di Massimiliano Perlato
Fotografie e pittura. Ma anche moda, negozi, stile. Realtà distinte ma che formavano un itinerario comune nella vita di Bruno Locci, forse il più avanguardista degli artisti savonesi contemporanei, di certo tra i più conosciuti all’estero in virtù di un percorso nato con la fotografia negli anni Cinquanta e poi proseguito in mille forme diverse, tra foto, quadri, frame digitali. Era tutto questo Bruno Locci, figlio di Tullio decano del mondo dell’emigrazione sarda organizzata e fondatore del circolo "Su Nuraghe" di Savona e fratello di Luciano, attualmente nell’esecutivo FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia). Nato a Cagliari, come tutta la sua famiglia, e mancato a Savona dove viveva, stroncato da un male micidiale. Aveva 72 anni. Maestro d’eleganza nel vestire, una creatività unica che manifestava in ogni cosa, aveva da poco sfondato anche tra il grande pubblico grazie al prestigio della galleria d’arte "Orler" di Venezia che l’aveva inserito nell’olimpo degli artisti italiani che meritavano una ribalta internazionale. Bruno Locci era conosciutissimo oltre che per l’arte anche per il suo passato da commerciante-stilista. Con la moglie aveva gestito per anni la boutique "Equipe 84", un ritrovo e un simbolo della Savona anni Ottanta. E poi aveva fatto il grande salto a Genova aprendo un negozio omonimo "Bruno Locci" nel salotto più prestigioso del capoluogo, divenuto in pochi anni ritrovo e riferimento per la Genova che conta. Qui Bruno Locci era un marchio oltre che un nome e ancor oggi ci sono clienti che possiedono felpe e capi "griffati" da lui. Già in quegli anni, comunque, il più estroso dei Locci aveva fatto decine di mostre e personali in mezza Europa. La passione folgorante era scoccata mezzo secolo fa con le fotografie e non a caso oggi il suo nome si trova su alcune delle riviste di foto più prestigiose del mondo, a fianco ai mostri sacri della fotografia di sempre. È invece del 1961 la prima mostra di opere nel Circolo degli Artisti di Albisola, la casa di tutti gli artisti. Da lì in poi un crescendo di mostre in Italia, Francia, Belgio, Germania.