DEU SEU SARDU E AGGIUDU SA SARDIGNA: DEBELLARE IL VIRUS E POI CHE OGNUNO CONTRIBUISCA PER LA RIPRESA ECONOMICA DELL’ISOLA

immagine di BA.SE Sardegna

di CLELIA MARTUZZU

La drammatica pandemia, causata dal subdolo virus venuto da Oriente sta avendo pesantissime ripercussioni sull’economia del Paese, ma in particolare su quella sarda, che povera, zoppicava già prima della comparsa di questa piaga.

Le piccole e grandi imprese isolane che vestivano la Sardegna, sono ormai in ginocchio e quando, le indispensabili misure restrittive imposte dal Governo Italiano, avranno fine, non sarà facile per loro superare i postumi della chiusura delle attività.

Se tendete l’orecchio, sentirete il grido d’aiuto lanciato sottovoce da “Mama Sardigna”, preoccupata per il destino dei suoi figli e pur attraversando un tristissimo periodo storico, come una madre premurosa, tenta di non spaventarci, e come sempre, non manca di farci sentire il suo calore materno.

Noi, suoi stimati figli, dovremmo adoperarci per rendere orgogliosa “Mama Sardigna”, dimostrandole che gli insegnamenti da lei impartiti nei secoli, non sono stati vani, pertanto uniamo le nostre forze, affrontando questa nuova crisi come solo una grande famiglia sa fare.

Si, è vero, la situazione non é di facile soluzione, ma noi sardi siamo tosti e abbiamo una corazza dura, come dure sono le rocce granitiche della nostra Isola, quindi non impanichiamoci e non facciamoci sopraffare dalle emozioni! Facciamoci coraggio l’un l’altro e rimbocchiamoci le maniche, come hanno fatto i nostri avi che fin dall’arrivo dei Cartaginesi si son trovati ad affrontare mali sconosciuti.

E come loro, anche noi dobbiamo guardare in faccia la triste realtà e seppur le difficoltà siano tante e spaventose, fronteggiamole una alla volta, finché non avremmo ricostruito la nostra economia. 

In questo momento storico più di ogni altro, dobbiamo essere NOI a scrivere il futuro della nostra amata Terra Sarda, che ci ha sempre dato tanto, senza chiedere nulla in cambio. 

Non possiamo stare in disparte e aspettare che siano gli altri a risolvere la situazione per noi! Ciascuno di noi è chiamato a fare il suo, contribuendo attivamente alla ripresa economica della Sardegna. 

Inspiriamo profondamente, 

stringiamo bene i denti e con le calde lacrime che solcano i nostri zigomi, armiamoci di buona volontà, attingiamo alle nostre forze ataviche focalizzando la nostra mente sul raggiungimento dell’obiettivo.

Comportiamoci responsabilmente e aiutiamo la Sardegna a risorgere, preferendo, comprando, mangiando, e quando sarà possibile viaggiando, sardo, ovvero scegliendo tutto quello che la nostra amata Sardegna ha da offrirci. 

Deu seu sardu e aggiudu sa Sardigna.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

6 commenti

  1. Condivido ciò che hai descritto in modo encomiabile. Saluti cari Clelia.

  2. antonio celeste virdis

    che sia venuto dall’oriente ho qualche dubbio

    • Clelia Martuzzu

      Caro Antonio,
      Grazie per il suo commento. ☺️
      Dubbi ne abbiamo tutti, ma le certezze ancora non le ha nessuno.🥺

  3. virgilio mazzei

    Encomiabile!
    Se quanto detto e proposto nel bellissimo articolo venisse recepito, sia dal dal popolo sardo che dai sardi politici la Sardegna sarebbe una Regione da invidiare perchè i sardi popolo la amano e la vorrebbero vedere prosperare e modernizzarsi. Ma purtroppo anche se i sardi politici la vogliono presentare all’altezza, nella realtà non è così.
    Se la burocrazia e la guida politica a livello nazionale ci manda in confusione, in Sardegna è ancora peggio, nonostante l’autonomia di cui gode.
    Questo stato di cose quasi sicuramente si ripercuoterà anche nell’affrontare la pandemia COVID-19 e nella fase succevisa quando si dovrà ripartire con le attività produttive.
    Purtroppo la Sardegna politica manca di iniziativa e di programazione a lungo termine, che la faccia uscire dal solito tran tran di vecchia maniera e pertanto, non al passo con i tempi che cambiano velocemente.
    Un esempio per tutti, anche se non ha alcun a attinenenza con la pandemia è quello del ponte crollato sulla strada Tempio- Olbia. Mentre il ponte sulla provinciale 38 bis crollato il 18.11.2013 è ancora incompiuto l’ex ponte Morandi di di Genova crollato il 14 agosto 2018, è oggi in fase di completamento ( 1067 metri di lunghezza), la cui apertura è prevista entro l’autunno.
    La Liguria non è una regione a Statuto Speciale. Di speciale ha solo delle persone capaci di fare squadra e di sapersi imporre su chi di dovere quando si tratta di un bene per la popolazione. Ed allora cosa possiamo aspettarci di buono o di diverso in Sardegna quando questa pandemia sarà finita? Tran tran come prima.
    Gentile Clalia, lei la sua parte l’ha fatta col cuore, si avverte nel leggere l’articolo. Spero, da sardo convinto, che tutti i destinatari del suo messaggio sappiano riflettere e , sempre col cuore, ma soprattutto con capacità intellettiva, sappiano dare una risposta con i fatti.

    • Clelia Martuzzu

      Caro Virgilio,
      La ringrazio per aver dedicato un po’ del suo tempo per leggere e commentare quest’articolo scritto con il cuore.
      Spero che il popolo Sardo possa davvero aiutare se stesso.
      Fortza Paris 🥰

Rispondi a Anna Maria Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *