SU GOLOGONE: A OLIENA IL SOGNO REALIZZATO DI PEPPEDDU PALIMODDE

Pasqua Salis

di LUCIA BECCHERE

Oliena, paese adagiato ai piedi del Corrasi, è conosciuto in tutto il mondo per le tradizioni, le usanze, le bellezze del territorio, i siti archeologici, l’artigianato, le strutture ricettive e i prodotti genuini che trovano collocazione nelle vetrine più rinomate. L’Hotel Ristorante Su Gologone, incastonato in un paesaggio suggestivo ricoperto di macchia mediterranea e di olivastri che si specchiano nelle limpide acque delle sorgenti che si immettono nel fiume Cedrino, è una delle località turistiche più ambite.

A custodire e valorizzare quei luoghi un tempo pressoché sconosciuti, Pasqua Salis e Peppeddu Palimoddde, due pionieri del turismo che, attratti da tanta naturale bellezza, hanno voluto realizzare un sogno a lungo accarezzato.

Erano i primi anni 60 quando Peppeddu, noto imprenditore di Oliena, sposava l’idea di dotare quei luoghi di un piccolo punto di ristoro malgrado le perplessità iniziali di tanti che non condividevano la sua scelta in seguito rivelatasi vincente.

A credere in lui è stata invece la giovane fidanzata Pasqua – presto diventata sua moglie – icona di bellezza e di accoglienza, insostituibile presenza nella sua vita. Su Gologone sorto in prossimità delle sorgenti, nel 1967 verrà sostituito da una più ampia struttura ricettiva realizzata poco distante, l’attuale Albergo ristorante che oggi noi tutti conosciamo. Ideato, realizzato e curato in ogni minimo dettaglio dall’architetto Giovanni Antonio Sulas che nella Costa Smeralda, regno incontrastato dell’Aga Khan, aveva collaborato quale arredatore e designer con i grandi architetti Vietti, Mossa, Couelle e Busiri Vici.

Pasqua ricorda bene il pensiero di Peppeddu, convinto precursore ecologista a forte vocazione turistica: «Il territorio non è nostro. A noi spetta custodirlo e valorizzarlo per il bene di tutti. È quanto mio marito ha sempre sostenuto. Condividere e portare avanti le stesse idee è stata la nostra forza, consapevoli che la realizzazione di quel progetto turistico avrebbe avuto una notevole ricaduta socio-economica su tutto il territorio e non solo di immagine.

Lui sapeva di non essere solo – aggiunge ancora – perché io l’ho sempre sostenuto in questa straordinaria avventura. La sua scomparsa ha lasciato in me un grande vuoto. Tuttavia per amore verso la nostra comunità non ho abbandonato il percorso che insieme avevamo intrapreso affinché nulla di quanto realizzato andasse vanificato». Ogni anno Su Gologone, si arricchisce di nuovi spazi culturali e ricreativi artisticamente inseriti nel verde della vegetazione. Luogo privilegiato da artisti, personalità della cultura, della carta stampata, della politica, dello spettacolo ma anche da gente comune. Un vero museo dove pregiate collezioni di Biasi, Liliana Cano e Giovanni Ciusa Romagna, ceramiche e botteghe artigianali di notevole pregio raccontano la storia e la cultura del popolo sardo.

Alla guida della struttura c’è la figlia Giovanna, imprenditrice affermata che all’insegnamento dei suoi genitori ha saputo unire competenze e conoscenze acquisite con l’esperienza e lo studio in Italia e all’estero. Versatile e creativa, capace di misurarsi con l’arte in tutte le sue forme tanto da rielaborare in modo personale la tradizione e l’innovazione, nelle sue creazioni ripropone i colori della terra, del cielo, del sole e del mare in una fusione armonica con il paesaggio dove l’ospite ama piacevolmente smarrirsi. Per lei l’imperativo è osare, volano pressoché obbligato per proiettare l’immagine di Su Gologone nell’Olimpo delle località turistiche più ricercate.

«Dal padre ha ereditato la capacità di cogliere ogni proposta innovativa e di saperla fondere con l’esistente – sostiene con orgoglio Pasqua –.  Non ho mai ostacolato mia figlia nel realizzare le sue idee e ha avuto ragione lei in quanto ogni suo intervento, seppur innovativo, è mirato a preservare le nostre radici e a valorizzare quanto da noi costruito».

In questa attraente struttura, oggi si affaccia anche la terza generazione dei Palimodde. Camilla, giovane nipote dei fondatori, laurea in Management del turismo in Svizzera, muove i primi passi sotto lo sguardo vigile e discreto di mamma Giovanna e nonna Pasqua.

per gentile concessione de https://www.ortobene.net/

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4 commenti

  1. Sebastiano Tettei

    Buongiorno, il signor Palimodde è stato il grande pioniere dello sviluppo turistico di quella zona, grande personaggio preparato, colto è molto lungimirante. Ho avuti modo di conoscerlo negli anni novanta, cordiale e rispettoso una gran bella persona, lo porterò nel cuore per sempre, Sebastiano

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