IL LAVORO PIONIERISTICO DI COSTANTINO NIVOLA: LA MOSTRA “SANDSCAPES” SINO AL 10 GENNAIO 2022 NELLO STATO DI NEW YORK

di GABRIELE FRONGIA

50 opere, tra cui molti inediti, per far conoscere il lavoro pionieristico dello scultore e designer modernista Costantino Nivola. Si potrebbe definire così la mostra attiva da domani e fino al 10 gennaio 2022 a Cold Spring nello Stato di New York, dedicata al grande artista sardo di Orani, organizzata da Magazzino Italian Art, il primo museo in America dedicato all’arte italiana dalla metà del Novecento al contemporaneo, in collaborazione con la Fondazione Nivola e il patrocinio dell’Ambasciata Italiana a Washington D.C.

Una mostra, curata da Teresa Kittler, per aumentare la consapevolezza sulla scultura basata sul sandcasting, nata da un’intuizione di Nivola – che applicò per primo la tecnica della colata in sabbia alla creazione di pannelli in calcestruzzo con una faccia decorata da bassorilievi – ed esaminare l’evoluzione artistica di Nivola, le sue influenze e il suo considerevole impatto sull’architettura moderna e sul design urbano.

Un metodo, il sandcasting, che permise a Nivola di modellare la sabbia umida e compatta in stampi, riempiendo il negativo con una miscela di gesso e sabbia, ottenendo così forme scultoree astratte capaci di rivelare l’interesse dell’artista per il mondo naturale. Nivola continuò a sviluppare la sua tecnica sperimentando nuovi e diversi materiali, sostituendo il gesso col cemento, creando, così, rilievi di grandi dimensioni.

Partendo dalla propria esperienza nell’edilizia, incoraggiato dal suo amico e mentore Le Corbusier che aveva conosciuto negli anni Quaranta, Nivola inizia ad accettare lavori di grande scala in ambito architettonico. Alcuni di questi lavori saranno esposti attraverso una selezione di modellini in scala, tra cui un murale per il negozio simbolo della Olivetti sulla 5th Avenue, il Bridgeport Post, il Bolling Federal Building a Kansas City, la Janesville Gazette e la William E. Grady Vocational High School a Brooklyn.

Circa cinquanta le opere in mostra, ricordano i curatori della mostra, tra cui Deus – 1953 Whitney Museum of American Art -, uno dei primi esempi di sandcast realizzati da Nivola, rappresentativo di un linguaggio visivo che, fin dall’inizio della sua carriera, unisce elementi astratti e figurativi, Untitled [Maquette for the Olivetti Showroom, New York City, NY] – 1953 Boca Raton Museum of Art – una delle tre maquette realizzate da Nivola per il murale dello Showroom Olivetti a New York, completato nel 1954. Ancora Untitled [Maquette for the Continental Building, Philadelphia, PA] – 1970 Famiglia di Costantino Nivola -, realizzata per l’atrio del Continental Building a Philadelphia, consiste di tre pannelli composti da una serie di figure astratte e riferimenti nautici e Untitled [Study for the Olivetti Showroom, New York City, NY] – 1953, Famiglia di Costantino Nivola -, uno dei numerosi studi che Nivola realizzò all’inizio degli anni ’50 con l’intento di esplorare le figure, i colori e i dettagli stilistici che avrebbero composto il murale dello Showroom Olivetti a New York.

Per il direttore di Magazzino Italian Art, Vittorio Calabrese: “Con Nivola: Sandscapes, siamo entusiasti di presentare Costantino Nivola a un nuovo pubblico. Per realizzare questo progetto abbiamo aperto nuove collaborazioni, oltre a quelle con la Fondazione Nivola e la famiglia dell’artista, come con la casa editrice Illisso con cui abbiamo pubblicato il film The Sandman  o con The Cooper Union con cui stiamo ristampando la pubblicazione Nivola a New York: Figure in the Field che presenta tutti i progetti pubblici di Nivola a New York. Inoltre – prosegue Calabrese – abbiamo collaborato con istituzioni museali negli Stati Uniti e in Italia per garantire prestiti di opere che non sono mai state esposte in precedenza”.

“Questa – ricorda la curatrice della mostra Teresa Kittler – è la storia di un immigrato italiano che fece degli Stati Uniti la propria terra, trovando spiriti affini in un ambiente di artisti e architetti come Le Corbusier e Willem de Kooning. Nivola – spiega la Kittler – era una personalità energica e aperta all’interno della comunità; il suo lavoro fu in parte definito dalle sue amicizie e anche dal suo modo sperimentale di vivere e lavorare. La parte più nota della sua opera ha a che fare con una visione dell’arte moderna e dell’architettura che si confronta con la società, si arricchisce di collaborazioni e coniuga arte e architettura”.

Per Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola: “Questa mostra pone l’accento sulla ricerca identitaria di Nivola e sulla sua visione globale, sulla compresenza nel suo lavoro dell’eredità del Modernismo e di istanze postmoderne, sul suo interesse per la ricerca formale e al contempo per gli ideali della comunità”. “Durante la mostra, un filo ideale collegherà Orani e New York – spiega Antonella Camarda, direttrice del Museo Nivola – Se la pandemia ha diviso le due derive atlantiche, Nivola ci riunirà insieme”.

“Oggi, la visione di Costantino Nivola è più rilevante che mai, visto che con le sue opere ha umanizzato spazi pubblici e paesaggi urbani per creare un senso d’identità civica e di comunità”, afferma l’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchio. “Con questa mostra, che riflette perfettamente la traiettoria artistica di Nivola, dal cuore della Sardegna a New York, Magazzino ci fornisce una nuova, graditissima occasione per promuovere ulteriormente gli scambi culturali tra individui e comunità in Italia e negli Stati Uniti”.

https://www.sardegnagol.eu/

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