di Patrizia Molteni
Alcune regioni hanno una rete di associazioni in tutta la Francia, più o meno collegate tra di loro, più o meno riconosciute dalla regione. Tra i più presenti, i friulani e i sardi, che hanno la reputazione di essere popoli schivi e riservati ma solo la reputazione a giudicare dalla quantità e il dinamismo delle associazioni in Francia. Ci siamo concentratati sulle associazioni sarde. Impossibile parlare di tutte le associazioni sarde in Francia : solo a Parigi ce ne sono 3 (Domosarda, S’Isula sarda, Art et Culture en Sardaigne) cui si viene ad aggiungere il blog associativo "casasardegna.canalblog.com". Ce ne sono altre a Grenoble (Sardinia), Marsiglia (Ajò), Bastia (Su Nuraghe), nell’Est, nel Sud, nel Nord, in Corsica (ovviamente), una decina secondo il sito SardegnaMigranti che non cita nessuno dei circoli parigini, né altre in corso di iscrizione all’albo. Tra le ufficiali o future ufficiali vorrei citarne solo due, particolarmente attive. Iniziamo con Sardinia che opera a Grenoble e in tutta la circoscrizione consolare di Lione, e che ultimamente gode anche della presenza di un console generale sardo, Laura Bottà. Quando parlo con la presidente, Mina Puddu, pur con la flemma sarda, mi fa capire che sono capitata in un brutto momento: sta preparando la serata all’Istituto di Cultura su "La lingua sarda tra oralità e scrittura letteraria" con degustazione di prodotti tipici, alla fine della conferenza. Mi butta lì qualche "cosetta" che hanno fatto nell’ultimo anno: conferenze su temi come l’effetto-serra, mostre di pittura, conferenze, concerti … non riesco neanche a starle dietro mentre lei sicuramente, mentre mi parla, sta preparando chissà quale leccornia tipica. Il 18-19-20 dicembre hanno organizzato una grossa iniziativa sul Natale con una mostra delle festività in Barbagia, una mostra fotografica sulla "trama delle feste" (abiti di festa rispetto a quelli di tutti i giorni) e altri eventi. Stanno anche lavorando al calendario "Mamme in Cucina", sempre in collaborazione con l’IIC di Grenoble e hanno partecipato dal 2 al 10 gennaio al Festival Cinéduc, biennale di cinema ed educazione che quest’anno ha avuto il tema della Felicità ("Bonjour le bonheur" è il titolo di questa edizione) con due film italiani: "Miracolo a Milano" e "Pane e Tulipani". Poi sicuramente, nel 2010, ci saranno altre mostre, altre conferenze, altre serate, il tutto portando anche avanti il gemellaggio tra Voreppe e Castelnovo ne’ Monti. Insomma le chiama "cosette", ma rappresentano un gran lavoro e sono riconosciute sia dalla regione che dalle autorità locali francesi: Sardinia è l’associazione più amata dalla città di Grenoble che ha persino conferito a Mina Puddu una medaglia al merito. E’ quasi riconosciuta l’associazione "Ajò" di Istres (Marsiglia): il loro dossier era a buon punto ma poi la giunta sarda si è dimessa e si deve aspettare che la persona compentente si ri-immerga nelle pratiche del suo predecessore. Prima domanda, ovvia : perché "Ajò" ? E’ un’esclamazione sarda (chi l’avrebbe mai detto?) e anche corsa, che vuol dire "andiamo" o "allons-y", se si preferisce. Sarà quello che si sono detti i giovani fondatori dell’associazione quando hanno deciso di buttarsi nella sarditudine nel 2003. Oggi hanno 400 soci, principalmente in Provenza ma anche nel resto della Francia e persino in Sardegna. Al contrario della Puddu, Christian Brundu, il presidente di Ajò, è piuttosto alla fine della maratona annuale, sfinito ma senza impegni pressanti, almeno nei prossimi giorni. Due i progetti che hanno portato via tempo ed energie all’associazione: la traduzione e la pubblicazione del libro Shardana, les peuples de la mer di Leonardo Melis (di cui sono anche i distributori) curata da una professoressa di italiano socia dell’associazione. Due anni di lavoro su un libro che ha già venduto 20.000 copie in Italia e che spiega le origini del popolo sardo. In seguito, quest’autunno ha visto anche lo spettacolo di musica con il gruppo Palmas Arborea accompagnato da Totore Chessa e i cantanti Soleandro e Michela Brundu. «La musica e la poesia sono tradizioni molto solide in Sardegna », mi spiega il presidente. E infatti ancora oggi, si può assistere a delle «gare poetiche» in cui gli sfidanti si affrontano a colpi di rime su temi precisi. E’ successo anche a Istres, nel 2008, quando si sono battuti per ore Mario Agus e il giovane Giuseppe Porcu. In attesa della tradizionale festa del porceddu (maggio) l’associazione si sta spremendo le meningi per trovare altre brillanti iniziative per il primo semestre del 2010. La regione parigina pullula di sardi, tanto che dall’associazione "principale" è scaturita un’altra associazione, "S’Isula sarda" e che altre, non ufficiali, se ne sono create: è il caso, per esempio di "Art et culture en Sardaigne". Giuseppe Atsas, presidente di "S’isula sarda" fa parte di quella che viene chiamata la "vecchia guardia" dell’associazionismo e sta infatti facendo, seppure con un ritardo dovuto a cavilli tecnico-burocratici, l’iscrizione all’albo regionale. Ben istallata a Vitry ed iscritta alla Maison des Associations locale che fornisce spazi per le attività, "S’isula sarda" organizza iniziative di stampo tradizionale come pranzi musicali e viaggi in Sardegna. Il prossimo è previsto in maggio a Cagliari – per la festa di Sant’Efisio con la partecipazione alla sfilata – e dintorni: un pranzo con i pastori di Orgosolo, un altro con i pescatori. L’avete capito : per "S’isula sarda" il cibo è essenziale, almeno quanto la musica e la cultura. Ma quello che è ancora più importante è condividere questa loro passione per la Sardegna e per l’Italia con altre associazioni. Pilastro del Forum delle Associazioni italiane del 13° fin dalla sua prima edizione, hanno organizzato quest’anno una scampagnata associativa (pranzo, ovviamente, e musica con il coro Di Sol e Di La) cui hanno partecipato una buona decina di associazioni. L’iniziativa è andata anche sul "Messaggero Sardo", dice Atzas soddisfatto. Vorrei infine segnalare un blog gestito da una persona dall’animo estremamente associativo ma troppo fattiva ed indipendente per limitarsi ad una sola associazione, Giusy Porru Morand. Il blog recensisce molte delle iniziative culturali sarde a Parigi, offre spunti di discussione su diversi temi, approfondimenti ed immagini della Sardegna … un blog veramente interessante, gradevole da visitare e a cui si ha voglia di reagire. Lo dimostrano le centinaia di visite dal mondo intero. Giusy conosce tutte le associazioni. Quelle "vecchia maniera" le stavano un po’ strette, non corrispondevano al suo modo di fare : voleva aprirsi ai francesi, far conoscere la cultura sarda piuttosto che la gastronomia. E’ stata anche per un certo periodo presidente dell’associazione "Art et Culture
in Sardaigne", ora diretta da Franca Salis. E’ un neurone libero insomma ma se mi arriva un’informazione su un evento culturale sardo a Parigi, 9 volte su 10 è lei he me lo manda e spesso è tra le organizzatrici anche se nell’ombra. "Ho mantenuto ottimi rapporti con tutti" insiste la Porru, "e il mio blog, unito al mio interesse associativo, fanno sì che sono sempre disponibile per tutti, faccio tutto il possibile per partecipare e diffondere tutte le informazioni che riguardano la Sardegna, per mantenere un contatto permanente con gli interlocutori franco-sardi o filo sardi". Se dopo questo articolo pensate ancora che i sardi sono schivi e riservati, non vi resta che partecipare ad una delle tante iniziative sarde della vostra regione. Ci penseranno loro a farvi cambiare idea.
l’articolo rispecchia molto bene coloro che si impegnano come Mina e il Signor Atzas… non si potevano elencare tutte. Ci saranno sicuramente altre occasioni!
Splendida foto, certo è il simbolo più adatto per la Francia