LA MINI TOURNEE NEI CIRCOLI DEGLI EMIGRATI SARDI DELLA COMPAGNIA DI OTTANA: IL LINGUAGGIO INCLUSIVO DEI BARBARICIRIDICOLI A BOLZANO E BOLLENGO

I Barbariciridicoli, la prima compagnia in Italia ad usare il plurale inclusivo nelle opere che porta in scena, ha proposto al pubblico trentino e piemontese la sua ultima opera “Riuscirà Tottoni Braghetta ad avere un erede dalla signorina Vera Passera?”, a Bolzano e a Bollengo, a pochi chilometri da Ivrea. La nuova tournée della Compagnia che ha sede a Ottana, nasce grazie alla collaborazione con i Circoli dei sardi in tutta Italia, e in particolare queste due tappe sono state rese possibili grazie al Circolo culturale ricreativo sardo “Eleonora d’Arborea” di Bolzano e al Circolo culturale sardo Sa Rundine di Bollengo. Appuntamento che ha ricevuto il patrocinio anche della FASI, la Federazione delle associazioni sarde in Italia.

L’opera che per la prima volta varca il Tirreno, si inserisce nel filone del bilinguismo, essendo in sardo e italiano. «Si tratta della nostra nuova commedia, il cui debutto è stato a luglio scorso – spiega il regista Tino Belloni – e che è frutto della consolidata palestra drammaturgica a cui lavoriamo quasi sempre in modo collettivo, a partire dalle improvvisazioni degli attori su temi, situazioni e personaggi attinti alla realtà e all’immaginario della Sardegna contemporanea. Si affronta il tema della transizione di genere, trattato qui in modo scanzonato e umoristico, ma naturalmente rispettoso. Protagonista assoluto è una “maschera” come Tottoni Braghetta interpretato da Mattea Cherubini (già personaggio nella commedia “Sa tzuccada de su fumu!”), figura bonaria di pastore ignorante e antiquato, con una accentuata inclinazione al maschilismo e una dotazione genitale evidentemente sproporzionata. Costui conoscerà in chat la signorina Vera Passera, caratterizzata con altrettanta ironia (e con un simmetrico rovesciamento di ruoli) da un attore maschio, Sebastiano Mastino. La passione infiamma ma la Signorina Passera sarà fonte per il malcapitato Tottoni di un inaspettato colpo di scena rispetto agli obiettivi amorosi da lui perseguiti, colpo di scena che aprirà a un finale dagli esiti imprevedibili, gestito da una improbabile e surreale Giudicessa, magistralmente interpretata da Letizia Marras». La tournée gode del contributo della Regione sarda e della Fondazione di Sardegna.

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8 commenti

  1. Sdegno, rabbia, vergogna. Si può riassumere con queste parole il sentimento diffuso tra tanti e tante della diaspora isolana che in questi giorni hanno letto con amaro stupore dell’iniziativa organizzata dai circoli sardi di Bolzano e Bollengo in programma nel fine settimana in cui si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. A innescare l’irritazione è lo spettacolo che si svolgerà in Alto Adige promosso dalla Federazione delle Associazioni Sarde in Italie (Fasi) con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, la cui locandina e il cui titolo veicolano testualmente e iconograficamente un messaggio anacronistico di profondo disprezzo verso le donne e un’immagine del popolo sardo ancorato ai peggiori stereotipi del passato.
    «La locandina dello spettacolo proposto dalla compagnia Barbaricidicoli di Ottana ci lascia senza parole per lo squallore con cui si raffigurano le donne e il popolo sardo. Ci stupisce come una compagnia teatrale aperta ai cambiamenti e nota per essere promotrice di una società inclusiva possa cadere così in basso trascinando in questa onta anche la Fasi, un ente del Terzo settore che rappresenta migliaia di sardi e sarde dell’emigrazione e che dovrebbe vigilare prima di concedere patrocini e promuovere certi messaggi» denuncia il coordinamento donne e pari opportunità dell’Associazione dei Sardi in Torino Antonio Gramsci, lo storico sodalizio fondato nel 1968 da Angiola Massucco Costa, promotrice della Consulta Femminile della Regione Piemonte.
    La vicenda pone una questione di primissimo piano e riguarda le responsabilità del direttivo Fasi e la capacità di questo ente di vigilare affinché le iniziative portate avanti dai circoli rispettino i principi di tolleranza alla base dell’affiliazione di migliaia di soci e socie che ogni anno versano una quota di iscrizione.
    «Da giorni ricevo chiamate da tante cittadine sarde residenti qui a Torino che denunciano lo squallore di questa locandina. Ho serie difficoltà a capire come un messaggio di questo tipo possa esser passato al vaglio dei responsabili della Fasi senza lasciare in loro qualche turbamento o dubbio sull’opportunità di concedere il patrocinio. L’associazionismo organizzato come quello rappresentato dalla Fasi, di cui faccio parte in quanto socio dell’associazione Gramsci, dovrebbe essere promotore di processi di emancipazione e non fautore e veicolo di immagini e testi offensivi totalmente fuori luogo e tempo. Mi sento profondamente offeso e mi auguro che l’associazione Gramsci possa far sentire il proprio sdegno con le istituzioni della Regione Sardegna. La Fasi prenda come modello importanti realtà associative del territorio nazionale che sono oggi protagoniste di un cambiamento e vigili di più sulle iniziative dei circoli» dichiara il cagliaritano Francesco Pongiluppi, consigliere di Sinistra Ecologista alla Circoscrizione 4 di Torino, il municipio di 100.000 abitanti popolato da migliaia di sardi e sarde immigrati negli anni nella città della Mole.

  2. cambiato la copertina che era vergognosa

  3. Compagnia Teatrale I Barbariciridicoli

    Tanto per ricominciare a mettere le cose al loro giusto posto pubblichiamo alcuni commenti, sopratutto di chi ha visto lo spettacolo….

  4. Compagnia Teatrale I Barbariciridicoli

    L’unione sarda on line. User 306620

    Ciao a tutti! sono il professor Davide Bombino del Liceo Gramsci di Ivrea e la scorsa domenica ho avuto il piacere di assistere allo spettacolo “Tottoni Braghetta e Vera Passera” della compagnia Barbaricidicoli di Ottana con gli amici del circolo Sa Rundine di Bollengo e non condivido per nulla la valutazione del presidente del circolo torinese Gramsci, Matteo Mereu, e del signor Francesco Pongiluppi, consigliere di Sinistra Ecologista alla Circoscrizione 4 di Torino. Lo spettacolo non é affatto offensivo bensì spiritoso e ironico. Evidentemente i succitati “esperti” non lo sono affatto visto lo spettacolo e danno giudizi su qualcosa che non hanno neppure visto! Il che denota superficialità e mancanza di correttezza verso gli attori e lo stesso circolo ospitante di Bollengo. Quanto alla locandina non presenta nulla di così sconcertante. Domenica vi erano parecchi sardi e nessuno si é sentito offeso come ritengono i “dotti esperti” di Torino(tutt’altro, come dimostrano i numerosi applausi finali). Credo sia sempre una virtù per ogni gruppo, persona o circolo culturale non prendersi troppo sul serio e saper ironizzare su se stessi in modo garbato, invece di irrigidirsi nella difesa delle proprie idee.
    L’impegno di attori e di chi organizza va rispettato e posso garantire che il circolo di Bollengo ha sempre proposto belle inizitive. Io stesso ho avuto modo di collaborare con loro l’anno scorso con una conferenza su Gramsci e la Sardegna. A questo proposito stupisce che la critica venga da un altro circolo che si richiama a Gramsci, il quale ha sempre apprezzato il teatro popolare e i toni ironici sui sardi come chi sa chi lo abbia letto con attenzione. Da questo teatro e dalle storielle sarde ha pure tratto la sua idea del nazional-popolare. La compagnia Barbaricidicoli é dunque su una linea culturale già viva.
    Tengo in conclusione a sottolineare che nel corso dello spettacolo in oggetto c’é pure un momento di riflessione sul tema della differenza di genere che potrebbe essere utile anche ai miei studenti per smarcarsi da ogni bigottismo tanto di moda oggi , come dimostra la stupida polemica sollevata contro questo spettacolo e gli amici del circolo di Bollengo.
    Grazie
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    Unione sarda on line. User 306610…

