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Si è conclusa la XXII edizione della fiera internazionale del libro di Torino con un largo consenso di pubblico e una straordinaria offerta di titoli ed eventi. Anche l’editoria sarda ha partecipato con una proposta ampia e articolata che lascia intravedere vitalità e notevoli ambiti di crescita. Il tema stimolante della mostra, dedicata a Italo Calvino, era incentrato sulla conoscenza del prossimo, oltre che di se stessi, per tentare di elaborare un percorso comune privo di egoismi e autoreferenzialità. Un invito alla condivisione raccolto dall’AES e il suo presidente Ivan Botticini per valorizzare e promuovere l’offerta dell’editoria sarda. Intanto con la collocazione molto felice dello stand "l’sola dei libri" di fronte all’ingresso principale e vicinissimo agli spazi dedicati al paese ospite della mostra: l’Egitto. E poi una promozione quasi urlata delle pagine più belle e stimolanti dei molti titoli presentati alla mostra. La lettura dei testi era affidata alla verve istrionica di Elio Turno Arthemalle e le note di Samuele Dessì secondo la formula già sperimentata con successo a Macomer di "segnalalibro". E’ un modo originale per coinvolgere il pubblico distratto delle fiere – spiegano gli organizzatori – e costringerlo a condividere le emozioni contenute nelle mille storie raccontate nei libri "Gli spettatori si divertono e si fanno trascinare nel mondo incantato di "Tutti buoni arriva Mommotti" (edizioni Condaghes) di Rossana Copez e Tonino Oppes, ascoltano in silenzio i versi nostalgici di Giulio Angioni in "Tempus" (Cuec editrice), si appassionano seguendo l’intreccio de "La borsa del colonnello" di Ottavio Olita (Cuec editrice) e di "Si è fatto tardi" (edizioni Aìsara) di Bepi Vigna vera e propria autorità nel campo del fumetto d’autore. "Quello adottato quest’anno alla fiera è sicuramente un modo efficace di fare promozione – dice Antonina Scanu responsabile del servizio editoria della Regione, a Torino in rappresentanza dell’assessore regionale Lucia Baire – anche se non si esclude la riproposizione, riveduta e corretta, dello stand istituzionale, allestito direttamente dalla Regione fin dalla prima edizione". Archiviata la dodicesima fiera si pensa quindi già al futuro e ai prossimi appuntamenti per esporre il libro sardo nelle vetrine più prestigiose come Torino, Bologna, Francoforte senza tralasciare Macomer, un’occasione straordinaria per misurare qualità e contenuti di un settore finora immune dai contraccolpi della crisi. Ne è convinto Carlo Delfino: "Torino è un momento unico di confronto per gli editori, non a caso partecipiamo agli incontri organizzati nello stand dell’AES ma ci teniamo a essere presenti con spazi personalizzati". Anche case editrici come Maestrale e Illisso hanno una offerta separata a dimostrazione della buona crescita del settore. Da segnalare la presentazione di "Arte de su mutetus" nel suggestivo spazio Lingua Madre allestito dalla Regione Piemonte e dedicato alla salvaguardia e tutela della diversità linguistiche dell’oralità e della memoria popolare. Un tema caro alla cultura sarda che vede proprio nell’improvvisazione poetica un punto d’eccellenza. "Occorre quindi un progetto allargato che punti a qualificare l’identità sarda nella sua interezza" – come aveva sottolineato l’assessore Baire nella giornata di presentazione della mostra. Per ora parlano i numeri: 33 case editrici con più 200 novità editoriali ma anche i giovani scrittori sardi come Flavio Soriga, Nicola Lecca, Marcello Fois, Salvatore Niffoi diventate voci di primo piano del panorama letterario nazionale.