IL ROMANZO “S’INTELLIGENTZIA DE ELIAS” CONVINCE ANCHE A TORINO: GIUSEPPE CORONGIU ALLA XXXV EDIZIONE DEL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO

Ammirazione, sana invidia e riconoscimento per il lavoro svolto. Per i rappresentanti delle minoranze linguistiche del Piemonte, la Sardegna è un faro per la sua produzione letteraria in sardo. Lo è ancora di più dopo il confronto svoltosi in occasione della presentazione del romanzo in lingua sarda di Giuseppe Corongiu ‘S’intelligèntzia de Elias’, nella Sala Sardegna, a cura di Regione Aes, in occasione della 35ma edizione del Salone Internazionale del libro di Torino.

Un’opera poderosa, di circa 500 pagine per noi sarebbe oggi impensabile – ha detto Teresa Geninatti, esponente della comunità franco provenzale – siamo veramente stupiti, ma anche orgogliosi che in una lingua minoritaria come il sardo si possa esprimere una tale complessità. Ancora di più per i temi che tengono ancorato il lavoro dello scrittore Corongiu al presente e al futuro della sua isola e del mondo”.

Parere positivo e politicamente foriero di sviluppi anche quello di Giacomo Lombardo, rappresentante della comunità occitana della Val Pò e sindaco storico del comune di Ostana.  Per Lombardo il lavoro di Corongiu è “eccezionale e straordinario in un’Italia che fa solo finta di tutelare le lingue regionali, approva le leggi e poi non le applica. Si capisce tutto l’amore che l’autore ha per la sua lingua. La poetica del romanzo in sardo rappresenta la giusta mediazione tra i problemi autoctoni della Sardegna e una visione globale senza pregiudizi. È la stessa logica del Premio Internazionale Ostana che organizziamo da tanti anni proprio nella prospettiva di coinvolgere tutte le lingue che stanno per scomparire”, ha concluso l’esponente storico degli occitani d’Italia.

Per Enzo Cugusi, leader dell’associazione sardi Gramsci di Torino, è importante che la nuova letteratura in lingua sarda si ponga come crocevia ideale di tutti i tipi di migranti. “La lingua sarda vive e si alimenta anche della migrazione – ha detto Cugusi che ha coordinato l’incontro – noi sardi, le altre minoranze europee e mondiali, siamo dentro la stessa cornice di diritti e giustizia sociale globale. La lingua deve creare unità, non divisione”.

Per l’autore la sua opera, anche se ovviamente è basata su una scelta politica consapevole, non voleva essere militante, ma solo artistica. “Volevo fare un bel libro in sardo – ha detto Corongiu – quello che mi sarebbe piaciuto leggere da decenni. Un libro tanto ‘normale’ che poteva essere scritto in qualsiasi altra lingua, ma che ho scelto di pubblicare in sardo, rinunciando a tanti potenziali lettori, per dare nuova dignità a sa limba”.

Il pubblico del Salone ha gradito l”originale dibattito letterario tra sardi e minoranze piemontesi riempiendo quasi per intero lo spazio allestito dalla Regione. Corongiu due settimane fa aveva partecipato col suo Elias anche al Festival Vicino Lontano di Udine con la stessa formula che metteva insieme i sardi del Friuli con il movimento linguistico friulanista.

Occasioni per un’analisi a tutto campo sui temi legati al fallimento dell’autonomia e della società sarda, il cui prezzo è pagato soprattutto con la fuga delle nuove generazioni e dello spopolamento, oggi come e più di ieri, a causa del l’impossibilità a realizzare i propri sogni nell’isola. Argomenti presenti nella narrazione di Corongiu, che con lo strumento apparentemente leggero del giallo distopico e del thriller, trova il modo invece di delineare i drammi ecomici, sociali e culturali della Sardegna contemporanea attraverso i suoi fallimenti, Protagonista del romanzo è un giornalista in crisi, Elias Dessanay, che per salvare la propria carriera indaga sulla misteriosa morte di una ragazza. L’a vicenda si interseca con la rivoluzione dell’intelligenza artificiale che porta l’isola, inaspettatamente, alla ribalta mondiale. Una grande compagnia cinese, in collaborazione con un consorzio di imprenditori locali, propone un esperimento per la prima volta nel mondo: sostiture governo e consiglio regionali con un programma di governance artificiale. Nel 2038 la grande svolta dell’isola che può diventare un modello per tutto il mondo. Il romanzo, scritto in un sardo letterario curato nel lessico e nella sintassi, è uscito lo scorso anno e sta compiendo un tour promozionale che sembra interminabile in vari centri dell’isola e non solo.

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3 commenti

  1. Gianraimondo Farina

    Grandissimo Giuseppe Pepe Coròngiu

  2. Giuseppe Serra

    Complimenti Giuseppe!

  3. Angela Solinas

    Complimenti Giuseppe Pepe Coròngiu!

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