di LUCIA BECCHERE
“La speranza nella pace” è il titolo dell’opera d’arte figurativa con la quale il trentunenne Mauro Diana Dettori ha vinto il Premio “L’Arte e la Pace” curato da decenni dal club Unesco di Udine. L’attestato di riconoscimento gli è stato conferito dal Sindaco Fontanini nella sala d’onore del Comune di Udine alla presenza della dott.ssa D’Aronco e della Presidente del club e dei Centri per l’Unesco Teresa Gualtieri in collegamento, con l’accompagnamento musicale del Coro sardo Sonos e incantos.
Padre oroseino e madre dorgalese, Mauro Diana Dettori appena adolescente si trasferisce da Dorgali a Orosei dove frequenta il Coro diretto dal maestro Sebastiano Pessei dimostrando presto un vivo interesse per le antiche tradizioni locali. A 16 anni viene eletto Presidente dell’Associazione culturale Vivere il centro storico che si occupa del patrimonio letterario e divulgativo della Baronia. Prende parte attiva alla politica, viene eletto coordinatore regionale giovanile dei riformatori sardi e si fa apprezzare per le doti oratorie, il carisma e il suo impegno volto a migliorare le condizioni di vita dei sardi. Studia giurisprudenza e lavora come segretario presso la Direzione Generale e Sanitaria del Policlinico di Monserrato. Nel 2014 si trasferisce a Udine, dove oggi risiede, per completare la sua formazione presso il Centro studi Podresca, prestigioso istituto noto a livello internazionale per essere all’avanguardia nell’ambito della comunicazione e delle relazioni politiche e sociali. E’ costantemente impegnato in numerose attività locali e internazionali, diversi i suoi interventi al Parlamento Europeo rigorosamente in lingua francese. Si occupa di politica e di problemi sociali, organizza eventi culturali di alto livello, moda e intrattenimento durante i quali divulga e valorizza il ricco patrimonio artistico e gastronomico sardo col contributo dipersonalità e mastros giunti per l’occasione dalla Sardegna. Durante un Gala di beneficenza da lui organizzato per conto della Real Casa Savoia nel 2019 viene nominato Cavaliere al merito da Emanuele Filiberto e l’anno seguente elevato a grado di ufficiale.
“A Udine – racconta – mi sono ricreato una micro Sardegna, seppur nel mio essere friulano. Faccio conoscere e apprezzare la mia terra anche con i prodotti isolani che mia madre mi invia di continuo”.
Poliedrico e di talento, Mauro Diana gestisce una tenuta ricettiva nel Pordenonese, lavora come intermediario fiduciario per conto delle multinazionali. Concertista e arrangiatore, dirige il coro Sonos e Incantos del Circolo dei Sardi Montanaru di Udine, suona il pianoforte, alla fisarmonica esegue i balli della tradizione sarda e friulana e in più occasioni ha avuto l’onore di suonare l’organo della Basilica Pontificia di San Pietro in Roma.
“Il mio sogno è quello di affermarmi in politica – confessa -, e non escludo che un domani possa rientrare in Sardegna. Provengo da una famiglia umile, ma di grandi valori morali e cattolici. Vanto due prozie religiose, suor Giuseppina Dettori del Cotolengo di Cuglieri già passata a miglior vita e suor Virginia Pinna, oggi 94enne, del Cotolengo di Oristano dove vive serena nella luce di Dio. Mio padre – prosegue – dirige un laboratorio di marmo a Orosei, mia madre è casalinga e mia sorella lavora nel settore enogastronomico e della ristorazione. Fino ai 12 anni pascolavo le pecore e nella solitudine delle transumanze, da buon sognatore quale sono sempre stato, pensavo al futuro progettando per me grandi cose e ancora oggi non smetto mai di sognare”.
La vendetta degli innocenti (gli alberi).
E Bravo Mauro auguri un bacione, 👏
Complimenti Mauro sicuramente riconoscimento meritato!!! Bravo🥰
Paolo, mi spiace ma non ho colto il commento. Se ha un senso logico e gentilmente può argomentarmelo sarei grato e posso poi di conseguenza dare una risposta.
Bravo Mauro continua così … difendi sempre la tua Terra in qualsiasi posto del mondo tu ti trova. Sei sempre stato una persona umile fin da quando da ragazzino venivi a suonare la fisarmonica a casa mia. Ti auguro ancora tanto successo perchè di talento ne hai fin troppo.