di Costanzo Pazzona
I luoghi ed i fatti narrati nel libro “Un anno sull’altipiano” di E.Lussu sono il tema di una mostra, organizzata dal Cento di Documentazione di Luserna, inaugurata il 16 Aprile e che rimarrà aperta al pubblico fino al 16 novembre 2011. Luserna, in provincia di Trento ai confini dell’altipiano di Asiago, è un piccolo comune a 1300 metri di quota di circa 300 anime ed abitato dalla minoranza linguistica cimbra che definisce se stessa come “la più meridionale delle comunità germanofone in Italia”.
Questa piccola comunità, che dispone di un efficiente Centro di Documentazione sulla storia e cultura cimbra ed una parte museale dedicata soprattutto agli eventi bellici della Grande Guerra, ha deciso di dedicare una iniziativa alla figura di E.Lussu ed alla Brigata Sassari, che fu a lungo impegnata sull’Altipiano in sanguinosi scontri con gli eserciti degli imperi centrali. La grande storia scritta in quei luoghi ha come noto rappresentato un momento fondante e delicato della nostra identità ed il fatto che si parlasse di “noi sardi” con orgoglio spiega la massiccia presenza dei Circoli sardi del Trentino e del Veneto alla inaugurazione della mostra. La partecipazione dei Circoli da un lato è andata a completare la presenza attiva alla “elaborazione “ della mostra da parte del Comune di Armungia, ed in particolare del suo assessore alla cultura Caboi, e dall’altro ha voluto sottolineare, in una prospettiva di pace , la comprensione e la collaborazione tra popolazioni che in passato si sono trovate contrapposte aspramente sul fronte.
L’inaugurazione ha registrato la presenza di diverse autorità lusernesi e non con in prima fila il dinamico direttore del Centro lo storico L.Baratter, il Presidente Nicolussi –Castellan, il console austriaco di Milano, la Coordinatrice del Nord-Est della Fasi, il Presidente del Museo della Guerra di Rovereto Miorandi , i numerosi Presidenti di Circolo ed un pubblico attento e partecipe di oltre 100 persone. Presenti pure una decina di figuranti , alcuni di Luserna con le divise dei Kaiserjager ed altri di Verona con addosso le divise grigioverdi dell’esercito italiano del grande conflitto, che alla fine dell’inaugurazione si sono scambiati segni di pace molto commoventi.
Era il bisogno di pace ed armonia che costituiva la cornice della commemorazione della figura di Lussu e di “Un anno sull’altipiano”. Pur essendo interventista e valoroso soldato nessuno meglio di lui ha saputo dare voce alle proteste contro la stupidità dei vertici militari, dei professionisti della guerra , voci che provenivano dagli “ultimi” i contadini e pastori della Sardegna che conoscevano solo il codice linguistico sardo e che portavano sul fronte i propri valori comunitari e che andavano a scoprire il proprio orgoglio identitario.
Ecco per questi motivi che i circoli del Nord-Est hanno partecipato massicciamente alla iniziativa per ricordare con orgoglio un figlio di Sardegna che altri hanno voluto celebrare , che i giovani, purtroppo, molto spesso non conoscono e che molti sardi tendono a non ricordare.
Ha concluso la serata la rappresentazione teatrale “Storie di uomini. Un anno sull’altipiano” con A. Brunello e per la regia di M.Ciardulli che ha ripercorso le vicende dei protagonisti del lavoro di E.Lussu.