di Marta Virdis
"L’arte è come una pozzanghera che riflette il cielo, ma può passare inosservata. Può essere calpestata, ma l’immagine del cielo si ricompone sempre". Parole di Maria Lai, autrice di fiabe e leggende, che da sempre è capace di incantare con le sue opere intrise di materia e di infinito. E per una abituata a stupire come la quasi 90enne di Ulassai, catalizzare l’attenzione della gente, è quasi un gioco da ragazzi. Con il suo corpo minuto, la sua voce flebile e una spiccata vena ironica, riempie la scena con la sua storia professionale e personale. Maria Lai ha aperto le porte del suo mondo onirico. Un mondo incantato e misterioso, come traspare dal video "Il dio distratto" (di Francesco Casu) dedicato a una delle fiabe più note di questa narratrice. Una donna abile nel trasformare il dio onnipotente in uomo sognatore, o di far nascere le janas, piccole divinità femminili, da uno sciame d’api, e poi di generare la creatività e la poesia dall’unione tra il mondo umano e quello incantato. L’incontro con la tessitrice di storie è imperniato sull’incessante connubio tra dimensione finita e infinita. Alcuni dei suoi racconti sono legati alla Sardegna, all’amore-odio per il suo paese d’origine, quello che nella sua mente appare quasi come un luogo da "mille anni di solitudine". Altri si riferiscono al suo abbandono dell’isola, soprattutto durante la guerra, o ancora alla separazione – lunga tre anni – da quei genitori che preoccupati per la sua indole indipendente e girovaga dicevano sempre "tu finisci male". Poi ci sono gli episodi legati all’amicizia con Salvatore Cambosu e alla sua formazione professionale oltremare. Seguendo i ragionamenti, a tratti quasi filosofici, di questa ricamatrice di fili di vita e fantasia, si riscopre che l’arte è dentro ogni cosa e appartiene a tutti. Oggi come ieri, quando anche il suo maestro Arturo Martini pensava che la creatività non fosse "cosa" da donne, dato che soltanto l’uomo poteva dialogare con Dio. Pensieri che per una signora di carattere e da sempre desiderosa di libertà come lei sapevano di costrizione e perciò andavano smentiti con i fatti. E soprattutto con le opere. Quelle che dentro e fuori dalla Sardegna hanno consacrato Maria Lai come un grande personaggio, capace di far parlare di sé e di suscitare opinioni.