‘SA DIE DE SA SARDIGNA’ E I 75 ANNI DEL GREMIO DEI SARDI DI ROMA CON UN DOCUMENTARIO CHE RACCONTA LA STORIA DELL’ASSOCIAZIONE

di FRANCESCO CANEPA

Gran giornata al Gremio: elezioni per il rinnovo triennale degli organi sociali; ricordo de “sa die de sa Sardigna”; proiezione del documentario per i 75 anni dell’Associazione; conferenza di due professori di storia su un algherese del 1800.

Assolto il nostro dovere associativo, ce ne siamo andati in sala per il ricordo del “28 aprile 1794” curato dal Presidente Antonio Maria Masia con la ricca narrazione delle istanze portate avanti dai Sardi e disattese dai Savoia, nonostante poco tempo prima gli Isolani avessero respinto la flotta francese che era riuscita ad occupare alcuni capisaldi strategici a danno proprio dei Piemontesi. Le principali istanze erano quella di riunire nuovamente il Parlamento sardo e quella di lasciare ai Sardi dei ruoli importanti nell’Amministrazione.

La reazione della Città consigliò al viceré ed ai suoi funzionari (ben 514 !) di tornare a casa, anticipando gli insorti che li stavano per sospingere nell’incantevole mare della Sardegna.

All’anno successivo risale il famoso canto di Francesco Ignazio Mannu:  Procurade de moderare / Barones, sa tirannia/ Chi si no, pro vida mia,/ Torrades a pés in terra / Decrarada / est giaj sa gherra / Contra de sa prepotentzia / Incomintzat sa passentzia / In su pobulu a mancare.

L’intera questione venne rimeditata dai Savoia e si giunse ad un rapporto più rispettoso dei Piemontesi verso i Sardi. E ciò permise ai Savoia di rifugiarsi in Sardegna quando Napoleone passò per il Piemonte nel 1795.

A celebrazione di quegli eventi la Regione Sardegna con legge 44\1993 ha istituito la “Festa della Giornata della Sardegna” e noi, attraverso le parole del Presidente, l’abbiamo orgogliosamente onorata anche quest’anno.

Ispirato al volume “Il Gremio – Ha cento anni ma ne dimostra 67”, scritto da Antonio Maria Masia e pubblicato dalla ottima Nemapress di Alghero, è stato proiettato il documentario del 2021 sulla storia dell’Associazione.

Attraverso emozionanti immagini e sapienti didascalie siamo ritornati al 1911 quando, auspici fra gli altri Grazia Deledda e Salvator Ruju, venne fondata la “Associazione dei Sardi in Roma”. Presidente Felice Crespo, dal 10 al 15 maggio 1914, si tenne il “1° Congresso regionale fuori sede” seguito purtroppo, a partire dal 1915, da un lungo periodo di inattività a causa degli eventi bellici e post-bellici.     

Fu solamente nel 1948 che, grazie all’iniziativa di un giornalista di Sanluri, Pasquale Marica, si costituì “Il Gremio – Associazione dei Sardi in Roma” per diffondere i “valori morali, spirituali ed artistici della Sardegna”.

Fra i Soci della prim’ora: Remo Branca, Ennio Porrino, Nicola Valle. Tanti i Presidenti importanti , fra i quali Tullio Torchiani, Salvatore Mannironi, Mario Rossi,   Mariano Pintus…  Dal 2010, Antonio Maria Masia.

Ovviamente non è possibile riassumere il documentario di Salvatore Bellisai, accompagnato dalla colonna sonora di Ennio Santaniello, sui versi sardi di A.M.  Masia, ma potrete rivivere le nostre emozioni linkando “http://www.ilgremiodeisardi.org/joomla/index.php“.

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Il Presidente dell’Associazione dei Piemontesi, Enrico Morbelli e quello dei Sardi, son quindi passati a presentare gli storici Carlo Piola Caselli di Torino e Aldo Accardo di Cagliari, e la loro conferenza sul barone Giuseppe Manno ( Alghero 1776 Torino 1868 ).

Seguendo le importanti tracce lasciate dalle sue eclettiche opere e dalla sua intensa vita, i nostri Professori ci hanno consentito di conoscere un personaggio di inaspettata levatura morale, politica ed artistica.

Nato in una prestigiosa famiglia, ne onorò la storia con una carriera di studi letterari, giuridici, e persino musicali, che lo portò a laurearsi, lavorare per la testata “Foglio periodico di Sardegna” e ad intraprendere la carriera di “avvocato fiscale”.

Nominato nel “Supremo consiglio di Sardegna”, si trasferì poi a Torino, dove divenne Presidente del Senato subalpino e quindi del regno di Sardegna.

Fiero conservatore, ebbe una brillante carriera politica, caratterizzata da una aperta e leale opposizione a Cavour.

Fu anche presidente della Corte suprema di cassazione a Milano.

Vivace e prolifico scrittore, l’opera più importante, fra le sue tante, e di generi diversi, è stata la “Storia moderna della Sardegna”.

Le sue carte sono conservate anche presso la Biblioteca del Consiglio regionale della Sardegna.

Ad Alghero il professor Accardo ha creato e cura un centro dedicato a Giuseppe Manno, e, fra gli innumerevoli e preziosi volumi pubblicati dal medesimo dobbiamo citare almeno “La biblioteca di Giuseppe Manno” ( editore Electa ).

L’intervento di Neria De Giovanni, nota editrice e scrittrice di cose sarde, è dedicato proprio a questa iniziativa del professor Accardo e, per contrapposto, all’incuria dell’amministrazione nei confronti di questo grande Sardo storico e politico dell’800.

Fortunatamente la consorte del Presidente del Gremio aveva pensato che, dopo una conferenza di due Professori di tale calibro, un bicchiere di vino sardo con alcune specialità sarde sarebbe stata la migliore chiusura della serata e del dibattito suscitato dagli oratori ospiti fino a tarda sera.

E così è stato.

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