di Rosalba Satta
L’addio terreno del pittore-poeta Tonino Ruiu risale a poco più di due anni addietro. Era un freddo giorno di dicembre, ma l’animo e il cuore di coloro che andarono a porgergli l’ultimo saluto erano caldi e pieni della bellezza e della poesia dei suoi dipinti. Lo si intuiva dagli atteggiamenti, dal religioso silenzio e dagli sguardi carichi – tutti – di malinconica tenerezza per il "volo" di un artista vero, che tanto aveva realizzato e donato con una maestria e una generosità quasi disarmanti. A distanza di tempo, quando il lutto può essere più facilmente elaborato, diventa quasi inevitabile domandarsi non per quanto tempo si sia vissuti, ma come sia stata la vita di coloro che ci hanno lasciato. "Di un libro o di un film – ha scritto qualcuno – non ci domandiamo mai se è lungo, ma se è bello. Così dovremmo iniziare a pensare della vita…" E la vita del Maestro Ruiu è stata un susseguirsi di incanti. Una vita straordinaria, intensamente vissuta sempre a contatto con l’arte. Più esattamente: il suo contributo pittorico ha lubrificato e rinvigorito l’arte, in un continuo rincorrersi di linee e colori tali, spesso, da incantare lo sguardo e arricchire il pensiero. Nelle sue tele continua a stormire il vento, continuano a fiorire le primavere azzurre di Baddemanna, continuano a produrre musica le onde delle sue marine imbevute di lentischi e di tramonti, sussurrano i suoi boschi di querce, i suoi paesaggi rossi, i suoi arbusti, i vicoli di ieri…perché – come ha ben osservato Mariangela Contu – "Tonino Ruiu mira alla salvaguardia della natura e delle radici della cultura sarda, per consegnare uno spaccato di storia a respiro universale. La stessa che appartiene a ciascuno di noi e che sarebbe da irresponsabili lasciare in balia dell’oblio…" Il pennello del Maestro Ruiu ha sempre tratto linfa e vigore da un sentimento religioso profondissimo e da un animo impregnato di poesia. E Poeta lo fu realmente. Tanti dei suoi versi arrivano al lettore con la forza terapeutica di un abbraccio: " Voglio tornare / ai miei cieli bambini / ai miei prati di nuvole / impazziti di sole / dove l’amore scava fiumi / con la sua bocca di pioggia…". E ancora : "Cantate chitarre del cielo / stelle di luce e di fontane. / Tra i rami del silenzio / c’è il mio cuore freddo / prigioniero del sogno…" Tonino Ruiu è stato considerato grande artista dai più prestigiosi nomi dell’universo artistico: Palazzi, Annigoni, Delitala, Sassu , Nivola, Spada…e innumerevoli sono stati i premi – nazionali e internazionali – e gli attestati ricevuti. Ma non è ciò che realmente conta, anche perché i riconoscimenti sono inevitabili nei confronti di chi, come lui, ha dato lustro alla nostra terra e all’arte. La magia della sua pittura e della sua poesia è stata quella di coinvolgere emotivamente lo spettatore e il lettore sconosciuto, che dei suoi versi e dei suoi dipinti aveva necessità e se ne è nutrito… per poi sentirsi migliore. Mi piace concludere con alcuni suoi versi che sono un commiato e, insieme, la consapevolezza che il cammino terreno è solo un sogno, perché la vita vera è quella che inizia dopo l’abbandono del corpo: "…ora il sogno è finito. / Come un angelo caduto / mi affanno a risalire / i sentieri della luce…"