LE VIE DE SOS PINNETTOS: ALLA RISCOPERTA DELLA CULTURA PASTORALE DELLA SARDEGNA

di FRANCESCA BIANCHI

L’interessante progetto di turismo esperienziale Le vie de sos Pinnettos è stato presentato a Nuoro, nella sala convegni della Camera di Commercio, alla presenza del presidente della Camera di Commercio Carmelo Cicalò, di Leonardo Salis e Alessandro Serra, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, e di Pierluigi Manca di Mousikè. Il progetto è stato ideato e realizzato da Coldiretti Nuoro Ogliastra e finanziato dalla Camera di Commercio di Nuoro nell’ambito del Bando Manifestazioni Promozionali 2021, primo semestre, con il coinvolgimento e il patrocinio dei comuni di Dorgali, Baunei, Orgosolo e Urzulei e la partecipazione di diverse aziende agroalimentari e turistiche del territorio. L’affascinante mondo dei caprari rappresentato dai “pinnetti”, gli ovili dei pastori, diventa percorso turistico che si può rivivere a distanza grazie all’applicazione digitale ideata da Coldiretti Nuoro Ogliastra, con video, foto e racconti. Nel corso della presentazione è stato proiettato un docufilm di 30 minuti ambientato sulle montagne dei comuni coinvolti, dove vengono evidenziate storia, cultura e tradizioni, raccontate attraverso i ricordi e le testimonianze dei produttori che hanno vissuto e vivono ancora in quei luoghi che, seppur isolati, rappresentano la culla della cultura sarda più antica e verace.

Ho intervistato Alessandro Serra, direttore di Coldiretti Nuoro Ogliastra, che ha posto subito l’attenzione sulle circostanze che hanno dato vita a questo importante progetto e sulle finalità che si propone. Queste le sue parole: Questa iniziativa è nata in modo casuale a settembre 2019, quando il presidente Leonardo Salis ed io intraprendemmo una camminata di circa 15 km lungo un tratto di Supramonte. Eravamo intenzionati ad attraversare il Supramonte di Urzulei e scendere fino a Baunei, a Cala Luna. Nel corso di quella bellissima escursione, arrivati a punta Onamarra, sulla strada per Cala Luna, a 600 mt di quota, abbiamo incontrato gli antichi ricoveri dei pastori, dei veri e propri scrigni di una storia remota. Le prime costruzioni in cui ci imbattemmo risalivano agli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento; appartenevano a un pastore dorgalese, tziu Billia Mareu, che poi dovette spostarsi nel Supramonte di Baunei. Ci colpì in particolare un grande pinnetto molto curato nei dettagli, di cui abbiamo iniziato ad approfondire la storia. Ne siamo rimasti affascinati e abbiamo deciso che questa storia doveva essere raccontata. Abbiamo, così, pensato di realizzare un video in cui raccontare, rigorosamente in sardo, la storia di questi posti. Attraverso il video siamo riusciti a trasmettere anche l’immagine dell’imponenza di queste strutture.

Alessandro Serra

La Giunta Camerale di Nuoro ha subito apprezzato e incentivato questo progetto. I comuni che hanno aderito al progetto sono quattro e sono quelli nei cui territori ricadono i pinnetti più belli: Dorgali, Urzulei, Baunei e Orgosolo. Il progetto si allargherà presto a tutta la provincia con l’obiettivo di valorizzare la tipica costruzione della cultura pastorale in un percorso ideale che unisce queste abitazioni antiche ai prodotti agroalimentari locali e alle bellezze naturalistiche e paesaggistiche. In tal senso abbiamo voluto coinvolgere nel progetto importanti aziende agroalimentari e alcune realtà che promuovono trekking e percorsi escursionistici. Grazie all’app che abbiamo creato è possibile geolocalizzare i pinnetti e le aziende.

Vogliamo far conoscere ai turisti il vissuto dei nostri pastori e i loro sacrifici attraverso i simboli della cultura pastorale, i pinnetti, ricoveri dove i caprari custodivano gli animali. Questi antichi ovili sono divenuti nel tempo custodi di quel mondo, esempio di presidio del territorio e modellatori di un paesaggio frutto del rapporto simbiotico tra uomo, animale e natura. Per noi è fondamentale proteggere l’habitat e l’ecosistema, focalizzando l’attenzione sulla simbiosi tra l’uomo e gli animali che vivono in un determinato territorio. Vogliamo consentire il pascolamento dei boschi. Gli animali che pascolano nel bosco costituiscono un validissimo deterrente contro gli incendi. Queste zone marginali hanno una storia antichissima. Si tratta di zone bellissime dove l’habitat è ancora incontaminato proprio grazie al pastore, che con la sua presenza ha contribuito a conservarlo. Bisogna valorizzare questo mondo, sostenendo e incentivando i pastori a continuare a presidiare questi territori. Il lavoro dei pastori è fondamentale, ma non è riconosciuto. I pinnetti hanno una copertura a forma di tenda indiana fatta interamente di travi. Il pinnnetto classico del Supramonte ha la cinta muraria in pietra calcarea e l’interno, così come tutta la copertura esterna, in legno di ginepro. Al centro si trova quasi sempre un focolare che fungeva da disinfettante per l’ambiente e veniva usato anche per riscaldare il latte e affumicare i formaggi.

Quel monolocale era tutto per i pastori. Loro trascorrevano lì tutto l’anno e per alcuni periodi portavano anche le famiglie. Sono ubicati tutti in posizioni elevate; hanno una vista incredibile. Da quei pinnetti si possono raggiungere le spiagge più belle dell’Ogliastra. Grazie a queste strutture può crearsi un turismo sostenibile. Vogliamo proporre percorsi di turismo esperienziale. Si tratta di un progetto aperto e inclusivo, infatti siamo già in contatto con altre amministrazioni comunali ed aziende che vogliono aderire. Cercheremo di contingentare le visite a queste strutture con guide apposite, in modo tale che non vengano prese d’assalto.
Noi vogliamo valorizzare le zone interne. La maggior parte dei turisti apprezza il mare, ma non sa nulla della ricchezza del mondo arcaico intatto dell’interno. Mi auguro veramente che questo progetto riesca a portare nelle zone di montagna i turisti del mare nel rispetto dell’uomo, degli animali che vi abitano e dell’ambiente che li circonda.

http://www.ftnews.it/

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Un commento

  1. Francesca il tuo articolo è ,come sempre ricco di sorprese e il desiderio di conoscere a fondo le storie della gente e dei luoghi è uno stimolo a guardarci intorno per scoprirne nuove. Sei una curiosa -contagiosa! Brava Francesca.

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