FABIO ARU SI RITIRA DAL CICLISMO, LA VUELTA DI SPAGNA SARA’ LA SUA ULTIMA CORSA

Fabio Aru

Il villacidrese Fabio Aru ha comunicato la sua scelta tramite un post social: “Vorrei dire tante tante cose in questo momento ma preferisco godermi ogni singola emozione di quello che chiude un capitolo così importante della mia vita. Con il passare dei giorni e del tempo avrò la possibilità di raccontare tutti quelli che sono stati i momenti più belli e brutti della mia carriera sportiva professionistica. Ma ora il punto è un altro. Ho riflettuto a lungo su quale fosse la decisone giusta da prendere, notti insonni, pianti e quant’altro.
Ma se devo essere sincero ho imparato ancora di più ad amare il mezzo e lo sport che mi ha portato a raggiungere traguardi che mai avrei immaginato, lottare con i ciclisti più forti del mondo, viaggiare, conoscere nuove culture, partecipare ed essere protagonista alle Olimpiadi, ecc… E ad oggi nonostante sia qui a comunicarvi questa scelta importante della mia vita posso gridare a gran voce che amo il ciclismo, amo ancor di più andare in bici, amo allenarmi e non ho nessuna intenzione di lasciarla in garage. Ma come tutti gli inizi c’è sempre una fine. Da quel lontano 5 maggio 2005 sono stato immerso in un sogno e viaggiato a 1000 all’ora; non rimpiango niente, anzi rifarei tutto, e con l’esperienza che ho adesso lo farei ancora meglio. La Vuelta sarà la mia ultima gara da ciclista professionista. Sono molto orgoglioso di ciò che ho fatto ma essendo un gran testardo avrei voluto fare tanto di più. Una cosa però è certa: ho dato tutto me stesso, sino all’ultima goccia di sudore e lo darò nelle prossime tre settimane. Ora è giunto il momento di godermi un nuovo capitolo della mia vita, accanto alla mia famiglia. Per i ringraziamenti ci sarà tempo i prossimi giorni ma un grazie speciale va a chi mi ha permesso con grandissimi sacrifici di diventare quello che sono. Mia mamma Antonella Pisano, mio papà Alessandro Aru e la mia compagna Valentina Bugnone che mi ha regalato il dono più grande che potessi desiderare, la nostra piccola Ginevra. Grazie per esserci sempre. Vi voglio bene”. 

Anche l’attuale squadra del sardo, la Qhubeka-Nexthash, ha voluto celebrare quello che sarà il capitano del team alla Vuelta. Il villacidrese ha affidato un altro messaggio di commiato ai canali ufficiali della squadra: “Arrivare a questa decisione non è stato facile, ma è qualcosa a cui penso e discuto con la mia famiglia da tempo. Corro con la mia bici da 16 anni e da più di un decennio da professionista, ma ora è giunto il momento di dare la priorità ad altre cose nella mia vita, alla mia famiglia.  Durante la mia carriera, come dirà ogni corridore, un tempo significativo è passato lontano da casa e per me questo è ora il momento giusto per restituirlo alla mia famiglia.   Ho avuto la fortuna di realizzare il mio talento sul palco più grande di tutti e insieme ai miei compagni di squadra festeggiamo incredibili successi. Spero di essere stato in grado di dimostrare i veri valori della sportività durante la mia carriera, e nel farlo spero di aver reso le persone orgogliose. Voglio anche esprimere un profondo senso di gratitudine a tutti i miei ex compagni di squadra e al personale delle mie ex squadre, Astana e UAE.  Abbiamo condiviso alcuni momenti incredibili di cui sarò per sempre grato. Infine, voglio ringraziare specialmente il Team Qhubeka NextHash. All’interno della nostra organizzazione parliamo dello spirito di Ubuntu -“lo sono perché noi siamo” – e questo senso di unione, in un momento in cui il mondo ne ha più bisogno, è stato fantastico per me farne parte. Devo ammettere che quando sono entrato a far parte del team ero consapevole che era speciale, diverso, ma non avevo una reale comprensione di come sarebbe stato veramente. Questa squadra, senza dubbio, è assolutamente unica non solo nel ciclismo ma in tutto lo sport, sono incredibilmente orgoglioso di correre qui e onorato di concludere il mio periodo da professionista con loro. Dopo alcuni anni difficili, nel 2021 sono stato in grado di correre di nuovo con la mia bici e ritornare a un livello di cui sapevo di essere capace, mentre sorridevo pedalando. Questa è una vittoria in sé e qualcosa di cui sarò per sempre grato.  Voglio esprimere i miei più sinceri ringraziamenti a Douglas Ryder, Lars Michaelsen, Gabriele Missaglia, Mattia Michelusi e a tutto lo staff della squadra e ai miei compagni corridori, è un onore essere vostro compagno di squadra. Nel nostro team parliamo di speranza, opportunità e piattaforma per poter cambiare la vita con la bicicletta. Aver fatto la mia parte in questo sarà qualcosa che mi starà a cuore per il resto della mia vita, e sarò per sempre un sostenitore. Continuerò a pedalare perché è quello che amo fare, ma per ora sono concentrato sul correre la Vuelta a España al meglio delle mie capacità con i miei compagni di squadra del Team Qhubeka NextHash; ed è giusto che il mio viaggio finisca qui in Spagna, un luogo e una gara di cui ho ricordi incredibili”.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

3 commenti

  1. Lo credevo più combattente

  2. SCHMITT Claude

    Le risposte non mi sembrano al livello delle motivazioni di Fabio Aru. È vero che la sua fama non èra molto diffusa nel Tour de France per esempio : nel Tour si parla sempre dello “regionale delle tappa” per un corridore francese che passa nel suo villagio natio; pero non ho mai sentito dire che Fabio era SARDO…
    Claude SCHMITT

Rispondi a Pinuccio Ena Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *