SALVATORE CORRIAS, UN ‘GIUSTO TRA LE NAZIONI’: IL RICORDO DEL CIRCOLO “SARDEGNA” DI COMO, A MOLTRASIO (CO)

di LUCA RUIU

Si è svolta presso il cimitero di Moltrasio, la cerimonia di commemorazione per Salvatore Corrias, organizzata dal Circolo Sardegna di Como per onorare, a pochi giorni dalla “Giornata della Memoria”, questo nostro conterraneo, un eroe sardo che in terra comasca ha donato la sua vita per aiutare il prossimo, consentendo a centinaia di ebrei e di perseguitati dal regime nazista di sfuggire da morte quasi certa, attraversando il confine Svizzero sulle pendici del monte Bisbino.

Una cerimonia davvero sentita e che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine, di figure istituzionali e di associazioni.

Prima di riportavi il testo integrale del discorso pronunciato dal nostro Consigliere Luigi Puggioni, propositore di questa lodevole iniziativa, voglio riportarvi una citazione contenuta nell’intervento di Tino Villa, presidente ANPI Moltrasio, la stessa riportata su una lastra di marmo posta in prossimità del Santuario della Beata Vergine del Bisbino e che credo possa sintetizzare l’importanza del NON DIMENTICARE: “Arrestati un istante e leggi i nostri nomi. Avevamo vent’anni e siamo caduti in questo monte nella disperata difesa della nostra libertà che ora è anche la tua. Ricordaci!”

Discorso: I Sardi e gli amici del Circolo Sardegna di Como depongono oggi questa corona per commemorare il sacrificio del loro conterraneo Salvatore Corrias. Fucilato nello stesso giorno in cui la medesima sorte toccò, qua vicino, ad altri tre ragazzi ventenni partigiani della 52^ Brigata Garibaldi. Fucilati tutti proprio il giorno successivo alla liberazione del tremendo campo di concentramento di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa.

Salvatore Corrias partì, ventenne, dalla sua Sardegna, segnata ancora una volta da una profonda crisi economica, acuita ancor più dalle conseguenze della precedente guerra, inseguendo, con la traversata verso “il continente”, il sogno di una vita migliore. Seguì il percorso di cui aveva l’esempio in famiglia, l’arruolamento nel corpo della Guardia di Finanza. Trascorse i primi anni fra Piemonte e Liguria, ricoprendo incarichi contro i reati tributari e perseguendo il contrabbando, fu promosso “Guardia Scelta” e in seguito inviato nella parte di territorio francese occupato militarmente dal regime mussoliniano. Qua conobbe l’opera degli antifascisti italiani che crearono “zone di protezione per gli ebrei” esuli in Francia e ora perseguitati dal governo francese collaborazionista degli occupanti nazisti. Questa esperienza, unitamente alla successiva maturata in territorio slavo, dove fu poi trasferito, e dove assistette alle brutali aggressioni e repressioni del regime mussoliniano contro le popolazioni locali, portarono Salvatore Corrias a profonde riflessioni: il giuramento da lui fatto al re non poteva essere più valido, era venuto il momento di schierarsi per abbattere una dittatura sempre più sanguinaria e combattere l’esercito tedesco invasore e con esso l’orrore del nazismo. Inviato alla compagnia di Uggiate Trevano, pur mantenendo la divisa, si schierò con i Partigiani che si stavano organizzando su tutto il territorio. Nome di battaglia “Turi”. Approdato infine a Moltrasio, con destinazione Bugone, si prodigò nella pratica di quei principi che aveva appreso fin da bambino nella su terra, primo fra tutti il principio sacro della solidarietà, della solidarietà umana.

Perché la vita umana ha un valore inestimabile, la vita umana va salvata, ogni vita umana va salvata.

Principi che il suo esempio ci tramanda e che vivono oggi una sempre drammatica attualità.

“Turi”, aiutato dai suoi commilitoni, ne ricordiamo uno fra tutti, il suo caro amico Felice Scoccimarro (la cui figlia, Rossella, ci onora oggi della sua presenza) accompagnò quindi centinaia di persone al di là della rete, una rete che dista veramente poco da questo luogo, ma che significò per tutti loro la salvezza. Salvò quindi la vita di tantissime persone, ebrei, antifascisti, perseguitati di varia natura, ma non riuscì a salvare la propria. La famigerata banda fascista, la banda Tucci, lo fucilò proprio pochi mesi prima della Liberazione. Lo fucilarono su questa stessa sponda del lago dove, da lì a poco, altri suoi compagni partigiani, della 52^ Brigata Garibaldi, avrebbero posto la parola fine alla tragedia italiana del fascismo.

Il Circolo Sardegna di Como ritiene che il ricordo di questo sacrificio non debba limitarsi a una pur importante commemorazione annuale come quella odierna, ma che debba essere orgogliosamente e quotidianamente tramandato. A questo scopo ha deciso, con una prossima cerimonia, di intitolare a Salvatore Corrias il salone delle riunioni presso la sede del Circolo Sardegna.

Affinché gli ideali di antifascismo, di altruismo e di solidarietà umana che furono propri di Salvatore Corrias possano essere sempre vivi fra i Sardi e gli amici della Sardegna di Como, nella convinzione che SENZA MEMORIA NON C’È FUTURO!

I ringraziamenti del Circolo vanno ai presenti, in particolare: alla sindaca di Moltrasio, Maria Carmela IOCULANO che si è prodigata con il Circolo affinché questa commemorazione avesse luogo, alla rappresentanza del Corpo della Guardia di Finanza del quale Corrias ha fatto parte e al Cappellano don Simone, al Comandante dei carabinieri di Cernobbio, all’Associazione dei Finanzieri in congedo di Como, all’Associazione Nazionale Alpini sezione di Moltrasio, alla signora Rossella Scoccimarro il cui padre, Finanziere, fece parte della stessa compagnia di Corrias e ultimo, ma non certo per importanza, all’ANPI in quanto portabandiera degli ideali di Corrias e della Resistenza, sezione Lario Occidentale “Michele Moretti” con il suo presidente Tino Villa.

Chiudiamo questa commemorazione con l’invito a ritrovarci alla cerimonia di intitolazione della sala del Circolo, con la riaffermazione che SENZA MEMORIA NON C’È FUTURO!

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Un commento

  1. Un bellissimo e commovente ricordo di una figura eroica ucciso lontano dalla sua Isola,” Giusto”tra gli altri suoi compagni dalla parte giusta, nella lotta al nazifascismo, Salvatore Corrias ha anche il merito di aver salvato tante vite umane., sacrificando la sua. Complimenti sinceri a Luca Ruiu e al Circolo di Como per la cerimonia in onore a un grande eroe della Resistenza.

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