IL LIBRO DEL BIOLOGO MARINO NICOLA NURRA PRESENTATO A PORTOFERRAIO (ISOLA D’ELBA): “PLASTICENE” APPASSIONA IL PUBBLICO DEL CIRCOLO “BRUNO CUCCA”

Il Professor Nicola Nurra e Paola Cereda

di CRISTINA CUCCA

Pubblico delle grandi occasioni alla presentazione di “Plasticene, l’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra”, il libro di Nicola Nurra pubblicato da Il Saggiatore e che sta riscuotendo un meritato successo. Secondo soltanto al Circolo Gramsci e al Salone del Libro di Torino, dove Nurra è docente universitario di biologia marina e la pubblicazione è stata presentata fresca di stampa, il Circolo Bruno Cucca ha aperto le porte al mondo di Plasticene e al suo autore l’11 settembre scorso. Ed è stato come entrare in una dimensione della Terra stupefacente per la ricchezza di biodiversità che la caratterizza ma anche, e soprattutto, per i cambiamenti irreversibili in corso. Trasformazioni che Nurra ha descritto con sorprendente chiarezza e linguaggio accessibile. La documentata e interessantissima intervista condotta da Paola Cereda, scrittrice nonché moglie dell’autore, ha preso per mano le oltre cinquanta persone presenti in sala, tra le quali anche il sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Capoliveri, e le ha condotte alla scoperta prima di Pinna nobilis, la sacerdotessa del mare, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo a rischio estinzione a causa di un batterio, e poi delle trasformazioni che stanno investendo il pianeta a causa dell’emergenza climatica e dello sconsiderato comportamento dell’essere umano. Ne è emerso un quadro affascinante inizialmente costruito intorno alla tradizione della lavorazione del bisso che dai tempi più antichi accompagna la presenza della nacchera (come viene comunemente chiamata Pinna nobilis) nel mare nostrum e che in Sardegna trova in Chiara Vigo la sua interprete più autorevole. Il racconto affascinante di un patrimonio culturale che riporta indietro nel tempo, fino ai Greci e addirittura a Babilonia, ha lasciato presto spazio all’amara realtà degli endemismi vegetali e animali che stanno scomparendo nelle acque italiane, vittime di specie aliene e dell’innalzamento della temperatura marina. Un processo ormai inarrestabile, che come ha spiegato Nicola Nurra, porterà alla perdita di biodiversità ma anche a veri e propri cambiamenti geografici, con la scomparsa di tratti di costa per l’innalzamento del livello del mare. Siamo in pieno Antropocene, l’era in cui la plastica è diventata un problema gigante, al pari del cambiamento climatico, del consumo del suolo, dell’inquinamento chimico e di molto altro ancora. Siamo al centro dei processi irreversibili innescati dalla rivoluzione industriale, che rischiano di trasformare il pianeta in un luogo non più abitabile a causa dello spregiudicato stile di vita del genere umano. Di questo ha parlato Nicola Nurra attraverso la narrazione di esperienze personali e la descrizione di ecosistemi marini sull’orlo del collasso.

Un’intervista appassionante e molto apprezzata dal pubblico, che ha ripreso alcuni aspetti sollevati dal biologo marino e sollevato questioni di grande attualità.

La serata si è conclusa con una cena offerta dal Circolo Bruno Cucca.

NICOLA NURRA – Biologo marino, elbano di origine sarde, da anni socio del nostro Circolo, vive ormai da più di 20 anni a Torino e a Torino insegna all’Università, è socio fondatore e presidente della cooperativa “Pelagosphera” che si occupa di monitoraggio ambientale e, nel 2022, a seguito della pubblicazione di “Plasticene”, ha vinto il premio Maiella, fra i più importanti riconoscimenti in Italia in campo scientifico/letterario.

Dalla pubblicazione ad oggi, numerosissime sono state le presentazioni, rivolte ad un pubblico sempre più largo ed esteso. Fra queste, a maggio, alla Fiera del Libro di Torino con Silvio Soldini

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