiah e il kippah.
Perché da Oriente a Occidente
ogni SHALOM s’infrange in dolore?