ADZOVIOS A LUVULA: LA MOSTRA FOTOGRAFICA A MILANO CURATA DA MARIANGELA DUI CON IL C.S.C.S. E LA F.A.S.I.

immagini di Beatrice Auguadro

di LUCA RUIU

Si è inaugurata a Milano la mostra fotografica “Adzovios a Lùvula” curata da Mariangela Dui e patrocinata dalla Regione Sardegna, dal Comune di Lula, dal Centro Sociale Culturale Sardo di Milano e dalla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia).

“Incontri a Lula” raccoglie un centinaio di scatti realizzati da due fotografi milanesi, padre e figlio, Nello e Gianmarco Taietti che utilizzando due differenti “linguaggi fotografici” (approccio da street photographer per Gianmarco, quindi il voler cogliere l’attimo della quotidianità nel modo più spontaneo possibile che si contrappone con quello più tradizionale del padre Nello che giunge allo scatto dopo aver interagito e dialogato con il soggetto fotografato) hanno saputo cogliere la quotidianità, le tradizioni, la vera essenza di un territorio che tra mille difficoltà combatte contro un progressivo spopolamento, pensando comunque al futuro facendo leva sulle proprie radici.

Nello Taietti arriva a Lula per puro caso incuriosito dal nome di questo piccolo centro dell’entroterra sardo percorrendo la suggestiva Strada Provinciale 3 che collega il paese con Sant’Anna di Lodè e giunto davanti alla Chiesa Parrocchiale rimane colpito da un gruppo di anziani seduti sull’antistante scalinata. Volendo immortalare quell’attimo di vita quotidiana chiede il permesso di fare una foto scontrandosi con quella iniziale diffidenza che caratterizza noi sardi, ma anziché rinunciare allontanandosi da loro gli si siede accanto e inizia a parlare di sé stesso, a spogliarsi dai suoi abiti da “forestiero”, dialogando su temi cari e conosciuti da quelle persone e ne rimane profondamente colpito.

La prima foto inserita in questo progetto è proprio quella scattata a questo gruppo di anziani e che ha fatto da cornice al piccolo dibattito inaugurale tenutosi presso la sede della Fondazione Luciana Matalon che ospiterà la mostra fino al 23 aprile e che ha visto la presenza anche di una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Lula con il Vicesindaco Gianfranco Ruiu e l’Assessore Pietro Pittalis, e di Mariolina Mannia che ha esposto ai presenti l’importante progetto legato al Museo Arte Contemporanea di Lula (MACLula). Gradita presenza anche quella di Francesco Demontis che ha proiettato tutti i presenti in terra sarda con le note del suo amato organetto.

Quella curata da Mariangela Dui è una mostra che tutti gli amanti della Sardegna, sardi e non, dovrebbero vedere per capire che la terra sarda non è solo mare, spiagge bianchissime e acqua cristallina, ma è cultura, tradizioni, usanze, accoglienza, aspetti che spesso sfuggono al turista medio, quello che vuole cogliere tutto in poco tempo, quello che porta la frenesia tipica delle regioni del nord Italia in un contesto, come quello di Lula, dove si vive ancora quella quotidianità della vita fatta da piccoli ma importanti gesti.

Io frequento Lula da quando avevo 5 anni. Con la mia famiglia trascorrevo le vacanze estive nella casa di Piazza Gazzina e ho conosciuto questa terra attraverso i racconti del mio papà, di quando ancora ragazzino portava da solo il gregge di pecore lontano dal paese, ma anche attraverso i racconti delle persone che sotto le nostre finestre giocavano animatamente a carte e degli anziani seduti sui loro sgabelli in sughero e vestiti con gli abiti tradizionali sardi.

Nella mia infanzia ho conosciuto il rispetto per gli anziani, il sacrificio del lavorare sodo per ottenere qualcosa, l’accoglienza e il senso di comunità anche grazie a Lula e in molti scatti sono riuscito a cogliere alcuni di questi aspetti, anche se molti altri purtroppo non erano presenti, segno che il tempo li sta cancellando, momenti che forse non torneranno più ma che abbiamo l’obbligo di conservare nei nostri ricordi e non solo.

Promuovere iniziative come “Adzovios a Lùvula” credo possa raggiungere un doppio obbiettivo, quello di creare da un lato un archivio, un ricordo indelebile anche per le nuove generazioni di quanto prima evidenziato, ma anche una sorta di promozione di turismo alternativo dall’altro, quello di vivere un territorio a 360 gradi, quello di coglierne non solo gli aspetti paesaggistici o dei servizi offerti, ma anche di diventare parte integrante di un contesto rispettoso e da sempre accogliente per chi “viene da fuori” e i due fotografi Taietti l’hanno ben capito essendo oramai cittadini lulesi d’adozione.

Parlando con Nello ho purtroppo capito che il percorso intrapreso non è semplice. Mi ha parlato infatti di quando aveva consigliato ad alcuni suoi amici di passare per Lula e di come questi si fossero quasi risentiti di non aver trovato nulla in questo paese. Cambiare il modo in cui le persone concepiscono le vacanze e il vivere un territorio non è facile, ma non impossibile.

Informazioni sulla mostra

Sede: Fondazione Luciana Matalon, Foro Buonaparte 67, Milano

Date: 26 marzo – 23 aprile 2022

Ingresso libero

Orari: Da martedì a sabato, ore 10 – 19. Domenica e lunedì chiuso

Info al pubblico: www.fondazionematalon.org | fineart@fondazionematalon.org | 02.878781

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

3 commenti

  1. Mariangela Dui

    Complimenti Luca Ruiu per il pezzo e grazie di cuore.

  2. Marco Bernardini

    Un bel appuntamento con la cultura quello avvenuto presso la fondazione Matalon di Milano. Ancor di più se si parla di una realtà che viene esplicata da emozioni fortissime prodotte dagli scatti fotografici di Nello e Gianmarco Taietti. Un percorso fotografico che trasmette familiarità, magia e sensibilità. Un elogio al duo Taietti per la grande interpretazione che oggi passa col termine di Paesitudine! Un bel l’articolo Ruiu, complimenti!

  3. Bravissimo Luca! Molto interessante!

Rispondi a Mariangela Dui Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *