STEFANIA LAI, MAESTRA VETRAIA DI LANUSEI: QUANDO IL VETRO DIVENTA OPERA D’ARTE

ph: Stefania Lai

di TONINO OPPES

Si definisce maestra vetraia, ma Stefania Lai di Lanusei è molto di più. È vero che con la fusione riesce a realizzare opere uniche di rara bellezza, ma la giovane artista ogliastrina mostra grande abilità anche nella grafica e nel dipinto su tela o legno. Tutto è cominciato negli anni della scuola superiore.

“A dipingere sui vetri, spiega, ho iniziato da autodidatta. La svolta è avvenuta a Pesaro dove, dopo il diploma al Liceo Artistico Mario Delitala, ho frequentato un corso di studi proprio sulla fusione e sull’uso di altri materiali compatibili con il vetro come l’acciaio o la lana. Quello che, all’inizio, è stato solo un modo tutto personale per migliorare e affinare la tecnica è diventata, poi, la mia attività prevalente tanto che nel 2001 ho aperto lo studio dove tuttora lavoro e continuo a fare ricerca”.

Pur approfondendo la materia vetro, Stefania Lai si cimenta con successo con le altre espressioni dell’arte. Pitture, sculture, disegni e installazioni sono parte di un tutto anche se ogni forma conserva una propria originalità.

Artista poliedrica cerca l’ispirazione in tutto ciò che la circonda. “Il mondo ci appartiene, dice, ma è ancora tutto da scoprire”.

E così, questa giovane donna d’Ogliastra ci mostra come la vita possa offrire all’uomo variegate possibilità di interpretare l’arte con materiali diversi come abiti e oggetti usati, vetro industriale, carta su tela e legno, pane, metalli riciclati, grandi agglomerati di lana pressata, la sabbia o altri supporti estemporanei caratteristici della land art dove l’artista rende omaggio, a volte in solitudine, alla Natura: ecco come nascono gli alberi dipinti. Poi c’è il corpo umano, quello femminile in particolare, con le sue forme sinuose sempre molto delicate, fortemente intime e mai provocanti.

C’è molta delicatezza in tutti i suoi lavori sapientemente costruiti con tonalità cromatiche tenui e accese che, talvolta, evocano la Madre Terra.

Sembrano racconti quei dipinti ad olio e acrilico su tela, con i corpi che danzano per noi. Ed è forse qui, assieme alla singolarissima fusione del vetro, che si esalta la capacità artistica di Stefania Lai.

“La mia ricerca si orienta spesso verso forme legate alla Natura. Compaiono così le gravide strutture di vetro e lana che raccolgono semi di piante spontanee o spirali di sabbia del mare d’Ogliastra che introducono un altro tema a me caro: la maternità”.

Alcune collettive in giro per l’Italia e in Sardegna, altre in Spagna e Sud America, ha esposto alla fine di maggio a Cagliari con la personale intitolata “About Home” cerco casa in cui si alternano disegno e pittura, formatura e foggiatura del pane e del rame, incisioni del vetro e piccole installazioni.

“In questi lavori, dice, celebro gli spazi affettivi che mi appartengono. Ognuno di questi spazi è casa. Come avviene in ogni processo artistico creativo, ciò che realizzo è frutto della mia quotidianità che insegue sempre ulteriori sbocchi professionali”.

Perché, in fondo, l’arte è un processo di comunicazione in cammino perenne.

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