LE FIRME DI PRESTIGIO NEI LAVORI DELL’ARTISTA DI SAN SPERATE: IL RAPPER SARDO SICK BOY SIMON (SIMONE LUMINI) SBARCA NEGLI U.S.A.

Il rapper Sick Boy Simon

Un exploit straordinario quello del rapper sardo Sick Boy Simon che entra nella discografia ufficiale degli Onyx, gruppo di primo piano della scena hip-hop internazionale. Il rapper ma anche producer e ingegnere del suono in realtà si chiama Simone Lumini ed è nato a San Sperate, cittadina in provincia di Cagliari: “Bullsh”, il suo nuovo singolo e video porta la firma degli statunitensi Fredro Starr e Sticky Fingaz, membri dello storico gruppo hip-hop. “Gli Onyx lo hanno inserito nelle loro piattaforme social ufficiali che contano oltre mezzo milione di utenti”, ha raccontato Sick Boy Simon. “Stiamo ricevendo attenzione da ogni parte del mondo, in particolare dai paesi dell’est come Russia, Bulgaria, Estonia dove gli Onyx hanno una fan base molto attiva”.

A due settimane dalla pubblicazione, il video ufficiale viaggia verso le 70.000 visualizzazioni, un ottimo risultato per una realtà indipendente, fuori dalle dinamiche del mainstream discografico.

Un traguardo importante per l’artista sardo fondatore della factory “Dirty Dagoes”, realtà interessante dell’hip hop underground europeo. Il brano è accompagnato da un videoclip con atmosfere horror e venature ironiche, citazioni e tributi a fumetti, film e cartoni animati anni ’80. “Non è la prima volta che collaboriamo con nomi della scena internazionale”, ha dichiarato ancora l’artista sardo. “ma questa volta tutto si è svolto di persona durante i sei giorni di permanenza degli Onyx in Sardegna. Abbiamo inciso il brano in uno studio di piazza del Carmine a Cagliari e abbiamo inventato il ritornello insieme salendo le scale dello studio”.

“Bullsh” è disponibile su Spotify e tutte le piattaforme digitali. Il video è stato diretto dallo stesso Sick Boy Simon e realizzato da un team di disegnatori e graphic designer tra cui spiccano Stefano Cirina come principale esecutore delle tavole grafiche e nel ruolo di head designer, Luca Devinu, titolista, Pierfrancesco Carta, motion graphic designer e Roberto Ortu, curatore.

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