LA CUCINA SARDA NEL CUORE DI BRATISLAVA: IN SLOVACCHIA, L’ESPERIENZA QUASI VENTENNALE DELLO CHEF ANDREA ENA

ph: Andrea Ena

di GIANMARCO COSSU

C’è un angolo di Sardegna nel centro di Bratislava. Lo chef Andrea Ena, dal 2002, porta alta la bandiera delle eccellenze isolane. E allora, grazie al ristorante U Taliana, ecco che i Quattro Mori deliziano con la loro cucina anche i palati della lontana Slovacchia. Malloredus e culurgiones, insieme ai tanti altri piatti della tradizione sarda, fanno leccare i baffi anche nell’est Europa, con il cuoco di Decimoputzu che non nasconde, oltre alla sua grande passione per mestoli e cucchiai, anche il segreto, forse, del suo successo fuori dal Mediterraneo: «La mia fortuna qui? Grazie al calcio».

Un’avventura che per Andrea Ena ha inizio a 22 anni, nel 2002, dopo una gavetta fatta da adolescente, immancabile nel curriculum di chi sposa una professione come questa, sul Lago di Garda. E un anno dopo, l’apertura del primo ristorante in Slovacchia. «Chiaramente non è stato facile. Sei sempre uno straniero e devi farti volere bene», racconta lo chef. Ostici dunque i primi passi di chi, dal sud Sardegna, vuole fare il grande salto professionale. E le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. «Le fregature? Purtroppo solo da qualche italiano e sardo. Ma gli slovacchi amano, oltre la moda e la cultura, anche la buona cucina italiana».

Il calcio, la chiave del successo di uno chef

Ma la fortuna gira per il verso giusto dalla parte di Andrea. E il successo non arriva solo grazie all’abilità ai fornelli, ma anche dal pallone. «A Cagliari giocavo a calcio nell’Atletico Sirio. E in Slovacchia, non conoscendo la lingua, ho iniziato a farmi apprezzare dalla gente e dai clienti durante le partite. E dopo, tutti a mangiare nel mio ristorante».

Il lavoro di Andrea Ena conquista così il cuore della capitale slovacca. Lo chef sardo, dopo un’esperienza a duecento chilometri dalla capitale, da più di due anni è arrivato nel centro storico di Bratislava, aprendo un ristorante, tra i più conosciuti della città, “Sapori Italiani”. «Ora, con la fine dell’emergenza Corona Virus, possiamo finalmente lavorare a pieno regime, in tutta sicurezza». E la gente non manca all’appello. Così, tutti a mangiare dall’Italiano. O meglio, U Taliana, nella lingua locale.

La cucina unisce i popoli e Andrea non nasconde il suo affetto per gli slovacchi, che lo seguono sui social e alla tv, in programmi specializzati. E ai tavoli i clienti, quelli che apprezzano la buona cucina, non mancano. E spesso sono cantanti e attori, noti al livello nazionale, ma anche il presidente del Governo e quello dell’ambasciata italiana. «Dall’Italia è venuta a mangiare qui anche la campionessa di volley Francesca Piccinini, ma anche la cuoca Anna Moroni e il giornalista Giovanni Fancello». E i piatti sono tra i più ghiotti. «Chi viene a mangiare da me ama la cucina sarda, come i malloredus, culurgiones fatti a mano, spaghetti arselle e bottarga. Ma anche polpo, l’insalata o alla griglia. Slovacchia è un Paese di mare, ma il pesce è molto amato qui».

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