I RAGAZZI DEL “CORALLO” E IL TIP TAP: I RICORDI DI MARIA ELISA E GIULIANO OPPES DELLA PARTECIPAZIONE IN TV DEL 1990 CON PIPPO BAUDO

Pippo Baudo fra Giuliano e Maria Elisa Oppes

di TONINO OPPES

I telespettatori meno giovani ricorderanno la trasmissione Gran Premio condotta in prima serata su Raiuno da Pippo Baudo. Era il 1990. Le Regioni si sfidavano a colpi di cabaret, ballo musica e canto. Per tre mesi (da aprile a giugno) ogni giovedì, una sfida continua in attesa della finale.  

La Sardegna, con i Tazenda e il suo cantante Andrea Parodi, si aggiudicò il primo posto davanti alla Sicilia. Per il gruppo etno-pop formatosi due anni prima fu l’inizio di una straordinaria avventura che ben presto li vide sul palco di Sanremo.

Di quella formazione sarda, chiamata Il Corallo, facevano parte anche due giovani fratelli di Pozzomaggiore: Maria Elisa e Giuliano Oppes che per sette puntate hanno incantato il pubblico di Raiuno con i loro balli: cha cha cha, valzer, tango, boogie-woogie, ma soprattutto Tip-Tap.

Maria Elisa è rimasta legata al primo amore: a Pozzomaggiore ha aperto una scuola di ballo frequentata, ancora oggi, da ragazzi dei centri vicini, mentre Giuliano, legato anche lui al mondo dello spettacolo, vive da anni a Roma, anche se non ha mai dimenticato il suo paese.   Ci incontriamo proprio a Pozzomaggiore.

Partiamo da quell’esperienza televisiva per raccontare, trent’anni dopo, un po’ della loro storia. “Siamo nati a Genova, cresciuti a Milano dove abbiamo frequentato da bambini una scuola di ballo. La mattina in classe, i compiti a casa, poi a ballare. Io, sinceramente, dice Giuliano, preferivo lo sport: il pugilato soprattutto ma alla fine ho deciso, anche su suggerimento di babbo e mamma, di far compagnia a mia sorella e di imparare i segreti del ballo grazie anche ad un maestro americano. Tutto questo fino all’82 quando i nostri genitori hanno deciso di fare rientro in paese da dove erano emigrati negli anni Sessanta.”

Come è stato il ritorno a Pozzomaggiore? “Venivamo spesso, ma in vacanza, qui avevamo tanti amici. Non è stato difficile. Abbiamo frequentato gli ultimi anni delle scuole Medie e continuato a ballare partecipando in coppia, ma anche da soli, a numerose competizioni nazionali e internazionali. Io, dice Maria Elisa, sono stata prima assoluta nel campionato nazionale a Firenze e mi sono aggiudicata il secondo posto ai mondiali di Tip-Tap che si sono svolti a Bologna nel 1990. Avevo ventitré anni. Un anno di grandi soddisfazioni.”

Come siete arrivati alla trasmissione di Pippo Baudo? “C’è stata una selezione a Cagliari. Ricordo ancora l’emozione di quel giorno, dice Maria Elisa. Eravamo in tanti, con famiglie al seguito. Io e Giuliano avevamo fatto una buona esibizione. Ci hanno chiamato dopo tre mesi, così è cominciata la nostra avventura a Roma…Eravamo alloggiati in un grande albergo della città, tutti i componenti delle formazioni regionali, aggiunge Giuliano. La mattina, subito dopo l’arrivo a Roma, viene a trovarci Pippo Baudo con autori e registi della trasmissione. Parla con tutti e spiega il senso di Gran Premio. Poi cominciano le prove. Quando tocca alla Sardegna… Gigi Camedda va al pianoforte e accompagna Andrea Parodi che canta No potho reposare. Tutti ascoltano incantati, compreso Pippo Baudo. Mi vengono ancora i brividi quando penso a quel giorno.

Chi c’era in quella formazione, oltre ai Tazenda e voi?  Giuliano ricorda ancora:” la nostra squadra si chiamava Il Corallo. Eravamo dodici. Ne facevano parte – con i Tazenda c’era anche Gigi Marielli-, per il cabaret: il duo comico composto da Gianni Dettori e Carlotta Piras; i musicisti erano Michele Spiga, pianista, Franco Platini, chitarrista, Enrico Bordoni e Silvia Buono, cantanti. C’eravamo noi due, per il ballo, mentre la squadra era capitanata da Shaula Cambatzu che cantava e ballava.

La gara più difficile? “La finale sicuramente: eravamo in gara noi, la Sicilia e la Puglia. Dopo le prime prove la Puglia esce dalla competizione e restiamo noi delle due Isole. E’ stata dura, ma alla fine abbiamo vinto aggiudicandoci oltre il primo posto anche il premio degli sponsor che era di cento milioni per la squadra vincitrice. Poi sempre con Pippo Baudo abbiamo cominciato una lunga tournée estiva che ci ha portato in giro per l’Italia, soprattutto tra i circoli degli emigrati: un’esperienza bellissima che si è prolungata per un po’ di tempo. Poi le nostre strade si sono separate e noi, ma solo professionalmente, ci siamo divisi” aggiunge Giuliano mentre regala un tenero sorriso alla sorella.

Maria Elisa ha messo su famiglia a Pozzomaggiore, invece Giuliano è volato a Roma per frequentare una scuola di recitazione. Ha avuto ruoli in alcuni spot trasmessi dalla Rai, in film con importanti attori protagonisti come Di Caprio e Scamarcio, Rossi Stuart e Bova, Proietti e Franco Nero.

Con chi ti sei trovato meglio?  “Ti dirò: bene con tutti. Sembra un mondo chiuso eppure non è così, anche lì trovi tanta umiltà e umanità. Ma se devo fare un nome, beh, mi sono trovato benissimo con Kim Rossi Stuart, di cui sono diventato amico, e con Raoul Bova, ma non posso dimenticare Gigi Proietti e Aldo Giuffrè che mi hanno insegnato a lavorare in Teatro, e poi, ma non ultimo, Giancarlo Gobelli.                               

Da alcuni anni ti stai cimentando nella regia e in Sardegna hai girato un corto che ha avuto un buon successo di critica…  “Sì, Sa promissa, con la regia di Ilaria Godani, interamente girato nella nostra Isola, con la gente del posto. Devo ammettere che ha ricevuto molti premi.”

Il prossimo impegno?, chiedo a entrambi. “Il mio è ancora tutto nel ballo, che ti regala allegria e serenità. Ce n’è tanto bisogno”, mi risponde Maria Elisa, mentre Giuliano che ha appena ultimato di recitare nel film per la Tv, “La fuggitiva”, si prepara a lavorare con Cristian Cocco. “Le riprese cominceranno in autunno nell’Oristanese. Ecco posso dirti che sarò un commissario di polizia, poi ho in programma un giallo, stavolta come regista. Anche questo da girare in Sardegna. Ma non è il solo progetto.”

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