ANCHE LA SARDEGNA PIANGE LA SCOMPARSA DI GIANNI MURA, NATO PORCU A MILANO, FIGLIO DI UN MARESCIALLO DI GHILARZA ATTIVO IN BRIANZA

ph: Gianni Mura

di PAOLO PULINA

Un lettore che si firma Rosello (quindi, probabilmente, uno di Sassari, città dove è famosa la fontana di Rosello), ha commentato su “Repubblica” con queste parole l’improvvisa scomparsa di Gianni Mura, giornalista sportivo e scrittore degno erede di Gianni Brera: “Lo ho sempre letto con piacere. E lo stimavo perché lui stimava e ammirava il nostro Gianfranco Zola. L’ho incontrato un giorno e mi disse: ‘Voi sardi avete la fortuna di avere uno come Zola, non il grande Émile, il grande Gianfranco’”. Mura sapeva giocare con le parole come pochi (mitico il doppio senso della parola “porci” nell’espressione “Vogliamo porci alla testa del corteo…”) ma in questo caso non la conta tutta. Infatti il suo cognome, Mura, tra quelli più diffusi in Sardegna, in realtà era il cognome della madre sarda del padre sardo. Infatti sardo di origine (precisamente di Ghilarza) era il padre, il maresciallo dei carabinieri Antonino Porcu, apprezzato “Maigret” operativo in Brianza. Il padre ottenne di cambiare il cognome paterno in  quello materno perché era stanco che il figlio Gianni  – pensate un po’ – venisse “bullizzato” dai suoi coetanei per quel cognome, Porcu, fuori ordinanza in Brianza e in più allusivo al ben noto animale, che ha sempre avuto un connotazione negativa, nonostante il fatto che delle sue carni non si  butti via niente. Questa informazione la trovai anni fa in questo articolo pubblicato sul mensile “Il Messaggero Sardo” nel settembre 1970 leggibile al seguente link: 

http://www.regione.sardegna.it/messaggero/1970_settembre_12.pdf

Questa sua condizione esteriore  di “mezzo sardo” rendeva ancora più godibile per me la lettura dei suoi pezzi giornalistici, in cui la narrazione dello sport  diventava, come nel “maestro” Gianni Brera, autentica prosa letteraria e spesso espressione poetica.                     

Caro Gianni, ti sia lieve la terra, ti augurano anche gli emigrati sardi.                                        

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5 commenti

  1. Che la Terra le sia Lieve

  2. Grande giornalista, grande gourmet,sommellier, esperto di vini, non solo degustatore ma gran bevitore. Celebre una sua dimostrazione sulla tesi della sopportazione differenziata della quantita del consumo di vino. A seconda dell abitudine e quotidianità , del peso corporeo, della quantità, qualità e consistenza del pasto,dell’ alternanza con l’ acqua.Dimostrazione misurata scientifica mente con l’alcolimetro. Venne al battello sul lago maggiore quando si fece, anche con i circoli sardi, la promozione del consorzio capralà, capofila Andrea Prato, al quale partecipavano allevamenti caprini dell ogliastra.

  3. Bell’articolo Paolo, con una bella rivelazione. Non lo conoscevo quel particolare.

  4. virgilio mazzei

    Come appartenente all’Arma dei Carabinieri e come s o m m e l i e r, sono particolarmente felice per quanto è stato detto e scritto sulla vita del maresciallo Antonino Mura e dello scrittore/giornalista e s o m m e l i e r Gianni Mura. Insomma, due collghi!

  5. “Lo sport è un’attività umana. Deve essere umano, altrimenti non è sport. Insegna a perdere e a vincere, a migliorare e a rinunciare, è socializzazione. È fonte di ispirazione e modello per i giovani. Lo sport insegna il sacrificio consapevole per un’idea”.
    G.Mura

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