    Non capisco il motivo per cui denigrare uno spettacolo con così tanta cattiveria. Io l’ho visto e l’ho trovato divertente e nello stesso tempo profondo e di attualità. Sono una donna e non mi sento minimamente offesa e disprezzata. Smettetela di fare i bigotti e riconoscete il duro lavoro delle persone.
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    L’unione sarda on line.
    User 306611

    Giusto per stare in ambito teatrale l’unico commento che mi viene in mente è “Molto rumore per nulla”! Ho visto il lavoro teatrale e non ho visto niente di offensivo nei confronti della Sardegna e delle donne. Penso che la compagnia abbia affrontato un tema di forte attualità e di difficile trattazione in una commedia leggera e divertente. Da “emigrata” ho apprezzato e consiglio la visione dello spettacolo a tutti, senza pregiudizi sulla locandina!
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    Pagina fb Circolo SA Rundine.
    Gabriella Peddes

    Grazie alla compagnia teatrale i
    BARBARICIRIDICOLI.
    Con la vostra bellissima commedia avete interpretato il vero amore, non avete fatto niente di cui le donne sarde dovrebbero sentirsi offese, tanto meno dalla locandina.
    Grazie ancora, in qualità di responsabile per le attività culturali del nostro circolo mi sento pienamente soddisfatta avervi ospitato.
    Grazie ancora.
    Spero di rivedervi presto in “CONTINENTE”,
    vi auguro buona continuità.
    Un abbraccio
    Gabriella
    …. Donna e sarda….
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    Pagina fb Circolo Sa Rundine.
    Il presidente
    del circolo Francesco Sini

    Carissimi, domenica pomeriggio 27-11 si è tenuto a Bollengo lo spettacolo teatrale della compagnia Barbariciridicoli, organizzato dal circolo Sa Rundine. Ho il piacere di farvi sapere che il pubblico ha gradito la commedia umoristica del regista Tino Belloni (tra gli altri, erano presenti il sindaco di Bollengo e il sindaco di Albiano).
    Non sarebbe potuto essere diversamente perché la responsabile degli eventi culturali del circolo, Gabriella Peddes, aveva avuto modo in precedenza di confrontarsi con il regista sulla correttezza dei temi trattati, rispettosi certamente dei valori dei sardi e delle donne in particolare. Conscio di tutto ciò, nella riunione di coordinamento dei circoli sabato 26 a Vercelli, ho respinto in modo fermo e netto la nota (apparsa sulla stampa) del sedicente presidente del circolo Gramsci di Torino, Enzo Cugusi, che esprimeva “sdegno-rabbia- vergogna” per uno spettacolo che non aveva visto. Oltre a questi termini, quali altri potrei usare io nei confronti di chi non conosce le regole elementari di un confronto democratico? Il sedicente presidente ha il diritto di dissentire confrontandosi, nell’ordine, con chi ha organizzato l’evento (il sottoscritto), con il coordinatore dei circoli nordovest (Sebastiano Tettei) ed infine (se ancora non è soddisfatto delle spiegazioni) con il presidente della Fasi. Non si finisce mai di imparare ma certamente non da chi non rispetta le regole elementari del confronto. Ringrazio Bastianino Mossa, Sebastiano Tettei, tutti gli amici dei circoli presenti a Vercelli, per la solidarietà dimostrata. Ringrazio in particolare il vero presidente del circolo Gramsci, Matteo Mereu, dispiaciuto per l’accaduto a lui non imputabile. Cordialmente Francesco Sini
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    L’unione sarda on line User 298656

    Sono orgoglioso di essere sardo, ma cerchiamo di essere meno permalosi. E che devono dire i romani, i napoletani i milanesi, i calabresi, i siciliani di certe rappresentazioni e stereotipi? Per non dire di come vengono presi in giro dalla satira italiani, francesi, inglesi, tedeschi…La libertà di espressione è sacra. Liberi di criticare certo, ma non facciamo i soliti “piangina” perché ci fanno una caricatura.Cominciamo a fregarcene di questa “finta”inclusività e prendiamoli noi per il sedere.
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    L’unione sarda on line
    Avatar stemarta

    Ma che squallore e squallore… lo squallore sta nel non saper ironizzare su certe argomentazioni. tutto ciò che è teatro, cinema , sono opere di fantasia e spaziano in lungo e in largo. Allora tanti film non dovevano essere prodotti se si vuole parlare dello squallore che si vede con violenze, sesso, maltrattamenti a donne e bambini e chi più ne ha più ne metta .
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    Profilo fb di Rossella Fadda Scanu.
    Tiziana Urru

    Ho visto lo spettacolo e pur essendo sarda non mi sono sentita offesa o denigrata. Penso che si stia facendo la classica tempesta nel bicchiere d’acqua, dimenticando che quella che può sembrare un’innocente polemica da tastiera viene letta da persone che investono anima, tempo e passione su temi non facili da veicolare senza essere pesanti/pedanti o essere etichettati politicamente. La compagnia ha tutta la mia stima e incoraggiamento a continuare a sollevare temi relativi all’inclusione anche se possono scatenare polemiche. A chi non avesse visto lo spettacolo consiglio di sospendere il giudizio finche non si assiste.

  5. Buongiorno.
    È da giorni che rileggo i commenti e forse si, le emozioni che suscitano anche in me sono sdegno, rabbia, vergogna e forse tristezza.
    Ritengo che il teatro sia arte e seppur sia “disponibile” a tutti, la sua interpretazione diventa soggettiva.
    Personalmente non ho avuto l’opportunità e il piacere di vedere lo spettacolo, ragion per cui non posso commentarne i contenuti e mi stupisco nel constatare che, chi si ritrova nella mia stessa situazione, demonizzi verso qualcosa che non conosce, utilizzando un linguaggio forte e facendosi portavoce di un gruppo di persone che non racchiudono la totalità.
    Ritengo polemiche sterili quelle lette fino ad ora e capisco che gli argomenti trattati dalla compagnia toccano temi di una sensibilità smisurata che solo con la riflessione e l’autocritica possono essere compresi nel giusto modo.
    Personalmente mi sento di ringraziare il regista Tino Belloni e tutta la sua compagnia per la dedizione e l’impegno che ci mettono nell’affrontare in modo IRONICO e SPIRITOSO (come citato dal Professor Davide Bombino) tematiche importanti e sottovalutate, sopratutto da chi ferma il proprio pensiero davanti ad una locandina.
    Laura Ginesu

  6. Penso che probabilmente il sindaco del circolo Gramsci di Torino non conosca affatto la compagnia teatrale dei Barbariciridicoli,sicuramente ironici,a volte portando in scena alcuni personaggi in modo volutamente esagerato,ma sempre attenti e sensibili verso le tematiche attuali,da sarda che ha visto il tanto criticato spettacolo e segue la compagnia in qualsiasi versione si proponga,non mi sento assolutamente offesa,anzi,ammiro questi attori per il coraggio di riuscire a portare in scena argomenti difficili e che spesso in modo ipocrita si fa di tutto per non doverli affrontare.

  7. Sono Franco Saba, da trent’anni da concittadino e da 12 anni da amministratore del Comune di Ottana conosco e apprezzo i lavori teatrali della compagnia I Barbariciridicoli, una compagnia radicata nel territorio che da sempre si è contraddistinta per la serietà con cui porta in scena lavori che affrontano importanti tematiche dell’attualità, soprattutto quelle riferite alle questioni di genere, dalla violenza sulle donne alla transizione di genere.
    Lo spettacolo su “Tottoni Braghetta e Vera Passera” è stato presentato questo settembre a Ottana in una sala gremita, che ha mostrato di apprezzare moltissimo uno spettacolo di brillante comicità che, ancora una volta, affronta un tema assai delicato.
    E’ sconcertante che, decontestualizzando e forzando l’interpretazione di una locandina e del titolo dello spettacolo, venga accusata di “profondo disprezzo verso le donne” una compagnia la cui storia sta a testimoniare ben altro, e che proprio delle questioni di genere ha fatto la sua principale bandiera, arrivando ad essere addirittura la prima compagnia in Italia a recitare con il plurale inclusivo!
    Sono perciò allibito ed esterrefatto per i commenti apparsi sulla stampa e sul web in seguito alla tournée della compagnia! Siamo evidentemente assediati da persone permalose che presumono di avere la verità in tasca e che tendono a prendersi troppo troppo sul serio. L’ironia in questi casi sarebbe un vero e proprio antidoto…

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