UNA NUOVA VITA CHE COMINCIA CON LA DONAZIONE DEL MIDOLLO: LA LOTTA CONTRO LA LEUCEMIA DI ASIA PITTAU E IL SOSTEGNO FONDAMENTALE DEGLI AFFETTI PIU’ CARI

Asia Pittau

di STEFANIA PUSCEDDU

Asia Pittau, solare, spiritosa e talentuosa 23enne di Villacidro, ha capito che la vita è fatta di strade e di sfide da affrontare con coraggio. Lo ha provato sulla pelle con una sfida durissima: il 12 novembre 2020 ha scoperto di essere affetta da leucemia e ha dovuto combattere una grande battaglia facendosi forza, avvolta dal calore delle persone che la amano. Prima della malattia conduceva una vita serena: un lavoro da babystter, perché adora i bambini, la musica come linfa nella banda musicale e nel coro della parrocchia Santa Barbara e tanti bei ricordi nel cuore per le esperienze da animatrice in oratorio. Grandi occhi azzurri come il cielo e il mare in tempesta e un sorriso luminoso, incorniciato da dolci fossette. Asia dentro il suo viso angelico nasconde però la tempra di una leonessa: è stata forte come la roccia e non ha mai smesso di sperare. Ha ricevuto una grande prova d’amore: il fratello più piccolo le ha donato il midollo osseo e la sua nuova vita ricomincia da qui: dal 28 aprile 2021, giorno del trapianto.

Come hai scoperto di avere la leucemia? Ho saputo della malattia dopo tempo, perché dalle analisi non risultava nulla e poi per colpa del covid anche le visite mediche erano quasi impossibili da fare! Il mio dentista dopo aver visto la mia situazione con i linfonodi ingrossati mi ha detto di provare da un ematologo e mia madre si è mossa all’istante per cercare qualcuno.

Come hai affrontato la malattia? L’ho affrontata abbastanza bene, all’inizio ero molto tranquilla e ho preso tutto come una sfida, una montagna da scalare, successivamente sono diventata sempre più consapevole della cosa ma non mi sono mai buttata giù e sono andata avanti con tutte le mie forze. Al mio fianco ho sempre avuto la famiglia, le mie amiche e soprattutto quasi tutto il paese. C’è anche un’altra persona importante e speciale per me e che mi ha dato la forza per andare avanti ogni giorno. Cosa che ti dava più speranza e forza. Non ho mai avuto paura di nulla, solo ora ho il pensiero fisso che tutto questo possa ritornare. La fede mi ha aiutata tantissimo, è sempre stata importante per me e in questo caso è stata un qualcosa che mi ha dato conforto. Mi ha incoraggiata poi la speranza di riavere la mia vita come prima, fare tutto ciò che facevo prima.

Il tuo legame con tuo fratello. Mio fratello è il mio pilastro, abbiamo sempre avuto un buon rapporto, certo come tutti i fratelli litighiamo, infatti il nostro rapporto lo chiamo ‘odi et amo!’. E’ il mio orgoglio, quando ho saputo la notizia della malattia e mi hanno detto che avrei affrontato un trapianto, in men che non si dica mi ha detto subito che avrebbe fatto le visite per sapere se era compatibile. Purtroppo, all’inizio non è stato possibile e i medici si sono messi alla ricerca di un donatore.

Cosa hai provato quando hai saputo che poteva donarti il midollo? Il donatore dopo un paio di mesi non è stato trovato e i medici mi hanno detto che avrebbero preso il suo midollo perché eravamo compatibili al 50 per cento. Ho provato una gioia immensa e mi sono caricata ancora di più visto che la mia vita stava per essere salvata da lui.

L’emozione più grande in questi mesi? Farà sorridere, ma è legata alla possibilità di riprendere a vivere normalmente, già uscire con la macchina, truccarmi, farmi le unghie è stata una emozione. Tutto questo sapore di normalità che mi è mancato tanto.

I social ti hanno fatto compagnia? Assolutamente. Ho pubblicato spesso su instagram, facebook ma soprattutto tiktok che mi ha fatto ridere e divertire perché ho la possibilità di doppiare dei piccoli scatch.

Raccontaci i tuoi sogni per il domani. Il mio sogno più grande è quello di andare a fare un viaggio in Giappone, adoro la loro cultura, i posti magici che riserva, adoro i manga e vorrei tanto imparare la lingua. Guardo fiduciosa al futuro e tengo stretta la lettera scritta da mio fratello, più piccolo di me, ma così maturo. Vorrei condividere qualche passo con voi perché tante persone sappiano quanto vale una donazione, vale una vita.

Ecco alcune parole del giovanissimo Omar, appena 19enne: “Con la malattia di mia sorella la mia famiglia ha affrontato la battaglia più difficile. Io ho provato il dolore più profondo e rimasi sconvolto ma capii che non sarebbe stato d’aiuto piangermi addosso, capii che mostrandosi debole avrebbe complicato la situazione così mi misi in testa di fare qualcosa. Qualche anno fa, mi iscrissi come donatore senza immaginare che sarebbe servito a mia sorella. Donare il midollo è un atto di solidarietà grandissimo e tanti ne hanno bisogno. Non c’è niente da temere. Non c’è niente di più grande della gioia di aver aiutato una persona cara, ma anche una che non vedremo mai: ci basta sapere di avergli salvato la vita. Il destino delle persone a volte è legato ad un filo e noi, con le nostre scelte, siamo in grado di cambiarlo”.

#nuovocammino

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