I GOAL SBAGLIATI A PORTA VUOTA E LA PARTITA TRUCCATA DI SOLINAS: CHI FA L’INTERESSE DELLA SARDEGNA?

di FRANCISCU SEDDA

Ora che Solinas potrebbe rivendicare la sua posizione di maggio, quando andava in tv a promettere con piglio sicuro il passaporto sanitario per i turisti in arrivo nell’isola, egli esce dal torpore solo per scagliarsi in modo ridicolo contro i migranti come portatori del virus. Mentre la cronaca quotidiana conferma una storia annunciata, ovvero che il turismo di massa e incontrollato, sta trasformando la Sardegna da terra Covid-free a isola di appestati Solinas in modo disumano, indegno, oltre che pericoloso per la salute e l’ordine pubblico, distoglie l’attenzione dalla sua incapacità di chiedere anche una semplice autocertificazione all’ingresso buttando la croce sugli ultimi degli ultimi, su chi non vota e non ha voce. Non c’è cartina di tornasole migliore di questa. Per chi fa politica, o semplicemente per chi pensa con la propria testa, vedere un governatore che non fa leva sul “io l’avevo detto, io volevo i controlli all’ingresso!” è come vedere un attaccante che sbaglia a porta vuota in modo così goffo e plateale da far pensare a tutti che la partita è truccata.  Quale è dunque il trucco, quale è l’accordo che porta a sbagliare goal e perdere partite in modo così plateale? Semplicemente che a Solinas, all’epoca, dei controlli dei turisti all’ingresso non gliene fregava nulla: quello che contava era dare man forte alle posizioni di Salvini, della Lega e della destra italiana contro il governo Movimento5Stelle-PD. Quello che contava era rispondere agli ordini italiani di chi gli diceva di prendere sempre la posizione contro (dire che si apriva quando il governo italiano voleva chiudere; dire di chiudere quando il governo italiano diceva di voler aprire). Ora che la Lega ordina di puntare sui migranti che portano il virus (che la Lega dice che non esiste) Solinas si adegua senza fiatare. Perché Solinas non fa il governatore per difendere la salute e gli interessi dei sardi (né tanto meno per dimostrare che i sardi hanno cuore e testa e non fanno i deboli con i forti e i forti con i deboli come i peggiori bulletti complessati) ma è lì per compiacere e sostenere le strategie elettorali del suo padrone, di chi ce l’ha messo. Vale a dire di quel Salvini che passando a farsi selfie senza mascherina di spiaggia in spiaggia, di discoteca in discoteca, non può certo scagliarsi contro i turisti imprudenti o gli imprenditori senza scrupoli (che peraltro, detto di passaggio, rovinano l’immagine anche di tutti i turisti e gli imprenditori seri). In poche parole Solinas come governatore, come politico, e forse anche come uomo, non esiste: è un ologramma, una controfigura di Salvini. O forse nemmeno di Salvini ma di tal Zoffili! Dunque, quando magari capiterà che il governo italiano “chiuderà” la Sardegna per evitare che contagi l’Italia, come i giornaloni italiani già annunciano, non venitemi a parlare di Solinas e del suo coraggio inascoltato, perché solo i destrorsi invasati, gli indipendentisti ingenui e i giornali italiani di sinistra sempre alla ricerca del “separatista” potevano credere che Solinas stesse, a maggio, sostenendo una sua posizione nell’interesse dei sardi e della Sardegna. Perché Solinas con i sardi, la Sardegna e l’indipendentismo ci sta come i cavoli a merenda. O come quello che sbaglia a porta vuota perché qualcun altro, il suo padrone-padrino, deve incassare i soldi del calcio-scommesse.

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2 commenti

  1. Come sempre ci siamo calati le braghe per curare gli interessi di pochi..ora i turisti vanno via ed il virus rimane in vacanza..non abbiamo le palle per imporci ma siamo sempre subalterni a qualcuno.

  2. E i Sardi pagano il prezzo di questo becero modo di fare politica in Sardegna che ci affligge da anni, non al servizio dei sardi ma della propaganda dei partiti. #masochismo dei sardi e #servilismo dei politici le metastasi della nostra terra

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