La Sardegna dal "G8" al "Gsott8": in vetrina l'economia alternativa del Sulcis Iglesiente

di Cinzia Isola

Mentre l’Abruzzo, martoriato dal terremoto, si prepara ad ospitare il G8 dei potenti della Terra, la Sardegna è pronta ad accogliere il "Gsott8". Con una settimana d’anticipo rispetto al summit dei grandi, il Sulcis-Iglesiente e il Medio Campidano ospiteranno il forum organizzato dalla società civile, che coinvolge centinaia di esperti, associazioni cattoliche e laiche provenienti da decine di paesi di tutto il mondo. Carbonia, Iglesias, Monteponi, Montevecchio e Villamassargia faranno da cornice al G8 con: dibattiti, spettacoli, visite guidate, mostre, laboratori delle produzioni locali. Con un obiettivo: mettere a confronto le riflessioni dei partecipanti e proporre alternative produttive, economiche, ambientali e sociali all’attuale modello di sviluppo. L’iniziativa nasce in Sardegna, nella zona del Parco geominerario del Sulcis, per valorizzare chi, in un tessuto locale tanto simbolico rispetto ai limiti di sistema del cosiddetto sviluppo come quello sardo, e in particolare del Sulcis Iglesiente Guspinese, già da anni si confronta concretamente con i limiti del modello di sviluppo industriale basato sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, e con le alternative produttive, economiche e sociali da contrapporvi dal basso. All’origine del Gsott8 una semplice constatazione: «La Commissione di esperti sulla riforma del sistema finanziario e monetario internazionale istituita dal presidente delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e presieduta dal nobel 2001 per l’Economia prevede con l’Organizzazione internazionale del lavoro che i 30 milioni di disoccupati in più che si registreranno al termine del 2009 rispetto al 2008 a causa della crisi, potrebbero diventare 50 milioni. Circa 200 milioni di persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, potrebbero essere spinti al di sotto della soglia della povertà mentre altri milioni di famiglie nei Paesi sviluppati stanno rischiando di perdere la casa, l’assistenza sanitaria o la pensione». Numeri che parlano di un collasso diffuso all’interno di un sistema economico in crisi. Questa edizione del G8, insomma, sarà la prima a non poter vantare un risultato positivo nella lotta alla povertà. Secondo questi esperti, senza una risposta che riconosca il ruolo di ciascuna comunità nel processo di riforma di questo sistema, la stabilità economica e politica globale non potrà essere ripristinata». Insomma, per i promotori, non basteranno « i G7, né i G8, ma tanto meno i G20 per affrontare questa crisi e superarla, ma ci sarà bisogno del contributo e dei rappresentanti di tutto il pianeta: dai G-192 rappresentati nelle Nazioni Unite fino a ciascuno di noi». Da qui la risposta al vertice elitario: «Alternative concrete dal basso, a Nord e a Sud, per uscire dalla crisi». Il Gsott8 sardo sarà una piccola vetrina sul mondo: in programma una serie di trasmissioni radiofoniche intitolate Bazar e prodotte dalla web radio comunitaria Amisnet che preparerà l’evento in tutta Europa in collaborazione con Sheffield live (Sheffield), Radio Vallekas (Madrid) Radio Tas Tas (Bilbao), Radio Tilos (Budapest), Fuzion Radio (Budapest). Amisnet produce, inoltre, con una regia mobile, servizi e collegamenti nel corso delle giornate del Gsott8. C’è, poi, un TG web prodotto da Arcoiris.tv: racconta gli avvenimenti e i temi salienti di ciascuna delle giornate centrali.

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