I FINALISTI DI VISIONI SARDE 2020: “FOGU” DI ALBERTA RACCIS

di BRUNO CULEDDU

“Fogu” è uno degli 8 capitoli, organizzati per temi, di “Alfabeto sardo“, prodotto da Tore Cubeddu da un’idea di Daniele Maggioni con il proposito che ricostruire una sorta di “storia minore”, un filone che si ritiene di grande importanza nella ricerca storiografica, antropologica e di costume. I capitoli sono firmati da Roberta Aloiso, Luigi Cabras, Valentina Corona, Alberto Diana, Marta Fiori, Ferruccio Goia, Martina Mulas e Alberta Raccis.

Il progetto vuole ricomporre, a partire dagli inizi degli anni ’50 fino ai giorni nostri, un tessuto identitario regionale attraverso i cosiddetti filmini di famiglia. Un patrimonio di memorie raccolto e digitato dalla Cineteca Sarda, che diventa strumento importante di analisi delle profonde trasformazioni della società sarda in oltre 50 anni. Il lavoro, prodotto per Terra De Punt, si avvale del  supporto di Società Umanitaria Cineteca Sarda e del sostegno di Sardegna Film Commission e Fondo Filming Cagliari.

I film realizzati con i materiali in pellicola 9,5 mm Pathé Baby, 8 mm e Super 8 provengono dall’archivio “La tua memoria è la nostra storia“, un progetto di Società UmanitariaCineteca Sarda di Cagliari, Carbonia e Alghero. I fondi sono stati digitalizzati e depositati presso la Cineteca Sarda di Cagliari. Supervisione Antonello Zanda, curatori Luigi Cabras e Martina Mulas.

Nel cortometraggio “Fogu” di Alberta Raccis sacro e profano, riti e feste religiose si intrecciano con il rito quotidiano del cibo. Fuoco per preparare, fuoco per purificare.

Il fuoco e il cibo. Riti sacri e sociali. Il cibo in tutte le epoche e culture consolida la coesione tra gli individui che lo condividono, è occasione di scambio per creare e mantenere legami sociali, favorisce la partecipazione e la comunicazione tra le persone. Presente nelle sagre e nelle feste, unisce il sacro e il profano. Sinonimo di devozione, dedizione e gratitudine, il fuoco è un mezzo di trasformazione, modifica le caratteristiche del cibo, nella cottura lo libera dalle impurità, da ciò che può essere dannoso, purifica la materia trasformandola. La stessa funzione nei riti religiosi. Mezzo per mondare lo spirito, rimuovendo gli ostacoli che impediscono di entrare in contatto col sacro. Purificazione, sacrificio ed espiazione.

Regia, fotografie ed effetti sonori di Alberta Raccis che ha curato anche il montaggio con la collaborazione di Francesco Valvo e Gigi Cabras. Le musiche di Nicola Toro sono eseguite da Nicola Toro e Matteo Piras. Registrazione e missaggio delle musiche di Danilo Toro. Finalizzazione: Luca Portas. Produzione e distribuzione: Terra De Punt.

Materiali originali provenienti di fondi delle famiglie Solinas, Sotgiu, Tiragallo.

Alberta Raccis (Cagliari, 1978). Specializzata in Management dell’Arte e dello Spettacolo e in Fundraising per la Cultura. Dopo gli studi umanistici, di storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e storia medievale, inizia a lavorare come operatore culturale e formatore presso varie scuole e associazioni. Continua a studiare immagine e audiovisivo, lavorando come fotografa e operatrice di camera. Si occupa di fotografia stenopeica, collaborando con diversi collettivi internazionali, festival e riviste come Argentique, Vertigo e Offo. Organizza laboratori di precinema, camera oscura, ripresa analogica e digitale, studio dell’immagine e mash-up per bambini e ragazzi in età scolare.

Nel 2013 è tra i soci fondatori di Moviementu – Rete Cinema Sardegna. Nel 2017 crea, insieme a un piccolo gruppo di colleghi, il Premio Centottanta, premio cinematografico per autori esordienti sardi, che tuttora organizza.

Fogu” sarà proiettato al Cinema Lumière, Piazzetta Pier Paolo Pasolini 2b, Bologna, martedì 3 marzo ore 17.30 nell’ambito del concorso nazionale “Visioni sarde“.

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