di Pietro Schirru
L’Australia è l’area più lontana in assoluto dalla Sardegna. Un continente vastissimo che negli anni 40, 50 e 60 ha visto un costante afflusso di emigranti, dapprima diretti soprattutto nel nord dello Stato del Queensland e poi, con il cambiamento di problematiche e necessità di lavoro, di famiglia e di studio delle seconde generazioni si sono praticamente sparse in tutte le città con una consistente maggioranza a Melbourne, capitale del Victoria, a Sidney nel Nuovo Galles del Sud e a Brisbane nel Queensland. Non a caso sono queste tre città le sedi dei 4 circoli attualmente esistenti in Australia. Comunque anche in altre città, Camberra, la capitale federale, a Perth, nella lontana Australia occidentale e ad Adelaide nello Stato dell’Australia del sud si stanno costituendo altri circoli a conferma che un nuovo movimento associativo sta prendendo forma valendosi soprattutto in quella che, seppure meno consistente numericamente rispetto al passato, è la nuova ondata emigratoria dalla Sardegna. Grazie al mondo di internet, ho avuto modo di collaborare alla costituzione di un nuovo circolo sardo in Nuova Zelanda che è ora presieduto da una giovane donna, Susanna Cappai. La maggior parte di questi nuovi emigranti vengono in Australia con precisi intenti di sviluppo della loro preparazione: migliorare la conoscenza della lingua inglese, frequentare corsi di studi universitari per un master o per un dottorato, acquisire una conoscenza migliorativa del mondo che ci circonda e poi nella maggior parte dei casi, ottenere un visto di residenza permanente in Australia. Occorre tener conto di questa situazione. E’ importante effettuare un’analisi attenta di queste problematiche, individuando le strategie e le sinergie necessarie perché questa nuova emigrazione possa anche confluire nella vita associativa consentendo nello stesso tempo un rinnovamento generazionale, non più dilazionabile e l’istituzione di quelle variabilità di programmi e di obiettivi che si associano con il concetto di rinnovamento che corrisponda in maniera adeguata anche con le richieste da parte delle istituzioni regionali. Un elemento da avviare è quello di costituire un sito web collegato con le istituzioni regionali, con le agenzie sociali e soprattutto con le agenzie di viaggio preposte al rilascio dei visti per l’Australia, in modo da poter creare un collegamento di importante riferimento per tutti quei giovani che indirizzano il loro interesse verso il nostro Continente. Il mutato volto delle comunità sarde in Australia è passato da una fase caratterizzata dalla sopravvivenza e dal bisogno, ad una fase che presenta potenzialità di valori culturali, economici e sociali da favorire ed incrementare. Una delle prime risorse è il rispetto guadagnato con l’esempio di civiltà e laboriosità delle nostre comunità nel paese ospitante. I nostri valori e le nostre risorse vengono messi a disposizione della Sardegna. Un assioma questo che non riguarda solo l’Australia ma tutti i sardi che risiedono all’estero. Una comunità quella dei "quattro mori" conscia del suo patrimonio di esperienze che mette a profitto le competenze accumulate.
buon giorno a tutti sono emozionato un po per voi ed e’ un inmenso piacere scrivervi due righe.
io sono di sassari vivo e lavoro a PortoTorres ,ho un fratello che vive ad Adelaide con moglie e figli ,mi racconta che li ancora tra noi c’e ancora tanta ma tanta solidarieta’come una vera comunita’,come gia’ sapette qua’ ormai sta divventando una giugla dove la sopravivvenza e d’obbligo,ma i valori che avvete lasciato in tenera eta’ credo che stanno scemando.ecco perche’ mi piacerebbe venire a vivere li con voi ,ho 40 anni mio fratello mi dice che non e faccile anche se lui mi ospita,ci vorrebe un miracolo,tipo conoscere una mia conpaesana e fidanzarmi,proprio come si facceva 50 anni fa’,potette aiutarmi in questo miracolo?