di Battista Saiu
Sabato 30 maggio, i ragazzi di Su Nuraghe si sono presentati con il tradizionale copricapo, sas berrittas e le ragasse con su muccaloru in conca, il capo avvolto nel velo candido della festa, raffinata forma di rispetto, testimonianza della loro condizione di stato. Hanno voluto mostrarsi cosi i "Ragazzi delle spade", i giovanissimi allievi di Su Nuraghe per la serata in cui sono stati i grandi protagonisti. Hanno lavorato sodo per settimane per giungere al saggio di fine Corso del Laboratorio linguistico "Eya, emmo, sì, là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant", organizzato dal Circolo Culturale Sardo di Biella. Per mesi si sono esercitati, impegnandosi nell’ascolto e nella lettura di alcune varianti della Lingua sarda: logudorese, campidanese e nuorese, utilizzando strumenti didattici tradizionali come le "Fiabe Fedro", la Grammatica della Lingua Sarda di Blasco Ferrer e i modernissimi strumenti multimediali, quali "le testimonianze e le interviste in Limba dai Comuni della Sardegna", reperibili sul sito: www.sardegnadigitallibrary.it, archivio della Regione Autonoma della Sardegna o le lezioni di sardo disponibili nel sito: www.sardegnacultura.it/cds/cd2/, versione 2006, sempre a cura della Regione Autonoma Sardegna, tratti dell’opera cartacea di: M.T.Pinna Catte, Su Sardu Jocande, Ed. Condaghes, Cagliari.