GLI STUDI E LA LAUREA SOTTO LE BOMBE, L’INSEGNAMENTO, IL VOLONTARIATO E L’AMORE PER LA LETTURA: LA PROFESSORESSA RINA PIGA, UN RACCONTO LUNGO CENT’ANNI

Rina Piga

di LUCIA BECCHERE

Il 9 dicembre del 1922 la prof.ssa Rina (Caterina) Piga Siotto nasce a Chienes, comune italiano della provincia di Bolzano, dove il padre ufficiale dei carabinieri era giunto dalla Sardegna con la giovane moglie nel 1919.

Seconda di 7 figli, frequenta in quella sede la prima elementare, ma dopo il trasferimento del padre a Nuoro, prosegue gli studi in città fino alla maturità classica. Le compagne di classe accolsero a braccia aperte quella bambina bella e intelligente che veniva da fuori e parlava tedesco. “Ricordo con affetto Ignazietta Cocca e Ciccina Dessolis – racconta – e ancora i compagni di classe del liceo Asproni, Lucia Pinna, Graziellina Sechi, Antonietta Guiso, Mario Pirari e Pietro Borrotzu”.

Alunna diligente, studia con profitto tutte le materie tranne la matematica, disciplina per la quale non era portata. “Ma il bel professore – ricorda –  che vestiva da ufficiale e di cui non ricordo il nome, mi dava bei voti nonostante io capissi ben poco di numeri”.

All’Università di Cagliari – 73 anni fa – si laurea in lettere antiche con tesi sullo scrittore Renato Fucini (1843-1921), da pendolare e con molta difficoltà perché c’era la guerra e la città era sotto le bombe e i professori vengono richiamati alle armi. Ricorda ancora quando, accompagnata dal fratello Leonardo, di buon mattino raggiungeva la vecchia stazione di piazza Italia ancora avvolta dall’oscurità della notte per prendere il treno che l’avrebbe portata alla sede universitaria. “Con la valigia in ferro di mio padre sulla testa per ripararmi dalle bombe, percorrevo le strade di Cagliari, determinata a sostenere gli esami per poi fare rientro a Nuoro dove avevo trovato lavoro all’Intendenza di Finanza. Lì ha conosciuto Giovanni, colui che poi sarebbe diventato mio marito”.

Prima nomina all’istituto tecnico, poi una lunga docenza nelle scuole medie, preside Elena Melis, ed infine alle magistrali fino al pensionamento avvenuto nel 1984.

Rina Piga Siotto ricorda con commozione gli anni del suo insegnamento, gli alunni con i quali ha sempre avuto un buon rapporto, perfino con quelli cosiddetti difficili: “Ho sempre cercato di valorizzare le doti innate di ciascuno di loro. Ricordo un alunno che, non possedendo competenze di scrittura, raccontava l’Iliade e l’Odissea con elaborati grafici perché eccelleva nel disegno”.   

Prima presidente dell’Associazione Vincenziane, dal 1960 fino a qualche anno fa si è costantemente occupata di persone meno fortunate.

Come trascorre le giornate ce lo spiega lei stessa: “Mi tengo informata con i quotidiani e i settimanali, guardo la tv e la sera recito il rosario, ma la mia passione sono i cruciverba che mi impegnano per ore. Se prima non ne conoscevo l’esistenza, ora mi intrigano molto perché tengono in esercizio la mente e stimolano la memoria. Amo l’arte e la musica, da giovane andavo volentieri nelle sale da ballo, devo dire che ero molto ricercata.

Leggo moltissimo. Nella lettura cerco di ritrovare me stessa, raramente ci riesco perché non si arriva mai a conoscere se stessi. Quante volte ho pensato cosa potrei dire se dovessi scrivere di me! Me lo chiedo sempre e non ho una risposta”.

Nell’augurarle lunga vita, ci permettiamo noi di dire chi è: una persona adorabile, una figura di grande levatura morale, umana e professionale”.

https://www.ortobene.net/

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2 commenti

  1. Augurissimi

  2. Francesca Bianchi

    Auguri infiniti!

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