di Cristoforo Puddu
La presentazione a Nuoro della raccolta lirica “POESIE” di Angelo Caria, a 14 anni dalla prematura scomparsa, ha permesso di rendere omaggio e ripercorrere la vita di una figura che si era caratterizzata nell’impegno politico; inizialmente di orientamento rivoluzionario sul fronte marxista-leninista e successivamente nel movimento indipendentista per l’autodeterminazione del popolo sardo. Angelo Caria nasce a Nuoro nel 1947 ma si trasferisce presto a Roma, dove i genitori erano emigrati. Il padre Efisio, militante del P.C.I., aveva anche fatto parte del C.L.N. sardo, orienta il figlio verso la F.G.C.I. Studente di letteratura all’Università “La Sapienza” si distingue nel movimento studentesco romano e nel 1968 è tra i fondatori dell’organizzazione e giornale “Stella Rossa”, che si diffonde come realtà extraparlamentare nel Lazio, nella Toscana e nell’Emilia degli inizi anni ’70. Angelo Caria si laurea nel 1972 e il forte legame con la Sardegna lo spinge a rientrare nell’Isola e stabilirsi nel capoluogo barbaricino. Lavora come insegnante a Siniscola e Nuoro e si interessa attivamente dei diversi aspetti della questione nazionale sarda. Partecipe ai fermenti anticolonialisti aderisce nel 1973 al nascente movimento “Su Populu Sardu”, che promuove un riscatto economico, sociale e linguistico di una Sardegna svincolata dallo Stato italiano. Con la fine dell’esperienza de “Su Populu Sardu”, che in parte confluisce nel PSd’Az, Angelo Caria fonda con altri indipendentisti “Sardigna e Libertade” e nel 1984 dà vita al “Partidu Indipendentista Sotzialista Libertariu”, che presto cambia nome e si caratterizza come “Partidu Sardu Indipendentista” impegnato maggiormente “contro l’occupazione militare del territorio e della difesa dell’ambiente, contro la cementificazione delle coste e il passaggio delle petroliere nelle Bocche di Bonifacio”. Il percorso politico di Angelo Caria prosegue nel 1994 nel movimento “Sardigna Natzione”, che aggrega le diverse posizioni dell’universo indipendentista sardo, e s’interrompe a Nuoro il 24 febbraio del 1996. La pubblicazione lirica, presentata all’auditorium della Scuola media “Maccioni”, avvia un vasto interesse e dibattito per riconoscere “la giusta importanza” delle idealità politiche coltivate con passione da Angelo Caria.
NON SAPEVO CHE FOSSE TORNATO A CASA, DEFINITIVAMENTE, COMUNQUE MEGLIO COSI’, ALL’UNIVERSITA’ ERA UN ARRUFAPOPOLO COME POCHI E UN SIMPATIZZANTE DEI DELINQUENTI CHE FONDARONO LE BRIGATE ROSSE. LA SUA SCOMPARSA NON E’ MAI STATA PREMATURA
Caro Giovanni, il tuo commento “pasquale” in ricordo del caro Angelo Caria ( che ho conosciuto negli anni della militanza in Su Populu Sardu) mi addolora soprattutto per la tua miseria di umanità. Ricordati: non è mai prematuro il rispetto della memoria (indipendentemente dalle idealità politiche) di chi non è più tra noi. Cordiali saluti, Cristoforo Puddu
Gentile (?) Giovanni Says, la differenza fra te e Angelo Caria sta nel fatto che Lui era un idealista, una persona perbene, una persona allegra e spiritosa… e tu un vigliacco qualunquista e maleducato. Io che l’ho conosciuto non posso non ricordare la sua solarità, la disponibilità al dialogo, il suo amore per la gente comune. Odiava la violenza come l’ottusità, la politica fatta di ladrocinio. Al di là del provincialismo di tanti sardisti, aveva una lucida visione del mondo e delle ideologie imperanti. Il suo marxismo era permeato di profondo umanesimo e di tolleranza anche verso il bigottismo politico. Era insomma un poeta e un intellettuale raffinato e non posso che rimpiangerlo.
Forza paris.